Argomento voto in condotta (ho deciso di farmi del male). Partiamo dal presupposto che io, personalmente, faccio molta fatica ad ergermi a giudice dei comportamenti e degli atteggiamenti degli studenti, ma tant'è, sono pagato per farlo e lo faccio. Magari non lo sapete, ma ormai da anni la scala numerica per la valutazione della condotta va dal 5 (insufficiente, bocciatura automatica) al 10. Da quest'anno gli studenti del quinto anno delle superiori che dovessero avere 6 in condotta dovranno portare all'esame un elaborato per mostrare l'aver acquisito sufficienti conoscenze di educazione civica (e qui si apre un mondo: ma 6 non voleva dire sufficiente, proprio in nome di quei criteri di semplicità e chiarezza tanto decantati dal ministro Valditara e dal suo sodale Salvini? E quindi perché dover mostrare la sufficiente acquisizione di qualcosa che già si dichiara sufficientemente acquisita? E poi, ma da quando acquisire conoscenze di educazione civica comporta tenere anche una condotta corretta? Non è la scolastica cristiana che insegna che il conoscere il peccato non implica anche saperlo o volerlo evitare? Ma vabbè).
Continuando, chi dovesse prendere dal voto 8 di condotta in giù avrà il minimo del credito scolastico afferente alla sua fascia di livello, quindi di fatto, dal punto di vista comportamentale non c'è differenza di giudizio tra un 8 in condotta e un 7 in condotta, benché poi nelle descrizioni delle valutazioni 8 in condotta corrisponda ad un comportamento corretto e partecipe, mentre il 7 denoti sporadiche mancanze o inadempienze. Di fatto sembra che il ragionamento condotto dal ministero dichiari una scala numerica dal 5 al 10, ma contempli ancora solamente la vetusta scala ordinale della condotta dal 7 (bocciatura) al 10 (praticamente Dio in terra).
In ultimo, un'osservazione su quanto possano essere realistiche e giustificabili queste scale: come insegna Cristiano Corsini le scale numeriche nella valutazione devono presupporre uno scarto misurabile e ripetibile nei comportamenti, nei saperi acquisiti e negli atteggiamenti. Insomma la distanza tra i comportamenti misurati con il 7 e quelli misurati con un 8 dovrebbe essere esattamente la stessa che separa 8 e 9 o 9 e 10. Ecco, questo sulla condotta è irrealizzabile e improponibile, tanto che per giustificare i 9 o i 10 in condotta siamo costretti ad adoperare descrittori che nessun docente realisticamente potrebbe mai applicare a se stesso nel proprio lavoro individuale e in team e che, il più delle volte, presupporrebbero l'immediata nomina a Presidente della Repubblica o la beatificazione. Insomma, ma di che stiamo parlando?
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