domenica 30 settembre 2012
In risposta ad Elfobruno e al suo post "Ministro Profumo, ecco perché non farò il concorso"
sabato 29 settembre 2012
Considerazioni sparse su Carofiglio, Ostuni e i blog di letteratura
Leggendo le notizie e le prese di posizione più o meno interessate sulla querela di Carofiglio contro Ostuni, una volt ancora mi scopro cittadino di una piccola e mediocre provincia dell'Occidente. Da un lato un magistrato/scrittore che non accetta di sentirsi criticato, dall'altro uno scrittore/editor che nell'interesse sta critica del lavoro altrui si fa portavoce del libro che sponsorizza al premio strega. A contorno lo sfavillante mondo dell intellighenzia nostrana, tutta intenta a commentare sulle riviste culturali, scopiazzando di qua e di là i suoi interventi (si veda l'intervento di Raimo che ho segnalato in precedenza). Insomma la storia di tanta pochezza a confronto.
leggendo tutto ciò mi viene spontaneo pensare che D'Avenia e Baricco avrebbero dovuto querelarmi già da un bel pezzo, visto le dolci parole che ho dedicato alle loro ultime opere. Forse ciò non accade solamente perché questo blog conta solo qualche migliaio di visite mensili, chissà. Ma è proprio la natura della critica letteraria italiana che abbisogna di una forte discussione.
Di recente si è tanto discusso del valore dei blog letterari e, riprendendo delle opinioni provenienti dai media anglosassoni, si è tentato d minimizzarne il calore culturale a favore della critica nobile, quella da studio e aule universitarie. Sarà, ma io Wallace e Carver li ho scoperti sui blog e non in facoltà; sarà, ma io Saramago ho imparato ad amarlo grazie ai consigli di lettura di amici in rete e al passaparola, non da qualche mio docente ancorato alla poltrona del suo ufficio universitario.
Non è un caso se alcuni progetti molto interessanti nascono oggi in rete, come le varie webzine, una su tutte quella di Sul romanzo, agenzia letteraria diretta da Morgan Palmas.
Forse è anche ora che ci si accorga che, nell'epoca della digitalizzazione di massa e della rete globale, la critica militante si fa più in rete che dietro le scrivanie.
E forse è anche ora che la rete sveli i giochi di potere della vecchia critica letteraria che, nel sistema dei concorsi letterari e degli intellettuali/qualsiasi cosa volete, divi dei media sguazza e prolifera
mercoledì 26 settembre 2012
Perché non provo pena per Sallusti
Non provo pena per il direttore del Giornale Sallusti, o, per meglio dire, non provo per lui una pena maggiore di quanta ne provi per un qualsiasi altro condannato. Questo perché si fa un bel dire, da parte degli altri giornali, che Sallusti sia condannato per un reato di opinione. Peccato che la realtà dei fatti non stia così. Sallusti non va in carcere perché avrebbe criticato un magistrato: Sallusti va in carcere perché, come sua abitudine, come abitudine dei fidi sgherri Belpietro e Feltri, per criticare un magistrato ha forzato la notizia, ha inventato fatti.
Inoltre, è paradossale che questo marasma, questo finto perbenismo, buonismi e garantismi applicati ad hoc per una delle ultime macchiette berlusconiane rimaste sulla piazza, tutto ciò si applichi proprio per chi ha fatto della battaglia per la certezza della pena uno dei suoi assi nella manica. Ma forse la certezza della pena vale solamente per i senzatetto, gli indignati e i clandestini, non per un giornalista che per fare notizia ha o inventato una notizia o permesso che un suo sottoposto lo facesse.
Ed è ridicolo che il coro si alzi accorato per uno scribacchino che si erge a martire mentre gli autori di vero giornalismo d'inchiesta come quello di Report fronteggiano giorno per giorno cause e spese di avvocati nel silenzio dei media.
Saba, Umberto - A mia moglie
Tu sei come una giovane
una bianca pollastra.
Le si arruffano al vento
le piume, il collo china
per bere, e in terra raspa;
ma, nell'andare, ha il lento
tuo passo di regina,
ed incede sull'erba
pettoruta e superba.
È migliore del maschio.
È come sono tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio,
Così, se l'occhio, se il giudizio mio
non m'inganna, fra queste hai le tue uguali,
e in nessun'altra donna.
Quando la sera assonna
le gallinelle,
mettono voci che ricordan quelle,
dolcissime, onde a volte dei tuoi mali
ti quereli, e non sai
che la tua voce ha la soave e triste
musica dei pollai.
Tu sei come una gravida
giovenca;
libera ancora e senza
gravezza, anzi festosa;
che, se la lisci, il collo
volge, ove tinge un rosa
tenero la tua carne.
se l'incontri e muggire
l'odi, tanto è quel suono
lamentoso, che l'erba
strappi, per farle un dono.
