domenica 28 settembre 2014

Rebuild of Evangelion, i film

Se siete vissuti negli anni novanta, probabilmente avrete sentito parlare di Neon Genesis Evangelion, uno degli anime di maggior successo di sempre, nonché una delle serie televisive maggiormente apprezzate.
Da qualche anno l'autore della serie, Hideaki Anno, è impegnato nella riscrittura di questa storia attraverso un tetralogia di film, al momento giunta al terzo episodio.
Il primo impatto con Evangelion è di fascinazione e sconcerto ad un tempo. La storia, un intreccio di distopia, mecha e misticismo, è certamente affascinante, mentre il personaggio del protagonista, Shiniji Ikari, immerso nelle sue insicurezze, è in assoluto fra i personaggi più noiosi che abbia mai visto. L'intreccio stesso è molto complesso e non sempre facile da seguire, ma di certo affascina lo spettatore, come il design futuristico della serie. La complessità può arrivare ad essere eccessiva: lo spettatore può ragionevolmente essere colto dallo sconforto nel non comprendere a pieno la trama, forse riscritta occhieggiando un po' troppo ai vecchi fan e con poco rispetto verso i nuovi spettatori, i quali, soprattutto dopo il terzo film, possono legittimamente avere la sensazione di non aver capito nulla.
Tutto si chiarirà con il quarto film, o quasi, perché i fan hanno assistito nel corso di un decennio a ristrutturare finale è a spiegazioni aggiuntive molto frequenti, ma intanto agli spettatori spetta l'attesa della data d'uscita, non ancora annunziata.

sabato 27 settembre 2014

Laboratorio sull'evoluzione della specie Homo

Considerazioni amare sul mestiere degli insegnanti

Considerazioni amare sul mestiere degli insegnanti e sul loro reclutamento. Noi dalle Graduatorie degli insegnanti, lo strumento con cui si accede al lavoro, possiamo sapere tutto sui nostri colleghi: anno di nascita, con un minimo di capacità si ricava il codice fiscale, se hanno o no dei figli, se sono o no invalidi o imparentati con invalidi, se hanno o no conseguito delle specializzazioni, dei master, dei dottorati, da quanto tempo insegnano, dove lo hanno fatto; l'unica cosa che non sappiamo è il COME insegnano. Dalle graduatorie il merito è impossibile da dedurre, non è possibile capire se abbiamo mai fatto un buon lavoro o se entriamo in classe per sfamare la famiglia e leggere il giornale, se ci siamo mai posti il problema di cosa i nostri alunni recepiscono o se li guardiamo come dei corpi estranei, se poniamo attenzione all'inclusione o se delle diversità non ce ne frega nulla. Dove emerge questo nelle graduatorie? Non dovrebbe essere questo il merito da valutare in un insegnante? A mio modestissimo parere sì.

foto:linkiesta.it

giovedì 25 settembre 2014

Rottamiamo Renzi e torniamo alla politica

Quella di rottamare Matteo Renzi mi sembra ormai un'idea sempre più diffusa. Dopo l'Annunziata sull'Huffington Post anche Ferruccio De Bortoli sul Corriere rileva apertamente tutti i limiti del nostro Presidente del Consglio. Limiti già più volte rilevati su questo blog, tanto che viene da chiedersi dove fossero gli illustri editorialisti nei mesi addietro.
Ma il problema non è la sola miopia programmatica dei media di fronte a Renzi, miopia forse spiegabile con una più forte esigenza di andare oltre Berlusconi.
Come detto già tante volte, Berlusconi, o meglio ancora il berlusconismo, è stato il vero e proprio monstrum della democrazia italiana, avendo aperto più di una falla nel rapporto con le istituzioni e il sistema democratico.
Se oggi Matteo Renzi può, come dice Rodotà, virare verso una democrazia plebiscitaria, bypassando i quadri intermedi della democrazia e della funzione pubblica, questo non può non essere considerato un attentato allo stesso funzionamento dello stato. Pensare di non dover ascoltare minoranze, opposizioni, sindacati, industriali, credere di fare riferimento al popolo, alla nazione, così spavaldamente citati in un'oratoria che tutto fa tranne che rispondere nel merito alle questioni sollevate, il cercare sempre un nemico che renda utile la presenza sul campo, ecco tutto questo richiama ben altri leader, da Berlusconi fino a Napoleone.
L'esigenza di riforme non giustifica l'attentato alle istituzioni, in molti l'hanno capito, a partire dal resto dell'Europa, e in molti si sono accorti di come l'ascesa al governo di Matteo Renzi, mascherata da esigenza di cambiamento, non sia stato altro che occupazione mirata di posizioni di potere e di rendita, spesso più spietata e subdola dello stesso berlusconismo imperante, fondata sul tacito consenso dei media che, per fortuna, si va spezzando, e sul funambolico e repentino cambiamento di idee, come sull'Articolo 18.

