Giacomo Moro Mauretto è un biologo e divulgatore scientifico, a molti noto per il suo canale Youtube, Entropy For Life, e nel 2025 ha pubblicato Italiani veri, Storia evolutiva e genetica del nostro paese.
Il libro parte in realtà lontano dall'Italia, in Africa, tracciando in maniera accurata quanto le recenti ricerche informano in merito all'origine della nostra specie. A poco a poco il focus si sposta verso l'Europa e l'Asia con la nascita e la diffusione dei nostri cugini Neanderthal e Denisova, fino a zoomare sulle diverse ondate migratorie che dall'Africa hanno portato la diffusione dei Sapiens, mettendo per esempio in discussione la teoria della Rivoluzione cognitiva, rilanciato ancora di recente dallo storico israeliano Harari.
A questo punto il volume sempre di più si concentra sull'Italia e i suoi territori, analizzando l'apporto genetico e culturale delle diverse ondate migratorie di Sapiens. Così scopriamo cone per migliaia di anni la maggioranza della popolazione italiana abbia avuto una pelle più scura di quella delle attuali popolazioni mediorientali, o di come la tolleranza al lattosio da adulti sia legata alla diffusione di quelle popolazioni che, negli studi archeologici e linguistici, vengono ascritte alla famiglia indoeuropea.
Moro Mauretto ragiona quindi su come la popolazione italiana ed europea si sia plasmata in epoca preistorica, e su come l'apporto di quelle popolazioni che vengono studiate maggiormente perché già in possesso della scrittura, a partire dalla diffusione nel meridione della popolazione greca, continuando poi con il dominio romano e le decine di dominazioni e migrazioni successive, sia stato da un punto di vista genetico assai limitato.
L'autore comunque avverte che la condizione moderna riscrive in parte le regole del gioco e della diffusione genica, e che il rimescolamento genetico che è in atto dall'epoca industriale è molto più rapido di ogni processo che abbiamo visto negli ultimi tremila anni, quando il cambio di popolazione dominante consisteva spesso in un rimescolamento della classe dirigente, mentre la gran parte della popolazione vedeva scarsa variazione genetica e culturale.
Dalla lettura del libro, chiaro e colloquiale, anche se talvolta di qualche concetto e di qualche parola tecnica viene data per scontata la conoscenza da parte del lettore, impariamo che quindi richiamarsi ad una presunta "razza italiana" o specificità italiana, almeno dal punto di vista genetico, ma per molti aspetti anche dal punto di vista culturale, non ha fondamenti su base scientifica; inoltre siamo costretti ad osservare come il rimescolamento genetico, oggi spettro adoperato dalle parti politiche per alimentare la paura nei confronti degli stranieri, ha in realtà una fondamentale funzione nell'evoluzione della specie, garantendo abbastanza variabilità genetica da poter resistere all'insorgere di nuove epdiemie o ad improvvise variazioni climatiche. Le affermazioni dell'autore vengono corroborate attraverso una ricca e aggioranta bibliografia di riferimento.
Il libro di Giacomo Moro Mauretto è una lettura consigliata, sia a chi si interessa di antropologia e di biologia, ma soprattutto per coloro i quali sono a digiuno o quasi di questi argomenti e vogliono possedere delle conoscenze su dibattiti che solo in apparenza riguardano esclusivamente la comunità scientifica, ma che invece si riverberano nella loro volgarizzazione presso l'opinione pubblica, informando le scelte politiche e culturali.

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