Pensare oggi in un mondo globale di poter adoperare gli stessi stratagemmi finanziari di cinquanta, cento anni fa, è una mera illusione, demagogia. Non esiste più l’autarchia, nessuno è invulnerabile alle crisi altrui, nessuno può pensare di giocare con l’inflazione e la deflazione per fuggire l’economia fattasi rete.
E l’Italia? In Italia questa percezione manca: viviamo in un sistema di piccole imprese, di scarsa abitudine all’imprenditoria, nulla attenzione o quasi all’innovazione. Lo vediamo in ogni settore, passando dalle resistenze alle riforme dell’organizzazione statale, ai mile cavilli, all’arretratezza del sistema istruzione, fino alle piccinerie sindacali e industriali. Ma il dato sembra endemico, radicato nella mentalità italiana: in molti sembrano realmente convinti che sia possibile a breve termine un processo di deglobalizzazione; l’autarchia mussoliniana, già fallimentare negli anni trenta, applicata ad un’economia, quella dell’Italia contemporanea, intimamente e inconsapevolmente legata all’economia europea e a quella mondiale. Anche in questo caso, l’inconsapevolezza e l’incomprensione della situazione sono il reale problema della condizione italiana, la crisi economica ne è soltanto il sintomo più evidente.
foto: FOREXINFO
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