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Sul ritorno del Latino alle medie

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Sono un laureato in lettere classiche, un insegnante, e posso tranquillamente certificare che le materie che adoro, le lingue antiche e la storia antica, non servono per migliorare le competenze logiche. O meglio, lo studio di queste discipline può dare un contributo allo sviluppo di queste competenze, ma non per meriti intrinsechi. Per sviluppare competenze logiche serve studiare con metodo qualcosa, qualsiasi cosa, e chi sostiene la preminenza del latino e del greco nel miglioramento delle competenze logiche semplicemente non ha studiato nulla su questo argomento e parla a vanvera.  C'è da sapere infatti che il metodo dell'insegnamento del latino, in un certo senso anche quello del greco antico, risente ancora delle vicissitudini storiche del XIX secolo. Questo modello non risale all'antichità o al medioevo, bensì alla Prussia ottocentesca, ed ha come fine l'addestramento all'ordine e all'obbedienza alla norma (cosa che coincide con l'affermazi...

Le lacrime degli eroi, Matteo Nucci

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In Le lacrime degli eroi Matteo Nucci si concentra su un aspetto non marginale della visione omerica della vita, la concezione delle lacrime come autentica espressione dell'eroismo. Nel suo saggio l'autore intreccia magistralmente filosofia e letteratura per tracciare un percorso che dalle lacrime di Odisseo e Achille conduce fino alla razionalità platonica, rivelando quanto abbiamo perduto nel considerare l'emotività come antitesi della forza. Nucci osserva come nell'epica omerica il vero eroe non sia colui che reprime le proprie emozioni, ma chi sappia viverle pienamente mantenendo il controllo. Achille, l'eroe per eccellenza, piange copiosamente la morte di Patroclo, ma quelle lacrime non lo rendono meno temibile - al contrario, alimentano la sua areté, la sua eccellenza guerriera; piange Teti, sua madre, prefigurandone il destino; piange Patroclo, prima di morire, nel vedere gli Achei arretrare. Lo stesso vale per Ettore, che non nasconde il proprio dolore davan...

La strada, Cormac McCarthy

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 La strada, di Cormac McCharty, è un romanzo postapocalittico, ma non fantascientifico, in cui il narratore accompagna i suoi due protagonisti, un padre ed un bambino senza nome, attraverso un viaggio che li condurrà dal territorio interno di quelli che una volta erano gli Stati Uniti verso la costa, quale che sia. Il paesaggio intorno ai due personaggi, padre è figlio, è devastato da un evento catastrofico avvenuto in un qualche passato recente e che, sappiamo per accenni, ha colpito il mondo, causando di fatto l'estinzione di quasi tutte le forme di vita. Solo pochi uomini si aggirano per la strada in cerca di qualche bene necessario per una sopravvivenza stentata, quello che rimane della ricchezza prodotta dall'umanità nel corso dei secoli. Il paesaggio spettrale accompagna quello che a tratti sembra un pellegrinaggio verso una terra promessa, a tratti un martirio, a tratti infine un'inutile prosecuzione della sofferenza. Scopriamo che la madre del bambino ha rinunciato ...

Sul fallimento ricorrente della sinistra contemporanea

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Pensare di poter parlare solo di diritti civili senza toccare le questioni economiche, reali o percepite, non ha senso. Lasciare da soli i lavoratori nelle mani delle squadracce di destra mascherate di assistenzialismo, nascondersi nelle riserve auree delle università e delle scuole, questo il grande peccato democratico. Non capire che la realtà nell'epoca dei social è soprattutto l'immagine mediata attraverso la lente deformata dei nuovi media, pretendere di godere ancora del prestigio di un'autorevolezza culturale non riconosciuta o bellamente ignorata, è l'altro enorme errore della sinistra contemporanea. La sinistra internazionale pretende che i fatti parlino da sé, che la realtà si dichiari, che non sia ciò che essa stessa ha definito decenni fa, una costruzione socioculturale fondata su modelli linguistici: quindi lo stupore di fronte ad un elettorato che non coglie o non è interessato allo scandalo di un presidente con più processi a suo carico e condannato per ...

Sperimentare con le AI: Sebastiano Cuffari secondo l'intelligenza artificiale

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Sebastiano Cuffari secondo ChatGPT. Purtroppo non sono né così magro né così affascinante  Un piccolo gioco per sperimentare qualcosa con le LLM più note può essere impostare un prompt con cui si chiede a diverse AI di scrivere un testo espositivo sulla vita e le opere di qualcuno che conosciamo bene. Nel mio caso, ho deciso di chiedere a diverse LLM di scrivere un testo espositivo sulla mia carriera professionale e sull'attività di questo blog. Sia chiaro, l'intento di questa sperimentazione non è l'incensarsi, semmai il riconoscere allucinazioni e bias che muovono le risposte delle diverse tecnologie. Partendo quindi da questo prompt Scrivi un breve (massimo cinque paragrafi) testo espositivo sul professore di lettere Sebastiano Cuffari, sulla sua attività professionale e sul suo blog ChatGPT produce la seguente risposta: Sebastiano Cuffari è un apprezzato professore di lettere italiane, noto per la sua passione e dedizione all'insegnamento. Con una lunga carriera all...

La scrittrice nel buio, Marco Malvestio

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  La scrittrice nel buio di Marco Malvestio è un romanzo che comincia, sin dalle prime pagine, introducendo il rapporto tra il protagonista, nonché narratore in prima persona, e l’amico Federico, che richiama alla mente alcune delle dinamiche relazionali narrate da Pier Vittorio Tondelli. La tensione emotiva tra i due amici si sviluppa con naturalezza, in un gioco sottile di vicinanza e distanza, richiamando le atmosfere malinconiche e a tratti sospese dei racconti tondelliani, dove le relazioni maschili oscillano costantemente tra complicità e incomunicabilità. Malvestio cattura questa fragilità nei rapporti umani, riuscendo a trasmettere la sensazione che tra il protagonista e Federico ci sia sempre qualcosa di non detto, una specie di filo sottile che li lega, ma che al contempo li tiene distanti. Tuttavia, il personaggio che risulta meno riuscito è quello, centrale per lo svolgersi della vicenda, di Maria Zanca, la scrttrice nel buio del titolo. La donna, che compare nella vice...

Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio, Katherine Rundell

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Il saggio "Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio", scritto nel 2020 da Katherine Rundell e pubblicato in Italia da Rizzoli, si presenta come un'appassionata difesa della letteratura per ragazzi, affrontando i pregiudizi e gli snobismi che circondano questo genere. Rundell sostiene che la lettura di libri per ragazzi non è riservata ai giovani, ma può offrire esperienze significative anche agli adulti, e per questo invita a considerare la letteratura per ragazzi come uno scrigno di meraviglie da esplorare con occhi maturi. La lettura del saggio è piacevole, la scrittura di Rundell scorrevole. Tuttavia, una critica che facilmente può emergere dalla lettura dell'opera è che le argomentazioni presentate da Rundell tendono a essere tautologiche: fondamentalmente ci sentiamo ripetere che leggere letteratura per ragazzi può essere bello/utile perché può essere bello/utile leggere letteratura per ragazzi. Le  ragioni di Rundell per leggere li...