martedì 31 luglio 2012
Perché piace Saviano: analisi del masochismo del PD
lunedì 30 luglio 2012
“Corrotti e nepotisti”: ecco come i cinesi parlano di noi - Linkiesta
Yang Mei Ping
Le aziende italiane sono per lo più a conduzione familiare, la famiglia così prevale ma «fare affidamento sul nepotismo spesso porta alla mediocrità del livello di management dell’impresa», L'analisi del quotidiano cinese Xin Wen Wan Bao, giornale con circa tre milioni di lettori su carta e alcune decine di milioni di lettori online a livello nazionale, è spietata verso noi italiani. Siamo «diffidenti verso la meritocrazia», si trova lavoro solo con «raccomandazioni e conoscenze» e la nostra società è così «carente di cultura civica e virtù civica» che «gli italiani non fanno mai la fila». Fino alla domanda: «l’Italia è destinati ad un declino senza sosta?».
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/italia-crisi-cina#ixzz227Cp9lkJ
(Articolo originariamente apparso sul quotidiano cinese «Xin Wen Wan Bao» del 22 luglio intitolato: «La cultura Italiana influisce sul suo declino economico? - I business a conduzione familiare guidano l’economia; il nepotismo pervade le imprese»)
Anche i dipendenti fanno affidamento sul nepotismo
In Italia il nepotismo non esiste solo nelle imprese a conduzione familiare. Prendere il posto del padre nella società è una legge naturale ed è dato per scontato che i genitori trovino un buon lavoro ai loro figli. Il padre dell’economista Marco Pagano è avvocato, ma egli non ne ha seguito le orme. Anche se ora ha 60 anni, quando gli amici dei suoi genitori lo incontrano, gli chiedono ancora come va il suo studio legale.
L’economista della Bocconi Tito Boeri ha raccontato che una grande banca voleva ridurre il personale e alla fine ha trovato un compromesso coi i propri dipendenti per cui sarebbero stati assunti i loro figli se il business si fosse espanso in futuro. Questi legami familiari hanno ostacolato la flessibilità del mercato del lavoro italiano.
L’80% degli Italiani possiede una casa di proprietà, ma ciò è dovuto al fatto che i genitori hanno comprato la casa ai propri figli per fare in modo che essi e i nipoti potessero vivere nelle vicinanze. Ma ciò ha significato anche il mancato spostamento verso luoghi con maggiori opportunità d’impiego. Il mercato del lavoro italiano pecca inoltre di un sistema di gestione dei talenti.
Le raccomandazioni e le conoscenze sono ancora il modo più sicuro per trovare lavoro. Anche in settori al di fuori dal business a conduzione familiare, il nepotismo è estremamente comune e non viola la legge. Ciò è particolarmente evidente nel sistema dell’educazione. Secondo quanto divulgato da un report condotto da un media Italiano, il direttore di una storica università romana prima di lasciare la propria carica avrebbe trovato un occupazione per moglie e figlio all’interno del personale medico operante nell’istituzione, anche se questi ultimi non possedevano alcuna specializzazione né precedenti esperienze lavorative in quel campo.
Dal punto di vista finanziario, gli italiani sono molto diffidenti verso la meritocrazia. Al fine di migliorare la qualità dell’educazione nella scuola media, il governo Berlusconi aveva stanziato fondi addizionali ai poli scolastici in grado di offrire bonus agli insegnanti meritevoli. Ma pochi distretti accettarono queste risorse e la maggior parte di quanto stanziato rimase inutilizzata. Alcuni critici sostengono ora che quei fondi avrebbero dovuto essere indirizzati al miglioramento della qualità dell’insegnamento dei docenti meno preparati.
Mancanza di cultura civica
La società italiana è inoltre carente di cultura civica e virtù civica e ciò viene dimostrato in numerosi ambiti. Per esempio gli italiani non fanno mai la fila, vi sono graffiti dappertutto, molte città del Sud sono piene di spazzatura, l’evasione fiscale è un fenomeno comune, la mafia continua a prosperare e via dicendo. Gli italiani considerano solo le proprie responsabilità nei confronti della famiglia come principi di base. Non importa null’altro.
L’ostilità nei confronti del governo è normale per gli italiani, forse perché dalla caduta dell’impero romano l’Italia è stata governata da invasori stranieri e dal sistema feudale. Le tasse vengono considerate “tributi” e il sistema giudiziario come uno strumento del governo per tenere sotto controllo la società, piuttosto che garantire equità e giustizia.
Tanto per chiarire cosa si dice all'estero di noi, da Linkiesta
http://www.linkiesta.it/italia-crisi-cina
venerdì 27 luglio 2012
Da Milano una botta di civiltà, il registro delle unioni civili
Il mondo non è cristiano, non è nato cristiano e verosimilmente non finirà cristiano: sulla base di questa semplice considerazione forse sarebbe anche il caso di imparare a relativizzare il proprio pensiero e di aprirsi alle ragioni altrui.
