Forse qualcuno avrà notato che questo blog non riceve aggiornamenti già da n po'. La spiegazione è abbastanza semplice, ovvero sto vivendo dei gravi disagi familiari che mi hanno spinto a chiudermi nel silenzio. Totale. Non ho più scritto neanche una pagina del nuovo romanzo da quando tutto ha avuto inizio, più o meno dal mio ritorno a Catania.
Questo mutismo non vuol dire però che io abbia smesso di ascoltare, leggere, per quel che è possibile, nella miriade d'impegni. E soprattutto, di osservare.
Questi sono i momenti in cui le tue certezze vacillano, le tue speranze s'infrangono, tutto quello che hai fatto ti sembra niente. Persino l tuo nome, nel momento in cui un tuo caro non lo ricorda più, è nulla. Sono i momenti in cui pensi che siamo incapaci di manipolare il futuro, di comprendere il presente. Che il passato e le nostre certezze non sono che ricostruzioni, illusioni. Rimane solo la vita, perché non c'è più distinzione tra natura e artificio, capisci che la nostra corsa è solamente una rincorsa, una fuga lontano da un precipizio che insegue, l'inseguimento di un tempo che non è possibile raggiungere.
Non chiedetemi di Dio, se esistesse, dovrei sprecare troppo tempo ad odiarlo per la nostra condizione per potergli dare ancora fiducia.
giovedì 18 luglio 2013
Quando ti chiudi nel silenzio
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