giovedì 25 aprile 2013
Su Mariastella Gelmini, di nuovo, ministro dell'istruzione
mercoledì 24 aprile 2013
martedì 23 aprile 2013
lunedì 22 aprile 2013
L'eroe imperfetto, Wu Ming IV
Da questo saggio nascono alcune riflessioni molto interessanti, più o meno originali.
Riflettiamo così su come la letteratura europea nasca, tra le altre cose, dalla storia di due rapporti omosessuali, quello di Achille e Priamo e quello di Gilgamesh e di Enkidu. Emerge così il tema della diversità riconosciuta o non accettata, fino alla considerazione che l'Europa, sin dall'antichità, si raffigura come il continente coraggioso e illuminato che dove redimere prima l'Asia, poi tutto il globo, a costo di una conquista violenta.
Giungiamo così a capire come l'eroe nella letteratura epica e in quella eroica è in genere una figura narcisista, egocentrica, fondamentalmente arrogante. Una figura votata in realtà al fallimento, perché nella gloria individuale l'umile scrittore non può vedere il vero successo.
Così gli eroi per il nuovo millennio saranno Don Chisciotte e Samvise Gamgee, che con l'ironia e il disincanto, l'abnegazione sosterranno il peso di una gloria individuale ormai insostenibile, fino alla distruzione finale della figura dell'eroe classico.
sabato 20 aprile 2013
Qualche precisazione sull'elezione di Napolitano e sul no a Rodotà
Giusto per parlarci chiaro e per tentare di riportare tutto ad una riflessione razionale.
Napolitano è stato rieletto: in questa scelta del Parlamento, in sé, non c'è nulla di male. Lo ripeto, è una scelta legittima e conforme a ciò che la Costituzione prevede.
Detto questo, rimane però aperta la vera questione di fondo, quella sostanziale al di là della forma.
Le ultime elezioni hanno consegnato l'immagine di un'Italia spaccata in tre e con un movimento, piaccia o no, in forte ascesa. Movimento che incarna e entro certi limiti legittima delle richieste che sono comunque richieste concrete: un bisogno indistinto di cambiamento e di rinnovamento, una richiesta forte di politiche di sinistra (in realtà mescolate in maniera molto scomposta a politiche ultraliberiste o grettamente conservatrici) e la richiesta di maggiore trasparenza.
Sia chiaro anche che questo movimento, molto meno innocente di quello che riesce a far sembrare, si avvantaggia di un uso esperto dei nuovi media per aizzare le folle.
Il popolo del web non è l'Italia
Ma è al momento la parte più rumorosa, e comunque ne è parte. Non va sottovalutato ma neanche ignorato. Pena, il renderlo più forte e più violento.
Come dimenticare che la Primavera araba è nata sul web.
Mentre fuori dal Parlamento montavano queste esigenze in maniera grezza e controllate ad arte da un movimento che ha tutto l'interesse a spaccare il sistema parlamentare (non ce ne andremo finché non avremo il 100%...) il Parlamento, da più di un mese, non è stato capace di ragionare in maniera non semplicemente conservativa, ma propositiva.
Pensare che la richiesta di rinnovamento e di cambiamento sia solo un'invenzione del web, di Grillo, è ignorare la realtà. Non cercare di snidare i grillini, non cercare di farne venire fuori le contraddizioni, cogliere ciò che di buono c'è in loro, è stato semplicemente un comportamento criminale e patologico di una scarsissima sensibilità politica.
Bene ha fatto Bersani a tentare un dialogo, ma ha trovato all'interno del suo partito un muro di gomma di ipocrisia, di scarsa lucidità o più semplicemente di ignoranza e stupidità. Guardiamo ai Fioroni, alle Bindi, ai Renzi, tutti quegli uomini che hanno mal digerito il dialogo con il M5S, il tentativo reale di proporre qualcosa di nuovo o, semplicemente, il tentativo di fare un governo.
Mi riferisco all'anima ex democristiana del PD, arroccata su posizioni scomparse da cinquant'anni, incapace di capire che viene votata solo per una legge che non permette di scegliere i propri candidati perché, se gli elettori del PD avessero potuto scegliere, non avrebbero votato gli ex democristiani nel PD, ma semplicemente gli uomini che più rappresentano la sinistra in Italia.
