foto: movieplayer.it
martedì 27 gennaio 2015
Una cosa su American Sniper
Una cosa su American Sniper: non discuto la tecnica della regia o la bravura dello sceneggiatore. Sono evidenti. Ma non venite a dire che si tratta di una narrazione neutrale. Ogni scrittore, sceneggiatore o regista è assolutamente libero, ci mancherebbe altro. Ma nella scelta del suo soggetto, del messaggio che vuole veicolare, compie una scelta che è tutt'altro che neutrale. O ce lo diciamo o ci prendiamo in giro. Eastwood ha scelto il suo soggetto, la vita di un personaggio controverso, un uomo che, per come ci viene raccontato, non ha alcun dubbio sulla liceità di ciò che ha fatto in guerra e sulla giustezza delle sue azioni. È un punto di vista manicheo il suo. È legittimo, ma non è che al regista e allo sceneggiatore questo punto di vista sia piovuto dal cielo. È frutto di una scelta narrativa. Possiamo discutere se, consapevolmente o no, il personaggio e la narrazione poi non conducono addirittura al punto di vista opposto. Ma la scelta narrativa e propagandistica sono evidenti. Ripeto, legittime, chiunque lo fa, ma non neghiamole.
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