mercoledì 30 giugno 2021

Cristo si è fermato ad Eboli, Carlo Levi


Cristo si è fermato ad Eboli è un romanzo autobiografico di Carlo Levi, pubblicato nel 1945 e ambientato negli anni 1935 - 36. In quegli anni l'autore era stato condannato al confino in Lucania, prima a Grassano e poi a Gagliano: il romanzo infatti è la cronaca dei due anni di confino, condotta quasi come uno studio antropologico delle popolazioni locali, a cui via via l'autore si affeziona semrpe di più, pur notando l'enorme distanza culturale che lo separa da queste.

Levi nota come i paesi della Lucania apparissero dimenticati da Dio e dagli uomini; il regime fascista si occupava solo apparentemente di essi, di fatto abbandonandoli alla malaria, alla corruzione e alla gestione clientelare dei potentati locali. Così i romanzo racconta le miserevoli lotte interne tra le élite locali, tra il podestà e il brigaiere, tra i medici locali, tutti interessati solo al guadagno e incredibilmente ignoranti; tra i membri della curia e i contadini, i veri protagonisti dell'analisi dell'autore.

Sono proprio i contadini e le loro tradizioni a farla da padrone nel romanzo: la civiltà contadina, contrapposta alla civiltà urbana, destinata ad essere sconfitta ma a non essere domata; questa civiltà affascina l'autore, che finisce per stimarla e difenderne la cultura, rischiando persino di diventarne parte sposandone una figlia prima della fine del confino.

Eppure Levi è un intellettuale, e finito il biennio, complice la vittoria della guerra in Etiopia, insieme agli altri confinati verrà rimandato a casa. Non tornerà più a Grassano e a Gagliano, non cercherà più di curare la malaria o di dipingere i brulli paesaggi lucani; ma rimarrà nel suo ricordo la memoria di una terra la cui civiltà è iù antica e più salda di ogni altra che le sia subentrata, in cui magia e religione possono convivere, in cui i potenti possono cambiare nome ma non la sostanza, una sostanza che va patita e sopportata perché è nell'ordine naturale che sia così, salvo improvvise, repentine e improvvide ribellioni come quella del brigantaggio, ribellioni che, proprio perché contadine, sono alla fine destinate alla sconfitta, unico destino dell'uomo semplice.

sabato 26 giugno 2021

The Looming Tower




The Looming Tower è una miniserie di 10 puntate, andata in onda per la prima volta nel 2018 per Hulu e poi ritrasmessa da Amazon Prime Video. La serie è tratta dall'omonimo libro di Lawrence Wright. La serie racconta le vicende che a partire dalla fine degli anni '90 conducono allo sviluppo di Al-Qaeda all'ombra della rivalità tra CIA ed FBI, fino all'angosciante resoconto dell'attentato del giorno 11 settembre 2001.

Protagonisti della serie sono Ali Soufan, interpretato da Tahar Rahim, agente della FBI, e John P. O'Neill, interpretato da Jeff Daniels, direttore del reparto della FBI che si occupa delle indagini sul Al-Qaeda. Antagonista della vicenda è Martin Schmidt, interpretato da Peter Sarsgaard, che come responsabile della CIA per le indagini su Al-Qaeda fa in modo di non condivedere le proprie informazioni con la FBI, impedendo così che si prendano adeguati provvedimenti per difendere la sicurezza degli USA, finendo per far perdere il posto di lavoro ad O'Neill, che verrà ucciso proprio nell'attentato.

La serie tratta gli anni dell'esplosione del terrorismo islamico in maniera coinvolgente, mettendo in luce come a confrontarsi non siano un bene assoluto e un male assoluto, ma come da un campo e dall'altro si susseguano mille sfumature di colore e due diverse e alternative forme di estremismo, sulla pelle di masse di innocenti che sono le vere vittime delle diverse ideologie in campo.

