Goro, Castel D'Azzano e la teoria della giustificazione economica
Di fronte alle proteste e alle barricate anti migranti di questi giorni, da Goro a Castel D'Azzano, è sorto un, a dire il vero limitato, moto d'opinione che ha espresso il suo disagio davanti ad esempi così evidenti di razzismo, non ultima la manifestazione di Lega e Casa Pound a Milano.
A difesa delle proteste però si sono erti alcuni degli ideologi del neorazzismo, i quali non hanno avuto problemi a snocciolare le ragioni economiche dei barricaderi, i quali avrebbero visto stravolto, a Goro, il loro sistema economico con la perquisizione di un edificio pubblico adibito, tra l'altro, a bar, o avrebbero rischiato, a Castel D'Azzano la requisizione, in realtà mai contemplata, delle seconde case.
Fossero anche vere queste ragioni, ci sarebbe comunque da porsi un problema: le ragioni economiche dei benestanti possono stare davanti al diritto inalienabile alla vita di chi fugge da ciò che non può controllare?
Per rispondere a questa domanda, cambiamo un attimo prospettiva: quale sarebbe stata la reazione dell'opinione pubblica se al posto di 12 donne africane fuggite da guerre che non vogliamo conoscere e riconoscere, ci fossero state 12 donne umbre, laziali o marchigiane sfollate dal terremoto? Avrebbe qualcuno avuto il coraggio di addurre l'importanza di un bar per il sistema economico di una comunità come scusa per evitare l'accoglienza? Avrebbe qualcuno avuto il coraggio di non ospitare nelle proprie seconde case degli sfollati, dicendo che in questa maniera quelle case non erano più disponibili ad essere affittate ed essere quindi fonte di reddito?
Le risposte, ne sono certo, sarebbero scontate. C'è in tutta questa discussione un non detto di cui non vogliamo parlare perché comporterebbe una ammissione dolorosa: ciò che è avvenuto, avviene e continuerà ad avvenire è puro razzismo, l'idea che noi qui non li vogliamo perché noi siamo migliori, chissà come e perché, l'idea che dovremmo aiutarli in casa loro, che tanto poi, quando lo si deve fare davvero, con leggi, investimenti o interventi militari, si vota contro.
Si chiama razzismo, ma voi continuate pure a chiamarlo come volete.
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