Mi riferisco poi al rottamatore, Renzi, quell'ometto che in realtà vuole rottamare solo i suoi nemici nel PD, coloro che gli hanno impedito di candidarsi come Presidente del consiglio. Renzi, l'uomo che guarda a destra, l'uomo che ha impallinato Marini, l'uomo che ha bruciato Prodi tentando di tradire SEL e Vendola. Se è questo il nuovo del PD, tanto vale tornare tutti a casa.
In questo psicodramma collettivo è stato stupido non confluire sul voto per Rodotà: non perché Napolitano sia stato un cattivo presidente, ma perché Napolitano è un buon presidente per un momento sbagliato. C'era bisogno di mostrare qualcosa di nuovo, di assumersi la responsabilità di quello che si sta facendo e della situazione italiana, invece la politica si è lavata le mani del voto popolare, incapace di formare un governo e di scegliere un arbitro della partita.
Così si aizza il paese, si dà ragione a Grillo, gli si dà forza, e si dà forza alle frange estreme di ciò che si muove dentro e fuori il Parlamento.
Se si vuole ammazzare la democrazia in Italia, si è fatto tutto ciò che si doveva fare. Nelle prossime settimane, mesi, anni, ne pagheremo le conseguenze.
venerdì 19 aprile 2013
Cosa ci dice l'UE sull'uso delle nuove tecnologie nella scuola
Personalmente, l'ho già detto più volte, penso che in primo luogo, per rimanere in metafora, non sia questione di distinzione di dialetti con una base linguistica comune, ma, in caso, di due lingue differenti, quella di chi usa dalla nascita le tecnologie e di chi non le vuole usare. Due lingue del tutto diverse tra di loro e tra cui non può avvenire comunicazione se non trovando, noi che dovremmo saperlo fare, una via, apprendendo noi in primis una seconda lingua per poi insegnarne una noi ai ragazzi. Inoltre questa lingua che i ragazzi adoperano, la conoscono spesso assai male ed in maniera del tutto istintiva. Ragion per cui andranno ancor di più educati.
Riguardo a tutto ciò siamo, come è ovvio, in netto ritardo. Ragion per cui sarebbe anche il caso di andare a leggere e conoscere ciò che l'UE ci suggerisce. Un buon trampolino di lancio sta nel partire da questo link
link
Eccovi anche lo studio dell'UE sull'uso e i problemi delle nuove tecnologie nell'istruzione in Europa
Survey of schools: ICT in Education
mercoledì 17 aprile 2013
Marini o Rodotà?
Ma di che stiamo parlando? Si tratterebbe di due scelte politiche parallele e speculari. Marini, uomo per l'accordo con Berlusconi e il suo 30% di Italiani, Rodotà, uomo di sinistra, per cercare il consenso del 25% di Italiani che hanno votato Grillo. In entrambi i casi il PD compie comunque una scelta politica, politica, esatto, che non avrebbe in nessun caso a che spartire con la società civile e il rinnovamento della politica di cui parlano i giovanilismi alla Renzi o alla Grillo. Si tratta esclusivamente di una scelta tattica, verso che area vuole il PD orientare il paese e quanto a lungo vuole cercare di fare sopravvivere questa legislatura. Niente di più. Certi proclami, certi veti, sono solo il segno di maneggioni della politica che, armati dell'arma spuntata di un rinnovamento degli uomini, non realmente dei metodi, vogliono accentrare su loro stessi l'attenzione dei media, perché l'importante non è essere realmente nuovi o alternativi alla vecchia politica (figuriamoci, Renzi è il D'Alema dei nostri tempi, Grillo adopera le tecniche retoriche del peggior berlusconismo) ma solamente apparire.
venerdì 12 aprile 2013
La seconda persona, Sebastiano Valentino Cuffari
Come ti sei sentita? È difficile descriverlo, ancor meno spiegarlo ad un estraneo. Mentre la sabbia crepitava sotto il fuoco e la notte bruciava degli ultimi scampoli d'estate, tu ti sei sentita un'estranea.
Certo, erano tutte persone che conoscevi bene, con cui avevi trascorso la tua vita sin da quando andare a mare era un'avventura da vivere insieme ai tuoi genitori, quando i capelli sapevano di salsedine e i nodi la sera venivano sciolti dalle grandi mani di tuo padre. Eri piccola allora, ruotavi nel tuo piccolo mondo intorno ai tuoi genitori, a tua sorella.
Poi sono passati gli inverni sulla tua pelle, si è fatta sempre più dura e, sebbene prima tu fossi fiera di come divenisse soda, ad un certo punto hai iniziato a rincorrerne l'elasticità d'un tempo, quando liscia scorreva sotto le carezze dei primi amori e le labbra si bagnavano nel tepore dei primi baci.