Renzi chiede alle parti sociali dove si trovassero negli ultimi vent'anni.
Chiediamo noi a lui dove si trovasse quando dichiarava che l'Articolo 18 non era una priorità, quando ha avallato una tassa, la TASI, più iniqua dell'IMU, dov'era quando sosteneva la rottamazione del vecchio, ben prima di legiferare col consenso della Forza Italia che ha stremato l'Italia negli ultimi vent'anni. Dov'era il presidente quando faceva accordi con il Verdini inquisito, dov'era il presidente mentre distruggeva l'unico partito non personalistico d'Italia, dov'era il presidente mentre la Fiat si allontanava definitivamente dal nostro paese, dov'era il presidente mentre prometteva alla scuola publica aumenti salariali che, conti alla mano, non ci saranno; dov'era il presidente quando prometteva di ridurre le tasse sul lavoro, quando si riempiva la bocca di una maggiore elasticità in Europa.

Forse sarebbe il caso di lanciare un nuovo tema in Italia, la rottamazione non della classe dirigente, ma degli uomini della speranza, e di affidare il nostro futuro ad una collettività realmente competente e formata sul bene comune.

foto: formiche.net

giovedì 18 settembre 2014

Renzi, ma dilla (e falla) una cosa di sinistra

Correva l'anno 1998 e Nanni Moretti nel suo film Aprile proclamava la famosa battuta con cui invitava un silenzioso D'alema a dire qualcosa di sinistra. Siamo nel 2014 e di fronte al presidente del consiglio chiediamo, anche questa volta, di dirci, e di fare, qualcosa di sinistra.
Perché? Perché si avvicina il Job Act (maledetto Renzi e il tuo inglese da straccione, chiamala in italiano, tu che vieni da Firenze, legge sul lavoro) e sentiamo parlare di cancellazione dell'Articolo 18. Perché farebbe bene alle imprese, si dice; perché i datori di lavoro, non più impauriti dal doversi poi tenere un lavoratore che non vogliono più, sarebbero finalmente spinti ad assumersi più.
Come dire che se sai che non ti muoto perché non ricicli ma raccogli la monnezza a casa o, allora sarai spinto a comprare di più e consumare di più. Insomma il solito compromesso al ribasso di italiana memoria.
Non l'ultimo del resto di questo governo. Proprio in questi giorni si parla di assunzione per 150.000 precari della scuola, quelli che, per intenderci, nella scuola già lavorano, assunti dal primo settembre al trenta giugno. E fino a qui tutto bene, anche se il governo non dice che non è una scelta politica lungimirante, ma una condanna europea che ci costringe a farlo. Poi però Renzi proclama che il merito è un valore di sinistra. Ecco, per me un valore di sinistra è la chiarezza, l'esattezza, quella di cui parlava Calvino, uno che di parole se ne intendeva. E così Renzi dovrebbe spiegare cosa sia il merito prima di dire che è di sinistra, perché se il merito è il servilismo nei confronti di un dirigente scolastico, allora la sua sinistra puzza drammaticamente di destra.
Se per Renzi ridurre i diritti dei lavoratori e indurli al servilismo, pensare che la scuola non debba formare uomini, ma ammaestrate scimmiette ai lavori contingenti, se per Renzi tutto questo è sinistra, allora dovrebbe iniziare con il cambiare partito perché con la sinistra, quella vera, questo fiorentino non ha nulla a che spartire.

