COME SI SCRIVE UN TEMA. I consigli degli esperti


La riuscita nel tema è una prerogativa importante per il successo scolastico,  anche se molta confusione regna su come scrivere bene un tema.
La pensa così Maria Teresa Serafini, autrice de Come si fa un tema in classe, in cui propone un metodo per migliorare la propria abilità nello scrivere.Sono pochi gli insegnanti che sembrano poter fornire un aiuto metodologicamente valido agli studenti in difficoltà. Sarebbe invece opportuno che ciascun insegnante facesse apprendere agli allievi delle semplici tecniche di composizione. Non è facile scrivere un tema, fa notare l'autrice, anzi "la produzione di uno scritto riuscito è il risultato di un lungo e difficile lavoro, che richiede molta fatica", anche agli scrittori professionisti.
Il metodo proposto dalla Serafini comprende le seguenti regole di scrittura:
  • avere un piano
  • ordinare le idee
  • organizzare il testo
  • correggere
  1. Il piano. Fase che porta via non più di cinque minuti. Non occorre carta e penna. Si tratta di soffermarsi a capire bene l'enunciato del tema e le istruzioni dell'insegnante, cui si possono eventualmente chiedere chiarimenti.
  2. Produzione delle idee. Può richiedere venti minuti. Include la raccolta delle informazioni, l'organizzazione delle idee, l'individuazione della tesi da sostenere nello scritto. Si deve utilizzare un foglio su cui scrivere. Le idee, all'inizio appuntate in modo disorganizzato, vanno poi raccolte, collegate, articolate fra di loro. Ci si può servire, a questo proposito, della tecnica dei grappoli associativi. Si costruisce poi unamappa o, meglio ancora, si appronta la scaletta del tema.
  3. Produzione del testo. Richiede, grosso modo, un'ora e venti minuti. Si tratta di mettere sostanza attorno allo scheletro del tema, costituito dalla scaletta. In altre parole, ogni idea prodotta nella fase 2 verrà sviluppata in un paragrafo. Non è il caso di essere troppo rigidi: mentre si stende il tema, nuove idee affioreranno nella mente di chi scrive ed è giusto che lo studente le accolga e le sviluppi.
    Per conferire al componimento una forma il più possibile armoniosa, si devono collegare le frasi e i paragrafi fra loro utilizzando i cosiddetti connettivi: un pronome, la ripetizione di una parola chiave, alcune espressioni come: quindiperciòne consegue cheper esempiocioèmatuttaviainveceal contrarionon appenain seguitoquandoallo stesso modopoiinoltreeancheinfineper riassumere,concludendo ecc.
    Ogni tema prevede, inoltre, un'introduzione e una conclusione, che lo studente costruirà appropriatamente. Buona norma è, poi, avere un occhio di riguardo per la punteggiatura.
  4. Revisione. Richiede un'ora o poco più. Prevede la rilettura dell'elaborato, la correzione, la copiatura e la rilettura del testo finale.
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Secondo Rowntree (Impara a studiareSovera Multimedia editore) Il tema è utile allo studente in quanto lo obbliga a organizzare il proprio pensiero al fine di esporre un punto di vista personale sull'argomento trattato. Inoltre sono molte le attività di studio che richiedono una certa abilità nel comporre.
Sono 5 le fasi inerenti la preparazione di un tema:
  • comprendere il lavoro
  • raccogliere il materiale
  • pianificare il tema
  • stenderlo
  • trascriverlo
Lo svolgimento di un tema esige la pianificazione.
Bisogna comprendere bene l'enunciato, quindi bisogna raccogliere del materiale utile allo svolgimento, avendo cura naturalmente di orientare correttamente la propria ricerca, per non renderla troppo ampia e inutilizzabile.
Se si dispone di tempo prima di consegnare il tema, è bene munirsi di un taccuino su cui si annoteranno le idee che via via maturano in noi sull'argomento. Fonti preziose di informazione potranno essere: biografie, enciclopedie, riviste, periodici specializzati, rapporti governativi, ritagli di giornale.
Non bisogna tuttavia trascurare fonti meno formali, prima di tutto la propria personale esperienza.
Le informazioni raccolte vanno poi selezionate, scartando quelle non pertinenti.