Era il tempo in cui studiare era la tua guerra quotidiana, i libri un campo di battaglia su cui si inseguivano eserciti di carte geografiche, esercizi di aritmetica e le panzane dei filosofi, quelle sì, ancora te le ricordi. Non per niente ti sei laureata in filosofia.
Quando giocavi con le bambole il mondo sembrava così semplice: la vita perfetta era rinchiusa in una casetta rosa confetto con accanto un uomo biondo canarino e delle sciarpe viola shocking; poi crescendo hai iniziato a volere di più, hai cercato di sentirti parte di una realtà in cui tutto non fosse deciso dall'alto.
Quando per la prima volta hai urlato tutta la tua rabbia verso i tuoi genitori, poi ti è passata la voglia di mangiare per tre giorni. Eri troppo orgogliosa allora, ma sai bene che lo sei ancora. Poi sono venute le lacrime, calde sulle tue gote arrossate dalla frustrazione nel dover ammettere le ragioni altrui, e nel tintinnare di quelle gocce sul tavolo della cucina ancora profumata dell'odore della pasta al forno di tua madre, nello schiocco di quella pioggia troppo umana hai iniziato a perdere di vista i fuochi della tua orbita fino ad allora, quei genitori, per iniziare a ruotare solo su te stessa.
Il giorno della laurea tuo padre piangeva come te quel giorno, ma non per gli stessi motivi. Poggiato sulla sua stampella stringeva la mano a tutti gli invitati, era frastornato, dei complimenti che gli giungevano alle orecchie non sentiva che l'eco, e non solo per i problemi all'udito che ormai lo affliggevano da anni. Tu lo osservavi di sfuggita e iniziavi a capire che un giorno avresti rimpianto tutto il tempo sprecato ad odiarlo.
Quando si è ammalato sei tornata a casa dalle tue vacanze, le prime che facevi tutta da sola per così tanto tempo. Il premio che ti eri guadagnata con tanta fatica spariva, scemava come un'ombra dinnanzi ad immagini più vivide, una sala d'aspetto, la stanza di un ospedale in cui l'odore di piedi e l'aria condizionata si mischiavano al silenzio dei pazienti e alle parole, incalzanti, di amici e parenti che mascheravano la rassegnazione in un guazzabuglio di frasi.
Era tutto nero in quei giorni e anche gli amici, quelli che si fregiavano di quel nome solo nella convenienza, sparivano, mentre la neve inciampava sul terreno cadendo giù. Tua madre si aggrappava a te come tu fossi l'albero che aveva sorretto la cupola del mondo per millenni, tua sorella era troppo impegnata con la sua nuova famiglia: un figlia stava giungendo e la stanza della nascitura veniva dipinta di muri rosa confetto, di gialli canarini e di drappi viola shocking.
In quei giorni ti sei aggrappata a lui, l'amore della tua vita, sino ad oggi, l'uomo che ti ha tenuta nel cuore e nel palmo delle sue mani. Non era né bello né forte, non spiccava fra i passanti né i le sue battute avrebbero fatto sbellicare una platea di spettatori: era semplicemente lui e il giorno in cui hai iniziato a guardarlo con nuovi occhi dopo mesi spesi ad annusarlo senza accorgertene, quel giorno ti sei impigliata in una rete che ti ha stretto e catturata come la sua preda.
Avete trascorso momenti splendidi, avete progettato un matrimonio, una famiglia, dei bambini. Avete visitato case, vi siete informati per prestiti e mutui mentre tu iniziavi a lavorare, correggevi bozze all'epoca in una piccola casa editrice di provincia. La tua relazione sembrava procedere come un treno senza fermate, dritta verso la meta, e il fischiare del treno salutava per te ogni nuovo giorno.
Poi lui ha conosciuto quella donna, è arrivata la crisi, quella che state attraversando ora, quella che non ti ha fatto più ridere, che ti faceva tremare la sera quando ti addormentavi su di un letto troppo grande. Il mondo ora sembra correre senza di te, non vuole più aspettarti, o forse hai semplicemente perso il treno alla tua fermata e devi aspettare il prossimo, lì, sotto il sole di un'estate agli sgoccioli.
Hai sentito tua madre al telefono per salutarla, per dirle che questa sera lascerai come sempre l'estate facendo l'alba insieme ai tuoi amici; era assonnata, lei già andava a dormire, stanca dall'accudire suo marito. Quando stava chiudendo stava già rimboccandosi un lenzuolo e spegnendo la televisione, la sua giornata finiva quando la tua era ancora nel vivo.