È così che il mio dono
t'offro quando sei triste.
Tu sei come una lunga
cagna, che sempre tanta
dolcezza ha negli occhi,
e ferocia nel cuore.
Ai tuoi piedi una santa
sembra, che d'un fervore
indomabile arda,
e così ti riguarda
come il suo Dio e Signore.
Quando in casa o per via
segue, a chi solo tenti
avvicinarsi, i denti
candidissimi scopre.
Ed il suo amore soffre
di gelosia.
Tu sei come la pavida
coniglia. Entro l'angusta
gabbia ritta al vederti
s'alza,
e verso te gli orecchi
alti protende e fermi;
che la crusca e i radicchi
tu le porti, di cui
priva in sé si rannicchia,
cerca gli angoli bui.
Chi potrebbe quel cibo
ritoglierle? chi il pelo
che si strappa di dosso,
per aggiungerlo al nido
dove poi partorire?
Chi mai farti soffrire?
Tu sei come la rondine
che torna in primavera.
Ma in autunno riparte;
e tu non hai quest'arte.
Tu questo hai della rondine:
le movenze leggere:
questo che a me, che mi sentiva ed era
vecchio, annunciavi un'altra primavera.
Tu sei come la provvida
formica. Di lei, quando
escono alla campagna,
parla al bimbo la nonna
che l'accompagna.
E così nella pecchia
ti ritrovo, ed in tutte
le femmine di tutti
i sereni animali
che avvicinano a Dio;
e in nessun'altra donna.
martedì 25 settembre 2012
Un breve post sull'originalità
Per intenderci, leggete quest'articolo, link, su Flavorpill, datato al 1 Gennaio 2012, e poi il seguente post (Prenditela con le Muse, non con chi ti critica) di Christian Raimo, collaboratore di un po' ogni cosa, su Minima et Moralia.
Notate qualche similitudine?
lunedì 24 settembre 2012
Il problema non è il concorso, ma il precariato
venerdì 21 settembre 2012
Considerazioni sparse sull'insegnamento
Sentire che tanto è inutile far fare temi perché chi sa scrivere lo sa fare a prescindere è agghiacciante, soprattutto se viene detto da un collega
Certe cariatidi che hanno smesso di aggiornarsi e che insegnano solamente perché la cosa li sfama dovrebbero lasciare posto a chi questo mestiere lo vuole fare davvero.
Sulla digitalizzazione di massa nella scuola pubblica
Partecipando al progetto Generazione web, quest'anno come insegnante mi sto trovando ad avere direttamente a che fare con la digitalizzazione di massa della scuola pubblica. Da ciò stanno nascendo alcune riflessioni sparse, fermo restando che essendo ancora agli inizi, questo progetto via via si andrà evolvendo, lasciando spazio a nuove considerazioni e miglioramenti.
Primo dato, allarmante: l''ignoranza in merito ai mezzi informatici della gran parte dei miei colleghi è allarmante. La cosa peggiore è che tale ignoranza sfocia spesso nel mero pregiudizio; c'è ad esempio, nei confronti dello strumento didattico tablet, un misto di odio e di terrore, come se leggere un PDF o un libro sia qualcosa di ontologicamente diverso. L'attaccamento alla carta stampata non può rendere ignoranti del fatto che, a livello di prezzi per gli studenti e di peso da portare sulle spalle, questo sia sicuramente un progresso.
Discorso altrettanto preoccupante, legato alla detta ignoranza, è quello dei formati proprietari che verranno adoperati. Mi sembra scontato che i libri di testo siano protetti in modo da evitare la pirateria informatica, un po' meno l'essere costretti ad adoperare un singolo software proprietario per poterli leggere. Inoltre, per quanto riguarda l'archiviazione di tutto il materiale che verrà prodotto dalle scuole, per esperienza posso dire che pochissime si stanno ponendo il problema di quali saranno i formati da adoperare, ricorrendo sistematicamente al classico .doc di Word, incuranti che si tratta di un formato proprietario di Microsoft. Ovviamente invece si dovrebbe puntare sull'uso di formati e software aperti.
Il supporto digitale, i libri di testo, così come sono pensati oggi sono ancora limitati, paradossalmente più dei libri cartacei. Mi duole dirlo, ma ha ragione Apple a pensare che il libro digitale va pensato come un'applicazione, non un semplice PDF, permettendo tra l'altro lo svolgimento degli esercizi in maniera interattiva: in troppi casi, per esempio per le lingue straniere ma anche per l'italiano, ci si trova di fronte ad esercizi in cui i ragazzi dovrebbero riempire i campi puntinati con la risposta corretta, finendo per dover stampare la pagina e rispondere su foglio, annullando i benefici del digitale.
