Di AI, presidenti degli USA e del linguaggio
Uno dei leitmotiv della polemica contro il politicamente corretto e il linguaggio inclusivo, anche da sinistra, è il mantra del "vi occupate di parole e non di fatti", spesso a sottintendere che discutere del linguaggio con cui chiamiamo cose e persone sia ininfluente e che si vuole colpire discriminazioni e storture della società bisogna guardare altrove. Questa impostazione soffre di almeno due grossi problemi, uno di carattere metodologico, l'altro epistemico. Il primo: in maniera molto banale, occuparsi del linguaggio con cui parliamo della realtà non impedisce contemporaneamente di occuparsi anche della realtà; l'una cosa non esclude a priori l'altra, e creare false dicotomie non serve a risolvere i problemi, serve solo a marcare il territorio della propria azione rivendicandone una superiorità morale rispetto ad ogni altra azione possibile. Il secondo: è da Wittgenstein in poi che almeno una parte della riflessione sul linguaggio e sulla sua rel...