Il giornalismo della destra italiana: forti con i piccoli, silenziosi contro il Cavaliere
Ancora su Bianca come il latte, rossa come il sangue di Alessandro D'Avenia e il Davenismo

Una doverosa premessa: io non ho nulla di personale contro Alessandro D'Avenia, mio conterroneo, quasi coetaneo, anzi, se non fossi con lui in disaccordo praticamente su tutto, mi farebbe anche simpatia. Mi farebbe simpatia perché sono dell'idea che le cose che scrive lui le senta davvero. Il problema è che D'Avenia, in molto di ciò che scrive, sembra il campione di un cattolicesimo buonista e tutto sommato immobile. Nei suoi personaggi non riesco a vedere una vera evoluzione, una riflessione. Tutto mi sembra lasciato in mano ad una provvidenzialità dell'intervento divino, del volere di quel dio superiore a cui ci si affida senza se e senza ma. È una possibile soluzione, in una trama di romanzo come nella vita, ma oggi mi chiedo se sia la più adatta. Mi chiedo se nel ventunesimo secolo sia accettabile che tutto venga sempre lasciato nelle mani di qualcun altro, mi chiedo se i personaggi di un romanzo, anche se adolescenti, non debbano essere invece campioni di responsabilità personale. Questo modo di scrivere, narrare, il Davenismo, è consolante, soprattutto per una parte dei nostri ceti medi che, incapaci alla lotta e alla presa di consapevolezza delle loro colpe, oggi di fronte alla crisi economica civile e morale del nostro paese rimangono in attesa, silenziosi e inermi. Tanto qualcun altro risolverà, o il solito uomo della provvidenza o un dio che da duemila anni venerano nel suo silenzio e indifferenza
lunedì 23 luglio 2012
Tre volte all'alba, Alessandro Baricco
Fra i tre racconti il primo è, a mio parere, il meno riuscito, mentre negli altri due Baricco riesce a trasmettere qualcosa al lettore, la sensazione di un barlume oltre le parole, quel giocattolo con cui troppo spesso si sollazza.
Una buona lettura in fondo. Di certo non il capolavoro che alcuni critici e non hanno acclamato (certo che se teniamo come termine di paragone D'Avenia...)
Margherita Dolcevita, Stefano Benni
giovedì 19 luglio 2012
martedì 17 luglio 2012
Dell'essenza di uno stato
Mettiamo che tutti e cinque lavorino e che io non abbia molti soldi.
Allora smetterò di spendere tutti i miei denari per chiedere ai miei figli di collaborare, o almeno di badare a loro stessi, mentre io metterò qualcosa da parte per tempi peggiori, o mi godrò finalmente il riposo spendendo i miei soldi, magari nelle stesse attività che portano avanti i miei pargoli.
Mettiamo che io sia già padre, mettiamo che io abbia cinque figli.
Mettiamo che tutti e cinque non lavorino, o facciano fatica e che io non abbia molti soldi.
Allora non smetterò di dare loro i miei soldi, anzi, per quel che potrò, dovrò aumentare le mie spese, perché io comunque qualche soldo in più di loro lo posseggo, ed è ora che devo mostrare di prendermi cura della mia prole, della mia gens.
Mettiamo che io sia uno stato, e i miei figli siano i miei cittadini.
Se smetterò di curarmi dei miei cittadini, della mia gente, nel momento in cui essi avranno più bisogno, semplicemente non sarò un buono stato, o non sarò uno stato affatto
lunedì 16 luglio 2012
Provando a scrivere qualcosa di nuovo...
giovedì 12 luglio 2012
La chiamano Austerity
martedì 10 luglio 2012
Il vincitore, il mio nuovo racconto su Storiebrevi.it, votate!
Come una storia, da oggi al prezzo di vendita ONLINE di 9 Euro
Come una storia
lunedì 9 luglio 2012
Da Bauman, Dentro la globalizzazione
Limite, secondo Alberto Melucci, «vuol dire confine, frontiera, separazione; e perciò vuol dire anche riconoscimento dell'altro, del diverso, dell'irriducibile. L'incontro con l'alterità' è un'esperienza che ci mette alla prova: da essa nasce la tentazione di eliminare le differenze usando la forza, mentre da essa può anche generarsi la sfida della comunicazione, come sforzo che si rinnova costantemente»
domenica 8 luglio 2012
Ricerca, questa sconosciuta
venerdì 6 luglio 2012
Quanto stiamo messi male
E non mi si venga a dire che quei soldi erano già previsti perché il governo Monti non si è fatto problemi nel tagliare anche fondi pregressi se inutili.
Purtroppo però in certi casi gli sprechi e le offese al pubblico pudore non vengono e non verranno mai meno
Benvenuti in Italia!
giovedì 5 luglio 2012
Sicilianità, ovvero il becero leghismo siciliano
lunedì 2 luglio 2012
È finita: considerazioni di fine anno scolastico
The Pitt, R. Scott Gemmill
The Pitt, ideata da R. Scott Gemmill, è una serie TV messa in onda su HBO e prodotta da Warner Bros, con protagonista Noah Wyle....
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Quella che leggete è la mia risposta alla lettera del collega Matteo Radaelli , pubblicata sul Corriere della sera giorno 2 settembre e onl...
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Per chi si chiedesse come fare ad allontanarsi dai social network dei broligarchi di Trump, un po' di alternative: 1. Friendica , la cos...
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http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/7f/Tomba_Della_Fustigazione.jpg La sessualità nell’antichità viene spesso considerata ...