La fase successiva è la preparazione della traccia, cui segue la stesura vera e propria del tema. Magari cominciando dalla fine, dalla conclusione, che può ben essere un compendio o riassunto dei concetti esposti.
La prima stesura di un tema non è da considerarsi quella definitiva: correzioni, nuove idee, precisazioni possono essere inserite in un secondo momento.
Se se ne ha l'opportunità, sarà bene lasciare "decantare" il proprio scritto per qualche giorno, in modo da poterlo giudicare con più obiettività e apportare i necessari cambiamenti.
Nello scrivere un tema è preferibile adottare, secondo Rowntree, uno stile ispirato alla chiarezza, alla linearità, alla concisione; le frasi brevi, il linguaggio quotidiano.
Il tema infine abbisogna di una trascrizione. L'aspetto esteriore è tutt'altro che secondario; il lavoro finito dovrà apparire ordinato e soprattutto la grafia dovrà risultare comprensibile. Meglio ancora se il tema sarà stampato dopo essere stato composto al computer con un programma di videoscrittura.
In un tema saggio sarà bene fornire la bibliografia consultata e virgolettare le opinioni degli autori citati.
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Un vero e proprio manuale di scrittura è Guida allo studio. Il tema. Come ideare, sviluppare, arricchire, rivedere, abbellire il testo scritto di Mario Polito, dove l'autore sottolinea l'importanza di usare le cosiddette frasi di collegamento per rendere più fluido e scorrevole un testo scritto.
Scrivere con chiarezza ed efficacia richiede, per Polito, una tecnica che può essere appresa. Salvaguardando sempre, tuttavia, il proprio stile personale, la "propria voce".
Le quattro fasi fondamentali per svolgere un tema sono:
  1. l'ideazione
  2. la disposizione
  3. lo stile
  4. la revisione
L'inizio di un tema serve, in genere, per interessare il lettore, la parte centrale per persuaderlo, quella finale per sintetizzare gli argomenti trattati. Nello svolgimento del tema sarebbe opportuno produrre un inizio brillante, capace di attirare l'attenzione e la benevolenza del lettore ed elaborare una conclusione che non lasci col fiato sospeso e permetta di prendere congedo graduale e garbato da chi legge.
Nella stesura del tema, dovrebbero essere evitate le frasi fatte, i pregiudizi, gli stereotipi. Necessario è interrogare se stessi per scoprire che cosa pensiamo veramente sull'argomento da svolgere, quali associazioni mentali ci suggerisce, quali risonanze emotive e quali riflessioni stimola. Quando è possibile, sarebbe utile  raccogliere del materiale pertinente all'argomento trattato, consultando dizionari, enciclopedie, libri, riviste, giornali, film, raccolte di aforismi.
Chi scrive deve attribuire molta importanza alla chiarezza dell'esposizione, alla proprietà lessicale, all'eleganza e alla concisione. Un tema ben fatto deve contenere  il numero esatto di parole che servono per esprimere il proprio pensiero, non una di meno, né una di più. Evitare possibilmente l'eccessivo uso di avverbi e aggettivi. Scartare inoltre le espressioni generiche, come per esempio quelle attinenti ai verbi diredarefare, più adatte al linguaggio parlato che non a quello scritto, sostituendole con espressioni più calzanti ed efficaci. Guardarsi infine dalla ripetizione di parole, cercando invece i sinonimi più adeguati. Importante è cercare di armonizzare contenuto e forma.
Nel disporre gli argomenti ci si può servire di percorsi (del tipo, per esempio: "comincerò con la definizione. Proseguirò con la discussione delle caratteristiche. Mi soffermerò sulle cause. Avviandomi alla conclusione formulerò delle proposte"), ovvero di schemi. Per esempio:
  1. lo schema giornalistico ("Chi? Che cosa? Come? Dove? Perché?")
  2. lo schema dialettico (Tesiantitesisintesi)
  3. lo schema del metodo sperimentale (Situazione di partenzaipotesicontrollo dell'ipotesiverificarisultati)
Nell'ultima fase di revisione del testo, chi scrive si trasforma in lettore critico del proprio testo, pronto ad eliminare le imperfezioni, attraverso aggiunte, cancellazioni e riscritture, in un attento "lavoro di limatura".

fonte: interruzioni.com

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