La fabbrica dei voti di Cristiano Corsini si presenta come un'opera fondamentale per comprendere le dinamiche profonde che governano la valutazione nel sistema educativo italiano. Il volume, che funge da prequel al precedente "La valutazione che educa" dello stesso autore, offre una disamina accurata e metodologicamente rigorosa di uno dei nodi più critici della pratica didattica contemporanea.
Il libro si articola in una progressione logica che parte dalle premesse storiche e metodologiche della valutazione per giungere a una proposta concreta di rinnovamento. Corsini costruisce il suo ragionamento con la precisione di chi conosce profondamente sia la teoria pedagogica che la realtà quotidiana delle aule scolastiche, offrendo al lettore gli strumenti necessari per comprendere la complessità del fenomeno valutativo.
L'approccio adottato dall'autore è quello di chi non si accontenta di denunciare le criticità, ma si impegna a fornire alternative concrete e scientificamente fondate. La ricchezza del riferimento alla letteratura specialistica conferisce al testo un'autorevolezza che lo distingue dalla pubblicistica più superficiale sul tema.
La distinzione operata da Corsini tra valutazione "diseducativa" e valutazione "educativa" rappresenta il nucleo teorico più significativo dell'opera. La prima, caratterizzata da automatismi, stereotipi consolidati e scarsa consapevolezza metodologica, viene descritta come il prodotto di una formazione docente insufficiente e di pratiche didattiche non riflessive. Questa forma di valutazione, ancora troppo diffusa nelle scuole, si limita alla certificazione e alla selezione, perdendo di vista la sua funzione primaria di strumento educativo.
Al contrario, la valutazione educativa proposta dall'autore si fonda su principi descrittivi e trasformativi, dove il momento valutativo diventa occasione di crescita tanto per l'alunno quanto per l'insegnante. Questa prospettiva richiede una preparazione pedagogica solida e una consapevolezza metodologica che Corsini considera imprescindibili per ogni professionista dell'educazione.
Il volume si rivela particolarmente prezioso per tutti quegli insegnanti che desiderano superare l'approccio tradizionale alla valutazione, spesso limitato alla misurazione numerica delle prestazioni. Corsini dimostra come sia possibile e necessario trasformare la valutazione da momento di giudizio finale a processo continuo di accompagnamento e sostegno all'apprendimento.
La proposta dell'autore non è utopica ma pragmatica: si basa su evidenze scientifiche consolidate e offre indicazioni operative concrete. Il riferimento al manifesto del CVE (Coordinamento per la Valutazione Educativa) nelle pagine conclusive rappresenta un ulteriore elemento di concretezza, fornendo ai lettori un punto di riferimento per l'implementazione pratica dei principi teorici esposti.
"La fabbrica dei voti" non si limita alla denuncia delle disfunzioni del sistema valutativo, ma si propone come strumento di formazione e trasformazione professionale. La forza del libro risiede nella capacità di coniugare rigore scientifico e applicabilità pratica, offrendo ai docenti un percorso di crescita professionale fondato su basi solide.
L'opera di Corsini si inserisce in un dibattito pedagogico di grande attualità, contribuendo a quella riflessione critica sulla scuola italiana che appare sempre più urgente e necessaria. La prospettiva adottata dall'autore, che considera la valutazione come strumento di promozione dell'apprendimento piuttosto che come meccanismo di selezione, rappresenta un cambio di paradigma significativo per la cultura scolastica del nostro Paese.
"La fabbrica dei voti" è un libro che ogni professionista dell'educazione dovrebbe leggere e meditare. Corsini offre una lettura della valutazione scolastica che va oltre i luoghi comuni e le pratiche consolidate, proponendo un approccio metodologicamente fondato e pedagogicamente orientato. Il volume rappresenta un contributo essenziale per tutti coloro che credono nella possibilità di una scuola più equa, inclusiva e realmente educativa.
La lettura di quest'opera dovrebbe essere considerata non solo come un momento di arricchimento culturale, ma come un investimento nella propria crescita professionale e nella qualità del servizio educativo offerto alle nuove generazioni.
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