L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.
La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
E` prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.
Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
Ma questo è un governo sempre più insofferente verso le critiche, verso chi lo contesta. Minaccia l'Europa di uscire dalla comunità, senza mai chiedersi se le critiche della UE siano fondate o no; non ultimo, l'atto di vera e propria censura, ovvero il divieto, sotto la minaccia di licenziamento, per i dipendenti pubblici di criticare il governo. Peccato, signori governanti, che i dipendenti pubblici sono dipendenti dello stato, non vostri, e il vostro è l'ennesimo attacco alla libertà di stampa e di parola. Ma non temete che ci riprenderemo il nostro, e allora forse rimpiangerete le vostre scelte.
scusa però ma lui ha anche detto che il 45 % degli studenti riceve contributi di cui l'11 % frequentano scuole paritarie! ora ammettiamo pure che non sono il 90 ma il 100& private significa che solo il 25 % degli studenti che ricevono contributi vanno alle scuole paritarie ! è giusto o mi sbaglio?
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Anche fosse l'uno per cento, comunque la scelta di mandare il proprio figlio in una scuola privata è una scelta libera e rispettabilissima, ma lo stato è tenuto a darti la possibilità di un'istruzione pubblica, se preferisci una scelta diversa, che, ribadisco, è legittima, la cosa non può essere pagata, in alcun, modo, dallo stato, a meno di non violare l'articolo della costituzione sopra citato. Purtroppo però nella legislazione sulla scuola più volte abbiamo visto violare le norme della costituzione in favore di interessi localistici o elettorali
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