Non ti piaceva più la sensazione della sabbia sotto il sedere, almeno non come un tempo. Ora il terreno ti sembrava un po' più duro, la notte un po' più fredda e la birra un po' più sciatta. La luna alta ricopriva le stelle del suo alone lucente e le sacre sponde saccheggiavano la battigia di pochi metri per pochi attimi; il rombare dei motori sulla strada poco oltre la spiaggia ti destava di tanto in tanto dal tuo torpore, molto più dello sbottare ritmato della musica dagli stereo, mentre vampate di calore dal falò ti investivano insieme all'odore acre del fumo, te lo sentivi impregnato sulla pelle.
I tuoi amici ballavano ma quei balli non erano più in loro, di certo non ti appartenevano più. Estranea improvvisamente alla vita che ti aveva racchiuso e protetta come in uno scrigno, quella sera ti sei sentita sbocciare, come una fenice dalle fiamme di un falò. Qualcosa di nuovo stava nascendo fra le tue mani, mentre il tuo primo essere spariva nella risacca del mare di ferragosto.
E così, senza salutare, ti sei alzata e sei tornata a casa per dormire
giovedì 11 aprile 2013
L'Onorevole Lombardi e i parlamentari di Non è la Rai
Quel tipo di persone che non riesci a smuovere neanche di fronte all'evidenza, quelle persone per esempio che, pur essendo causa dello stallo politico come gli altri, accusano gli altri di essere Kasta, rigorosamente con la K perché sennò non fa figo, e intanto iniziano lentamente ma inesorabilmente ad adeguarsi.
Quel tipo di personaggio che in fondo nutre una sana attrazione per l'autoritarismo e che, quando può, rilascia dichiarazioni favorevoli al fascismo.
Quel tipo di personaggio che Grillo e Casaleggio non li metterebbero in discussione neanche se dicessero loro di organizzare un suicidio di massa a Montecitorio.
Quel tipo di personaggio che per non vere profanata la propria immagine è disposto a negare l'evidenza, e a preferire d'essere chiamato cittadino, anziché Onorevole.
Ma vede, Onorevole Lombardi, lei quel titolo se l'è guadagnato, l'ha voluto candidandosi, e ora se lo tiene, perché, lo sappia, i titoli in Italia si mantengono, anche dopo averli persi. Quindi sarà Onorevole a vita.
E forse non sa la nostra Onorevole Lombardi che l'essere un deputato con libertà di mandato è un diritto/dovere, perché presuppone la capacità di ragionare con la propria testa sulle singole leggi e sui singoli problemi, perché, anche questo forse non lo sa, in Italia la responsabilità delle azioni è personale.
Quindi l'Onorevole Lombardi scelga: se non desidera essere un Onorevole, allora si dimetta. Se invece lo desidera, lei assieme ai deputati di Non è la Rai guidati all'auricolare da Casaleggio, allora inizi a lavorare, innanzitutto cercando un accordo politico con quelle forze parlamentari che rappresentano il 75% di Italiani che un governo dei soli grillini non lo vogliono.
E magari ci vada pure ogni tanto a Ballarò per rendicontare quello che non fa in Parlamento, anche solo in segno di rispetto verso quel 40% di Italiani che non ha ancora un accesso alla linea ADSL.
Ode a Bersani, contro Renzi
Bersani è la vittima sacrificale di questo gioco politico: paga una scarsissima capacità comunicativa e l'essere l'unico leader responsabile nel nostro panorama politico. Bersani non ha promesso provvedimenti assurdi in campagna elettorale, e allora la ragione della sconfitta è la sua incapacità. Bersani è consapevole che andare oggi al voto o, peggio, accordarsi con Berlusconi porterà la vittoria dei demagoghi di destra, e allora Bersani perde tempo nell'inseguire i grillini.