domenica 14 settembre 2014

Personaggi fighi dai picchiaduro del NeoGeo



Per chi ama le storie tamarre degli anni 90 e del primo deecnnio del 2000, la SNK e la sua console, il NeoGeo, che il cielo li abbia in gloria, ci hanno donato alcuni fra i personaggi più memorabili che il mondo videoludico possa ricordare. Gente che la Capcom neanche se li sogna, così tamarri e figherrimi che la sfida tra di loro è uno degli obiettivi di ogni retrogamer che si rispetti.
Molti di questi personaggi finiti, a poco a poco, all'interno della serie dei King Of Fighters. Molti, ma non tutti, e comunque un bel riassuntone per fare conoscere queste perle a chi conosce poco il mondo SNK ci sta tutto.

Partiamo da dove tutto ha inizio, ovvero Fatal Fury e i suoi seguiti.

Terry Bogard

Terry Bogard è il protagonista della serie Fatal Fury; fratello maggiore di Andy Bogard, orfani, Terry diviene il lottatore più forte di Southtown city dopo aver sconfitto Geese Howard, di cui in seguito allenerà il figlio, Rock Howard. Sia in versione "giocatore di baseball" che in versione giubotto di pelle, comunque un tamarro non indifferente, nonché uno dei personaggi dei picchiaduro più carismatici di sempre

Andy Bogard


Il fratello minore di Terry, ne segue da lontano le orme, allenandosi come ninja. Nella serie dei Fatal Fury è un po' un clone di Ryu e Ken di Street Fighter, ma con una certa personalità dovuta alla storia che gli viene cucita addosso, assieme alla relazione con la gnocchissima Mai Shiranui.

Joe Higashi

Joe Higashi è il terzo protagonista della serie Fatal Fury, anche se va detto che rispetto ai primi due personaggi è evidentemente un coprotagonista. Campione di thai boxe, Higashi è un po' il minchione della serie, eppure è un personaggio veramente piacevole con cui giocare, ben bilanciato e, all'occorrenza, più potente di quanto si potrebbe immaginare.

Mai Shiranui

La gnocca ella serie, una ninja. Tutti la ricordano in realtà per le sue tette sballonzolanti, rendendola il personaggio della serie dagli amanti delle cosplayer. Nella storyline della serie di giochi, Andy e Mai hanno una relazione, che alla fine li porterà ad avere un erede in Hokutomaru.

Kim Kaphwan
Kim è un coreano, rapidissimo nell'usare le gambe per colpire praticamente da ogni posizione. Alcune delle più coreografiche mosse di questo gioco appartengono proprio al repertorio di Kim, anche se, oggettivamente, adoperare questo personaggio è di una difficoltà mostruosa. I suoi figli
 ne erediteranno le doti, ma non il carisma

Blue Mary

Altra fanciulla della serie, questa sarebbe una detective che, ad un certo punto, intreccia una relazione con Terry Bogard. Non particolarmente forte, ma abbondantemente tamarra, direi.

Raiden

Dato che il wrestler non può mancare mai, in questa serie il wrestler si chiama Raiden da heel e Big Bear da face. Ma sempre lui è. Ispirato a Big Van Vader, uno dei personaggi più amati della serie


Duck King

Vi basti l'immagine per capire tutto...

Ryuji Yamazaki

Anche questo orfano, sarebbe un mafioso, allibratore, adescatore, pezzo di m.... insomma, potete continuare quanto volete. Anche questo tostissimo da battere e uno dei personaggi meglio riusciti nella serie. 

Freeman

Un serieal killer inglese in cerca di prede...

Billy Kane

No dico, mi volete dire che non è tamarro questo? Un tizio in canotta bandana e bastone allungabile? A parte che detta così sembra un nostro ex presidente del consiglio. Dannatamente difficile da battere, il chitarrista rock de noiartri entra di diritto in questa rassegna


Rock Howard

Figlio di Geese Howard, viene allevato da Terry quando nello scontro con il padre quest'ultimo sembra morire crollando da un grattacielo. Ben presto però le strade di Rock e Terry si dividono, adombrando la futura rivalità fra i due.