Su tutti spicca Jeff Daniels: l'attore risulta credibile nel suo ruolo, mai forzato, interpretando un ruolo tutt'altro che banale, non certo il classico buono da film strappalacrime, eppure una figura che spacca lo schermo rimanendo impressa nella memoria dello spettatore.


Donne, madonne, mercanti e cavalieri, Alessandro Barbero

 



Donne, madonne, mercanti e cavalieri è un libro di Alessandro Barbero che, con il ben noto piglio dell'autore, cerca di disvelare elementi della vita quotidiana del Medioevo, in particolare tra l'eta comunale e quella rinascimentale. Il volume si concentra su sei storie di sei personaggi emblematici, esponenti del clero, della borghesia mercantile, piccoli o grandi nobili; e poi, e soprattutto, donne, impegnate nelle attività che difficilmente il luogo comune attribuisce loro nel Medioevo: così abbiamo la donna che ha successo come scrittrice, la mistica e la donna che conduce il suo paese alla vittoria militare. In ogni caso il racconto della vita emblematica di queste donne e di questi uomini mostra, in filigrana, quale dovesse essere la condizione dell'uomo medio nelle rispettive epoche, cosa ci si potesse attendere dalla vita e cosa no, cosa potesse essere legittimo e cosa no; quali paure, speranze, illusioni potessero coltivare gli uomini del Medioevo. Per scoprire quanto quell'epoca potesse essere vicina alla nostra e quanto rimanga inequivocabilmente lontana.

giovedì 3 giugno 2021

La fattoria degli animali, George Orwell

La fattoria degli animali di George Orwell può essere annoverato fra i più famosi libri del Ventesimo secolo. Il romanzo racconta di una fattoria inglese, di proprietà del signor Jones, in cui degli animali, ispirati dalle parole di un maiale, chiamato Il Maggiore, organizzano una rivoluzione che li porta a guadagnarsi autonomia e potere. Gli animali ancora una volta verranno guidati dai maiali, due in particolare, Palla di neve e Napoleone, capaci di leggere e scrivere, che incideranno le regole della nuova fattoria e produrranno i piani di sviluppo della civiltà degli animali. Ben presto i due verranno a contrasto e Palla di neve sarà costretto a fuggire. Sotto la guida di Napoleone si imporrà un regime autoritario, totalitaristico, che gli altri animali faticheranno a contestare senza capirne le dinamiche.
Gli animali della fattoria si scontreranno dapprima con gli uomini, ma alla fine Napoleone verrà a patti con gli ex nemici giurati. Ecco che i maiali saranno sempre più simili agli uomini, tanto che agli altri animali, ormai a tutti gli effetti dei sudditi, sarà difficile notare la differenza.

Dietro la metafora della fattoria, Orwell qui racconta l'"epopea" della Rivoluzione russa, dall'ispirazione di Lenin all'ascesa e al contrasto tra Trotsky e Stalin, con la vittoria di quest'ultimo e la sua imposizione di un regime dittatoriale. Osserviamo quindi il clima di terrore e di sospetto, le purghe fra gli stessi maiali/comunisti, il tentativo di accordo con la Germania hitleriana e il successivo conflitto. Infine la vittoria russa, raggiunta a costo di perdite disumane.

Solitamente si osserva in questo libro la satira della rivoluzione russa. Eppure alcuni fra gli animali, pur stupidamente innocenti, mantengono la propria purezza e integrità per tutta la durata della storia, e certo gli ideali professati dal Maggiore sono tutt'altro che non condivisibili. Emerge invece un altro aspetto: la decadenza della rivoluzione porta i suoi leader, infine, ad essere come coloro da cui ci si era liberati; i maiali diventano uomini,  ma anche fosse il contrario, siamo sicuri che questa metafora sia la celebrazione del capitalismo di fronte al fallimento del sogno rivoluzionario comunista?

The Pitt, R. Scott Gemmill

The Pitt, ideata da R. Scott Gemmill, è una serie TV messa in onda su HBO e prodotta da Warner Bros, con protagonista Noah Wyle....