martedì 20 settembre 2022

Memorie di Adriano, Marguerite Yourcenar



 Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar esce per la prima volta nel "lontano" 1951. Il romanzo riprende il filone del romanzo storico, figlio di profondo studio della letteratura storiografica a cui l'autrice può attingere. 
Il romanzo, scritto in prima persona, assume la forma di una lunga lettera dell'imperatore morente al futuro imperatore Marco Aurelio. Attraverso questa scrittura all'apparenza intima e personale l'autrice traccia un quadro della Roma del II secolo d. C. all'apice della sua forza e della sua grandezza, sotto l'imperatore che più a lungo, dopo Ottaviano, ne aveva saputo fino a quel momento garantire la pace. Al contempo il romanzo disegna il profilo dell'imperatore e in questo maggiormente si osserva la distanza tra la cultura storiografica dell'autrice e gli studi più recenti su Adriano e sulla sua epoca. Ugualmente Yourcenar non può attingere a tante conoscenze sulla cultura materiale romana che affioreranno dagli studi archeologici dei decenni successivi.

Nondimeno il romanzo mantiene la sua potenza: è vero che a tratti l'idealizzazione della figura dell'imperatore Adriano arriva ad essere stucchevole, ma lo scritto si mantiene vivo e vitale nel rapportro tra Adriano e la figura di Antinoo, così come nel delineare l'incarico di imperatore come magistratura e responsabilità, affrontata non con l'ascetismo degli stoici, bensì semmai con un pragmatico gusto del vivere.

Vale la pena di leggere questo romanzo a settant'anni dalla sua pubblicazione? Complessivamente sì, ma con un'avvertenza: ciò che oggi funziona meglio dell'opera è ciò che meno avrebbe dovuto rappresentarla come romanzo storico, la ricostruzione poetica della psiche di un uomo che, evidentemente, per decenni ha affascinato l'autrice, mentre è nella ricostruzione storica che Memorie di Adriano risulta oggi più deficitario.

sabato 10 settembre 2022

Io dov'ero?, Francesco Ditaranto, Lucrezia Bugané


 Io dov'ero? di Francesco Ditaranto (testi) e Lucrezia Bugané (matite) è un graphic novel che affronta un tema: come mai in certe occasioni eventi epocali ci scivolano addosso senza che ce ne accorgiamo?

Nel caso specifico il protagonista, Attilio, è un operaio di 32 anni, delegato FIOM, che lavora da un mese a Berlino Est per conto della Weber. In fabbrica ha degli amici, per la maggior parte italiani, ma anche qualche tedesco dell'est o qualche altro compagno proveniente dai paesi del Patto di Varsavia. Attilio nota la povertà e lo squallore, l'inquinamento della città, tra l'altro fa capolino a Berlino Ovest, lui può in quanto straniero, attraversando il famoso Checkpoint Charlie.

9 novembre 1989. La giornata precedente Attilio l'ha passata al solito modo: pranzo con i colleghi passando a Berlino Ovest, turno in fabbrica, ritorno a casa. La TV non la guarda, tanto non capisce il tedesco, ugualmente non ascolta la radio, stranamente non c'è musica quella sera. Sente trambusto per strada, ma sarà la solita festa laica...

10 novembre: Attilio ha il viaggio di ritorno a casa, a Bologna. Le strade sono strane, al Checpoint Charlie lo lasciano passare praticamente senza controlli. In aeroporto è l'unico italiano, nessuno con cui parlare.

Solo arrivato a Bologna Attilio si accorgerà di come il mondo sia cambiato intorno a lui nell'arco di poche ore, e di come lui non si sia accorto di nulla: il Muro di Berlino è stato abbattuto. Ma la vera domanda è: non si è accorto o non si è voluto accorgere di nulla?

Il graphic novel, piuttosto breve in realtà, ruota intorno a questo quesito, senza tuttavia volerlo approfondire davvero. La riflessione è lasciata al lettore, del resto sappiamo pochissimo del protagonista, delle sue idee: un vago confronto con il padre, veterocomunista, e il fatto che la compagna con cui si è lasciato forse l'ha sfrattato. Nient'altro. Cercare una risposta alla domanda che si pongono gli autori così è inutile, poco più che uno spunto. Uno spunto che però può portare a noi lettori: come mai anche noi ci facciamo scivolare degli eventi epocali che ci accadono intorno? Perché e come avviene la selezione di ciò che riteniamo di voler sapere e vivere? Per empatia? Per comunanza d'intenti e di idee? Per un malcelato razzismo?

The Pitt, R. Scott Gemmill

The Pitt, ideata da R. Scott Gemmill, è una serie TV messa in onda su HBO e prodotta da Warner Bros, con protagonista Noah Wyle....