Geese Howard

Il cattivone di Fatal Fury per eccellenza, con buona pace degli altri. Tosto come pochi da battere. Sarebbe il padre di Rock, che infatti ne riprende molte delle mosse.

Passiamo alla serie degli Art Of Fighting, che anche qui di tamarritudine ce ne sarà un bel po'.

Ryo Sakazaki

Ovvero il clone di Ryu di Street Fighter. Clone sfigato, tra l'altro, e anche un bel po' tristo. Maestro di arti marziali, eccetera eccetera, tutto ciò che vi potreste immaginare da un personaggio dal design simile. Protagonista della serie, in realtà deve farsi da parte di fronte all'incontrastato carisma dell'amico rivale Robert

Robert Garcia

Altro clone di Ryu e Ken, ma con una certa dose di carisma, tanto da farlo preferire in realtà al protagonista Ryo. Al belloccio non si dice mai di no.

Karman Cole

L'assistente personale di Robert. Solo in Giappone
King

La cameriera. Per dire. E scalcia con una velocità che Chun Li se la sogna.

Mr. Karate

Il padre di Ryo che, per poterlo sfidare e osservarne i progressi, indossa 'sta maschera ridicola e si fa chiamare Mr. Karate. C'era grossa crisi di idee alla SNK, mi sembra evidente.

Wang Koh-San

Un artista che cerca ispirazione partecipando ad un torneo di combattimento. Logico no? E combatte con sto trabicolo addosso che non si sa bene cosa sia e a cosa serva.

Mr. Big

Il braccio destro di Geese Howard. Cosa che fa pensare che la cosca mafiosa di Geese sia ben poca cosa. Insomma, non ci sono più le organizzazioni terroriste e paramilitari di una volta (ci sono, ma dovete aspettare che arrivi a King Of Fighters)

Prima di passare alla serie dei King Of Fighters, mi sembra in realtà giusto dare spazio a dei personaggi meno noti provenienti da altri bei giochi. Per esempio Rage Of Dragons, il seguito non ufficiale di Double Dragon

Jimmy Lewis

Il clone di Kio Kusanagi, ma facciamo finta di non vederlo. Un personaggio equilibrato nel gioco, tormentato nella storyline, avendo perso la sua amata in un precedente episodio della serie. Cosa di cui a noi frega ben poco. Però avrebbe fatto piacere vedere questo personaggio, chissà perché, in KOF.

Billy Lewis

Fratello minore di Jimmy, sbruffoncello ma dal cuore d'oro. Come mosse è un po' più originale del bretelluto fratello, ma i suoi abiti proprio non si possono vedere...

Radel
Radel idle
L'erede di un antico clan di dragoni, ha deciso di vestire un costumino che farebbe invidia ai supereroi Marvel per l'occasione. Ecco, ed in più lo odio perché non riesco a batterlo.

Pepe Rodriguez

Ovvero un clone di Kim Kaphwan, proveniente dal messico, e con il fare tamarro che neanche i figli di Kim. Però divertente da giocare

Kang Jae-Mo

Altro giro, altro wrestler...

Mr. Jones

L'idolo delle folle, il ballerino-attore-esperto di arti marziali retrò. Come fai a non amare un personaggio così?

Elias Patrick

Ed ecco a noi l'esorcista, cioè colui che ha diagnosticato la presenza di spiriti in Alice. Insomma, una personcina razionale.

Alice Carrol

Questa sarebbe una londinese spiritata. Ma non nel senso che è presa dallo stress di vivere a Londra. Proprio spiritata, e lo si vede anche dal portamento elegante...

Ed ora passiamo a King Of Fighters e ai suoi personaggi più tamarri

Kyo Kusanagi

Partiamo da lui, quello che ti hanno imposto come protagonista anche se non lo volevi. Neanche fosse John Cena. Lo studente delinquentello, quello delle fiamme di Orochi, quello con i cloni, quello con il rivale incazzoso che piace molto di più. Insomma, il classico babyface che se potessi lo strozzeresti tu stesso. Anche e soprattutto perché non ci sai giocare.

