Pubslush: l’editoria fatta dalla gente per la gente
Slush pile è quella pila formata dai manoscritti che gli aspiranti scrittori mandano di loro iniziativa agli editori, nella speranza di essere letti e pubblicati. Quando non sono cestinati finiscono per essere accantonati o smollati allo stagista di turno che si metterà a sfogliarli alla ricerca del next big thing.
E’ raro, ma capita che alcuni scrittori, dopo anni di rifiuti, siano ripescati proprio da questa pila e si prendano una gran bella rivincita diventando casi editoriali senza precedenti, come è capitato per la Meyer o per la Rowling.
Ed è proprio pensando alla faticosa vicenda editoriale del suo romanzo preferito, Harry Potter, e riflettendo su quanti altri romanzi straordinari probabilmente ogni anno finiscono nel dimenticatoio senza essere neanche aperti, che Jesse Potash ha concepito la sua casa editrice social e no-profit, PUBSLUSH.
Lo scopo del progetto è dare l’opportunità agli autori emergenti di farsi leggere, la novità è che a decidere chi merita di essere pubblicato non è uno solo, l’editore, ma sono almeno 2000 persone tra le più qualificate a farlo: i lettori.
Seppur con qualche differenza, il principio è quello della Freemium Fiction cinese di cui abbiamo parlato recentemente, ovvero mettere in contatto scrittori editori e lettori e farli cooperare a tutti i livelli del processo editoriale, dalla scoperta del nuovo talento alla sua pubblicazione.
Come funziona. Per prima cosa lo scrittore pubblica sul sito 10 pagine e un sommario del suo romanzo. Il lettore, previa registrazione, è libero di navigare tra i vari profili e accedere inizialmente a una breve panoramica, poi a una descrizione più approfondita e infine all’estratto di 10 pagine. Se il libro lo intriga a tal punto da voler continuare la lettura, lo pre-ordina, cioè dà il suo supporto ma paga soltanto nel momento in cui questo viene effettivamente dato alle stampe, eventualità che si verifica con il raggiungimento di 2000 “slusher”, supporter.
Rispetto a Kickstarter o altri servizi di crowd-sourcing e self-publishing, PUBSLUSH garantisce la qualità della pubblicazione perché mette a disposizione i servizi di una casa editrice e si fa carico interamente dei costi di editing, stampa, marketing e distribuzione. L'autore riceve le royalties – 5,000 dollari al raggiungimento dei 2000 supporter e poi una percentuale sulle vendite – e detiene il copyright.
Non è tutto, alla base del progetto c’è una nobile causa: contribuire all’alfabetizzazione infantile. Per ogni libro pubblicato, un libro è regalato a un bambino bisognoso o comunque l’equivalente del suo valore è investito in progetti di educazione e lotta alla povertà.
Viviana Lisanti
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