Diciamocela tutta: nel PD c'è chi preferisce giocare al posizionamento interno che a governare il paese, e preferirebbe essere il leader di un partito al 15% piuttosto che un semplice dirigente di un partito al 30%. E nel frattempo consegnamo il paese ad una destra dichiarata e ad un partito fascista che si spaccia per un movimento post ideologico.
mercoledì 10 aprile 2013
Il grande Gatsby, F. Scott Fitzgerald
lunedì 8 aprile 2013
IL BLOG DEI RAGAZZI: “Dal Medioevo al XX secolo...storie di corporazion...
domenica 7 aprile 2013
Le lezioni di storia medievale di Enrica Salvatori
giovedì 4 aprile 2013
Il populismo delle caste
Populismo è parlare della casta degli immigrati, a cui sarebbero assegnate case e posti di lavoro, che non rischierebbero mai il carcere e vivrebbero a sbafo degli Italiani. Bene, Italiano, mentre dici queste cazzate un immigrato, forse un profugo di guerra (hai presente le guerre? No vero? Tu esporti democrazia, hai ragione) sta lavorando nei campi dove non vuoi lavorare perché, è giusto, pretendi tutele sindacali (ma non le pretendi per lui), sta badando a tuo nonno o tua nonna, ti sta pulendo casa o ti sta sistemando il giardino, per poi tornare la sera ad andar bene in una casa in cui vivono dieci persone che, soprattutto al sud, gli è stata affittata in nero senza garanzie (ma non temere, accade anche al nord nelle zone turistiche). Quando i suoi figli andranno a scuola, saranno un problema per gli insegnanti che non sapranno come alfabetizzarli, e tuttavia poi si lamenteranno del loro non essere alfabetizzati. Tu non parlerai con lui perché vuole inculcarti le sue idee, pensi, ma poi sarai pronto a lamentarti del suo non essere integrato. Quando si ammalerà a lui saranno riservate cure meno accurate, quando accadrà qualcosa in sua presenza lui sarà il primo sospettato, e tanto, anche se finirà in carcere, chi se ne importa, in fondo è solo un immigrato; del resto lo umiliamo anche troppo poco quando deve rinnovare il permesso di soggiorno.
mercoledì 3 aprile 2013
martedì 2 aprile 2013
Le menzogne della notte, Gesualdo Bufalino
Le menzogne della notte di Gesualdo Bufalino rappresenta benissimo cosa è stata la letteratura italiana, almeno parte di essa, negli ultimi trent'anni. Questo romanzo si caratterizza, lungo la scia di Gadda, per il registro elevatissimo ed ironico ad un tempo della lingua, senza però le volute ripide discese dell'autore milanese nelle viscere dei linguaggi più bassi o nei dialetti. Il tutto appare costantemente sopra le righe, quasi eccessivo, comunque esorbitante rispetto alle vicende narrate.
Del resto la trama di questo breve romanzo porta in scena, è il caso di dirlo, le vicende di quattro personaggi condannati a morte. I quattro, partecipi d'un complotto contro il re, attendono l'esecuzione narrando le loro vicende ad un compagno di cella, mentre un patto crudele con il loro carnefice li porterà alla salvezza se solo uno di loro si farà delatore della congiura.
Nel gioco delle parti ciascuno dei quattro protagonisti racconta ciò che è e ciò che non è: maschera e personaggio si mescolano, le vittime si fanno carnefici e il carnefice diviene vittima, suo malgrado.
Poiché la mia vita - non meno che la vostra, o miei nemici e fratelli - non è stata che un fluido trascorrere di coscienze posticce dentro un innumerevole ME… […] io e voi, a spaiati lacerti d’un cartolario disperso; comparse, io e voi, d’una messinscena che non finisce, maschere d’un eccentrico ed esoso quiproquò”
I temi dell'inganno, del dubbio, dell'inconoscibilità del reale, tutti serpeggiano come non detti, costituendo il reale fulcro dell'opera, libro con cui Bufalino di certo colpisce, pur non avendo scritto un capolavoro e nei limiti di un testo che in ogni sua parte so mantiene fitto e uguale a se stesso, senza scossoni ne cambiamenti di registro, senza apici né colpi di scena, se non in conclusione, lì dove il disvelamento dell'inganno si manifesta, anch'esso come dubbio nell'incomprensibilità del tutto.
The Pitt, R. Scott Gemmill
The Pitt, ideata da R. Scott Gemmill, è una serie TV messa in onda su HBO e prodotta da Warner Bros, con protagonista Noah Wyle....
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Quella che leggete è la mia risposta alla lettera del collega Matteo Radaelli , pubblicata sul Corriere della sera giorno 2 settembre e onl...
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Per chi si chiedesse come fare ad allontanarsi dai social network dei broligarchi di Trump, un po' di alternative: 1. Friendica , la cos...
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http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/7f/Tomba_Della_Fustigazione.jpg La sessualità nell’antichità viene spesso considerata ...