Iori Yagami

Fossi stato tu, lui sarebbe stato il vero protagonista della serie. Non perché tu ci sappia giocare, ma perché quando si incazza s'incazza davvero, nulla da dire, e con i suoi vestiti borchiati gronda tamarritudine da ogni poro, mica quello scolaretto di Kyo

K'

Il più tamarro di tutti. Davvero, e te lo vendono come uno dei protagonisti, quello più oscuro. Nasce come una specie di clone di Kyo, di cui raccoglie l'eredità contro i terrosti della NESTS. Asociale e apatico, si interessa solamente di perseguire il suo scopo. E anche con lui non sai giocare.

Benimaru

Un riccone, modello e lottatore. Con i capelli che non riesci neanche ad immaginare quanta lacca o gel grondino, e uno stile di lotta che ti fa incazzare al solo vederlo. Anche con lui non ci sai proprio giocare.

Maxima

L'aiutante di K', un armadio a quattro ante con una resistenza e una forza mostruose.

Mature

Una delle assistenti di praticamente ogni cattivo della serie. Sarà che alla SNK hanno qualche problema con il sesso femminile

Vice

L'altra assistente di ogni cattivo della serie, ad un certo punto diventa più bestiale di Iori. E non puoi non compiacertene

Leona

La soldatessa. Perché i militari in una serie del genere non possono mancare. Aggiunge una tacca alla percentuale di gnocca fra i personaggi SNK.

Whip

Anche lei soldatessa, ha l'abitudine di colpirti in ogni parte dello schermo tu ti voglia nascondere con quelle sue maledette fruste. Odiosa.

Shingo Yabuli

La versione idiota di Kyo. Che poi, già Kyo di suo ti sta sul c..., mettiamoci pure che questo non ha particolari poteri. Insomma, pressoché inutile, ma ugualmente tamarro.

Kula Diamond

A parte il nome infido, sarebbe la rivale di K', nata per distruggerlo. Ma dato che la serie ancora continua, evidentemente non ce l'ha fatta

Diana

Uno dei membri dell'organizzazione terroristica dei NESTS. Ah, sì, si teletrasporta.

Angel
Angel2001
Un'altra agente della NESTS, organizzazione evidentemente molto attenta alle quote rosa

K9999

L'ennesimo clone di Kyo realizzato dalla NESTS, azienda che evidentemente non sa cosa voglia dire diversificare il prodotto



Shen Woo
Shenwookofxii
Un lottatore da strada che non sa combattere senza mostrare il suo petto possente e la sua tamarritudine estrema

Chin Gentsai

Il maestro degli psicoguerrieri, si presenta in pratica come un ubriacone, e già solo per questo ha tutta la tua stima.

Rugal Bernstein

Il cattivone della serie, uno di quelli carismatici, mica pizza e fichi, e soprattutto dannatamente difficile da battere.

Krizalid

Il clone definitivo di Kyo che tanto definitivo non è, ma non glielo diciamo. Dannatamente difficile, almeno per chi scrive, da sconfiggere

Yashiro Nanakase

Uno dei re di Orochi, caratterizzato dalla sobria divisa rossa e dalla forza mostruosa

Shermie

Anch'essa uno dei re di Orochi, la gnocca del gruppo. Anche lei quando s'incazza diventa un personaggio inarrestabile

Chris

Anche lui fra i re di Orochi, considerato la vera controparte di Kyo. Chissà poi perché


Orochi

L'altro cattivone della serie, l'incarnazione dello spirito stesso del potere. Insomma, na piattola .

E dopo questa lunga carrellata, direi che finalmente posso anche andare a dormire

immagini: snk.wikia.com

The Pitt, R. Scott Gemmill

The Pitt, ideata da R. Scott Gemmill, è una serie TV messa in onda su HBO e prodotta da Warner Bros, con protagonista Noah Wyle....