Fahrenheit 451, Ray Bradbury e Francois Truffaut

Se due grandi del loro genere si uniscono per una collaborazione, non per forza e non sempre ne viene fuori un buon prodotto. Questo perché i due grandi in questione possono avere vedute molto discordanti, personalità talmente forti da giungere ad un interminabile scontro. Così non è, per fortuna, per quel che riguarda Fahrenheit 451, trasposizione filmica diretta da Truffaut del famoso libro di Ray Bradbury.

Il libro di Bradbury presenta, come tutti sanno, una città futuribile in cui la letteratura è divenuta illegale e proibita, tanto da rendere comune le pratiche di roghi pubblici dei libri o gli arresti per chi venisse colto a leggendo possederne. Un mondo quindi senza memoria e senza informazione, in cui tutto ciò che si conosce è ciò che la Grande Famiglia, il governo dispotico, concede di sapere. Un mondo quindi in cui il bombardamento d'informazioni è pilotato, tanto da anestetizzare il senso critico della gente.

In questo mondo il risveglio civile coincide con la volontà di trasgressione, con la volontà di conoscenza. Trasgredisce qui non chi fa uso di eccitanti o tranquillanti, ormai l'unico strumento per vivere e provare emozioni in una società lobotomizzata dalla televisione, ma al contrario chi ricerca il suo tempo, chi accoglie il bisogno del silenzio e dello spazio personale, della lettura come atto di conoscenza.

Truffaut riesce a pieno a rendere questo mondo di Bradbury, fra le mille citazioni libresche e il bisogno assillante di mettere in luce un'esigenza, quella della riflessione sulla trasmissione delle informazioni, della memoria e del senso critico nel mondo contemporaneo. La domanda, vedendo oggi questo film o leggendo oggi il romanzo, di fronte ad una società sempre più liquida e bombardata da informazioni spesso di dubbia fonte, sia tra la carta stampata che dalle tv e dalla rete, la domanda, dicevamo, è quale sarebbe la riscrittura oggi di Fahrenheit 451. È il libro oggi destinato a sparire o, peggio, è l'atto di conoscenza critica che sembra sempre più lontano dai nostri orizzonti?

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