Anziché spendere migliaia di euro per delle LIM (lavagne interattive) fisse, si potrebbe puntare su progetti opensource come le lavagne interattive WIILD
Sicuramente questi progetti dovrebbero essere preceduti da una fattiva formazione rivolta a chi dovrà insegnare, prima ancora che per i discenti, formazione che nella gran parte dei casi è assente.
L'insostenibile ignoranza dell'essere (leghista)
Scrivo con colpevole ritardo, ma sono stato un tantinello impegnato nell'adattarmi alla nuova scuola (liceo artistico Munari di Crema, per chi lo volesse sapere). Tuttavia non potevo esimermi dal commentare una recente uscita di Maroni, segretario della Lega Nord. Complice un ministro Profumo che orami se non rilascia una dichiarazione al giorno sembra non poter vivere, il nostro buon leghista l'ha subito sparata grossa, come al solito.
Di preciso, in conferenza stampa il ministro Profumo ha dichiarato che a breve partirà un progetto ponte in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia, progetto che consisterà nell'acquisto di un tablet o un pc per ogni insegnante delle dette regioni (verosimilmente in comodato d'uso). Maroni non si è potuto esimere dal gridare allo scandalo e al razzismo, sostenendo essere un'ingiustizia che questo progetto riguardi quelle regioni e non quelle del nord.
Ora, a parte il fatto che colmare il divario tecnologico pregresso fra scuole del nord e scuole del sud non sarebbe male, che è comodo gridare sempre allo scandalo e allo spreco per tirare acqua al proprio mulino, ma in effetti la questione vera è un'altra, ovvero che il progetto di acquisto di materiale informatico, al nord, è già attivo.
Si dà per esempio il caso che la scuola in cui insegno, una fra le tante sia chiaro, partecipa di già al progetto Generazione web, progetto che la sta munendo di un tablet per ogni alunno e insegnante (ben di più quindi di quanto verrà dato alle scuole meridionali) mentre altre scuole sono già passate all'uso del registro digitale anziché cartaceo. Mi esprimerò in seguito sull'utilità di una digitalizzazione massiva, ma sta di fatto che la becera ignoranza leghista colpisce ancora e sentire Maroni parlare di razzismo è come sentire il bue che dice cornuto all'asino.
venerdì 7 settembre 2012
Tentiamo di parlare razionalmente del concorso
Sui siti, sui forum, un po' ovunque nel mondo della scuola si continua a parlare del concorso made in ministro Profumo. Una novità o un ritorno al passato, un'opportunità o una truffa. Questo argomento sta diventando il nuovo mantra degli insegnanti sui treni dei pendolari, sugli aerei, nelle sale insegnanti.
- Che piaccia o no, con il concorso la scuola torna nell'ambito della legalità dato che la normativa vigente prevede il doppio canale concorso/graduatorie (se hanno sbagliato i ministri precedenti a reiterare l'illegalità non per questo doveva sbagliare anche questo ministro)
- Il concorso, se ben fatto, può davvero essere uno strumento per premiare il merito al di là degli anni di esperienza che, essendo il punteggio finale calcolato comunque per titoli ed esami, viene comunque valutata. In sostanza la paura comune di vedere uno sbarbatello che non ha mai lavorato prendere il ruolo a discapito di un insegnante esperto, difficilmente potrà realizzarsi, a meno che lo sbarbatello non sia un genio (e allora tanto di cappello); nella pratica però chi è più preparato potrà comunque sperare di guadagnare qualche posizione rispetto ad insegnanti che, magari, stanno in graduatoria da anni ma che hanno smesso di insegnare con passione e di continuare a studiare (e senza ipocrisia tutti sappiamo che ce ne sono tanti in graduatoria, soprattutto in classi di concorso che in passato sono state viste come un lavoro-rifugio per chi non sapeva che fare nella vita). Il merito, il possedere delle solide competenze e conoscenze deve essere premiato nella scuola pubblica, altrimenti noi insegnanti non siamo legittimati a richiedere le stesse competenze ai nostri alunni.
- Anche in questo caso, piaccia o no, ma il concorso legittimerà le proteste degli insegnanti sulle altre questioni, ad esempio sull'illegalità del precariato anche oltre i 36 mesi di lavoro continuativo sulla stessa cattedra. La scuola ha fino a questo momento vissuto di una situazione paradossale e clientelare: non capita in nessun altro settore pubblico di vedere graduatorie di merito (quelle dei vincitori di concorso per intenderci) valite oltre i tre anni dal suddetto concorso, tanto da avallare l'idea comune che una volta in graduatoria il posto spetti di diritto. Ritornando ad una situazione di legittimità delle graduatorie e costringendo a sfatare alcuni falsi miti sulla scuola come lavoro-rifugio, forse la posizione dei precari sarà più credibile
- Se il concorso sarà fatto così come viene annunciato, avremo finalmente tanti vincitori quanti i posti disponibili: almeno questa volta niente graduatorie che non servono
- Il concorso comunque non cancella le Graduatorie ad esaurimento degli abilitati, strumento che non apprezzo particolarmente ma che sicuramente difende i diritti e gli interessi dei precari storici.
