Nazionale, "oriundi" e Lega Nord: un'emblematica polemica agostana

Nazionale, "oriundi" e Lega Nord: un'emblematica polemica agostana: "



Di agosto di solito, il parlamento chiude, gli italiani partono in vacanza e l’informazione politica si fa rarefatta. E’ per questo motivo che in questo periodo la Lega - che non dispone direttamente di media importanti - ne approfitta per lanciare dichiarazioni ad effetto, ancora più fragorose nel bel mezzo del “vuoto di informazione” estivo.


Lo scopo è molto semplice: attirare l’attenzione dei (potenziali) elettori su di sè, coltivando la propria immagine di partito “fuori dagli schemi” che “parla come mangia”. Nell’agosto 2009 ad esempio, anche su polisblog, si discuteva di proposte brillanti come il divieto del burkini e l’annullamento delle celebrazioni dell’unità d’Italia.


Anche l’appena cominciato agosto 2010 sembra preannunciarsi scoppiettante sul fronte padano, a giudicare dalle dichiarazioni polemiche del deputato leghista Davide Cavallotto contro la convocazione in nazionale del neo-cittadino italiano Amauri, di cui ha parlato anche calcioblog.




“Evidentemente non è bastata la figuraccia rimediata all’ultimo Mondiale per dare una vera svolta al movimento calcistico italiano: prima erano quattro vecchietti, adesso a ridicolizzare la Nazionale ci penseranno gli oriundi”


A prima vista, la ricorrente polemica sugli “oriundi” (a rigore: chi “è originario di un paese ma vive in un altro“) sembra essere fondata sul nulla: chi, come Amauri, ottiene la cittadinanza italiana dopo anni di residenza e lavoro in Italia, ha facoltà di giocare in nazionale. Non esistono molte altre possibilità.


Tanto più ridicolo il fatto che nella controversia venga spesso tirato in mezzo anche Balotelli, che è nato e cresciuto in Italia, parla con accento bresciano e non ha ottenuto la cittadinanza prima del 2008 solo perchè il suo affido non era stato convertito in adozione.


In realtà tutta questa confusione è molto interessante, in quanto rivela quanto la cittadinanza italiana (il suo significato, come ottenerla) rimanga un tema assolutamente non dibattuto con chiarezza nel nostro paese.


In generale, esistono due modelli per l’acquisto della cittadinanza: attraverso lo ius sanguinis (per il fatto di essere nati da un genitore in possesso della cittadinanza) o attraverso lo ius soli (per il fatto di essere nato sul territorio dello stato).


In Italia, come in tutti i paesi europei tranne la Francia, prevale il diritto di sangue. Tuttavia, se si è nati nel nostro paese, vi si è risieduto a lungo (almeno 10 anni) o si è sposato un cittadino italiano, è possibile fare domanda per ottenere la cittadinanza - anche se non vi è la certezza di ottenerla.


Con l’aumento dell’immigrazione nel nostro paese, questo sistema è sempre più sotto pressione: c’è chi, come il PD e i finiani, ha proposto la riduzione dei termini per l’ottenimento della cittadinanza da 10 a 5 anni, e a posto il problema di quella “seconda generazione” di giovani nati in Italia che rischiano di ritrovarsi stranieri (e magari clandestini) al compimento della maggiore età.


Gli italiani d’altra parte, stando ai sondaggi, sembrano piuttosto ben disposti verso la possibilità di dare agli stranieri gli stessi diritti di partecipazione politica dei cittadini e il voto alle amministrative.


Insomma, la questione meriterebbe un dibattito approfondito, in cui tutti le argomentazioni, i pro e i contro e i dati disponibili venissero messi sul tavolo per discutere i pro e i contro delle varie soluzioni possibili e, soprattutto, quale futuro si immagina per il nostro paese.


Peccato invece che la questione venga considerata da PdL e Lega assolutamente tabù, e quasi indegna di venire nominata. Salvo poi essere tirata fuori in maniera obliqua per le solite polemiche agostane, all’incrocio tra calcio, politica e colpi di caldo.


Foto | Flickr.



Nazionale, 'oriundi' e Lega Nord: un'emblematica polemica agostana é stato pubblicato su polisblog alle 10:00 di martedì 10 agosto 2010.




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