- Si può legittimamente credere che un concorso organizzato così in fretta causerà molti problemi: sicuramente gli interessati avranno poco tempo per prepararsi e anche i tempi così ristretti per preparare le prove causeranno un bel po' di confusione al ministero, con relativi danni.
- I quiz, test o chiamateli come volete, accertano forse l'attitudine, qualche competenza (alcune per altro praticamente inutili nel mondo della scuola) ma non sono lo strumento più adatto per una preselezione che vorrebbe sfoltire la marea di candidati dai 200.000 previsti fino ad un massimo di 50.000-60.000 candidati. Se poi i suddetti quiz saranno preparati dagli stessi esperti che stanno dietro ai disastri TFA e concorso per i dirigenti, allora aspettiamoci ricorsi su ricorsi e contestazioni infinite.
- Le prove che vogliono attestare le competenze sulle lingue straniere e sull'informatica arrivano dal nulla nel mondo della scuola. Queste competenze non sono mai state obbligatorie fino ad ora e la gran parte dei docenti, se le possiede, le possiede ad un livello amatoriale e per proprio interesse personale, non perché fino ad ora abbia saputo di dover acquisire questo bagaglio culturale.
- È evidente come il ministro stia usando troppo i media per sbandierare dati che, poi, risultano infondati. Questa è una politica che nel mondo della scuola abbiamo già visto (e non per niente questo concorso ha il bene placido del PDL). È davvero scorretto parlare in pubblico, ai media, di 12.000 posti disponibili per il 2012-2013 e poi annunciare nel chiuso delle stanze ministeriali ai sindacati che in realtà i 12.000 posti sono spalmati in tre anni. Il ministro Profumo sta lavorando per il post-governo Monti, sta facendo del concorso una marchetta per i suoi interessi personali e il suo futuro, in politica o negli ambienti universitari.
- Il ringiovanimento del parco docenti, di fatto, non ci sarà: proprio per il sistema di calcolo del punteggio dei vincitori, per titoli ed esami, e dato che al concorso potranno partecipare in pratica solo gli abilitati, i posti verranno probabilmente spartiti tra coloro che già oggi stanno nelle posizioni più alte delle Graduatorie ad esaurimento (quei precari storici che più si lamentano del concorso...) con poche variazioni. Gli under trenta di cui parla il ministro per farsi pubblicità, con la chiusurà delle Scuole di Specializzazione per l'Insegnamento nel 2009, sono nella gran parte dei casi automaticamente esclusi dal concorso. Se l'obiettivo è quindi il ringiovanimento del corpo docente, si perde in partenza.
lunedì 3 settembre 2012
Di che parliamo? Studiare e non sapere perché
Considerazioni inattuali su una giornata di TV
domenica 2 settembre 2012
Disinformazione su disinformazione, perché i precari della scuola a volte dicono castronerie
In primo luogo la necessità di concorsi nella scuola pubblica è evidente, dato il semplicissimo e manifesto fatto che nelle graduatorie manca un criterio di vera meritocrazia. Le graduatorie premiano l'esperienza pregressa e quasi sempre sistemi più o meno leciti per creare punteggio. In secondo luogo è la stessa normativa vigente a prevedere i concorsi come canale di immissione parallelo alle graduatorie e de hanno sbagliato i ministri precedenti a ignorare colpevolmente questo fatto per ingraziare questo o quel partito/sindacato, ciò non vuol dire che questa scelta sia corretta.
In secondo luogo quando si parla di valore concorsuale per le SSIS si dice qualcosa di parzialmente scorretto: l'ammissione alla SSIS aveva valore concorsuale come qualsiasi test d'ingresso per corsi a numero chiuso nell'ambito delle scuole di specializzazione. Così come per le scuole di specializzazione in medicina o l'abilitazione per gli avvocati. Ciò non vuol dire che i docenti siano esentati da ulteriori concorsi ma che per abilitarsi hanno dovuto sostenere un concorso, è qualcosa di totalmente diverso.
sabato 1 settembre 2012
Partenze
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The Pitt, ideata da R. Scott Gemmill, è una serie TV messa in onda su HBO e prodotta da Warner Bros, con protagonista Noah Wyle....
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Quella che leggete è la mia risposta alla lettera del collega Matteo Radaelli , pubblicata sul Corriere della sera giorno 2 settembre e onl...
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