sabato 29 agosto 2015

Ancora sulle bufale sul gender e la scuola

Mi trovo ancora una volta a scrivere della teoria gender o del gender perché, fra i miei contatti, anche molto stretti, mi è capitato di osservare questa locandina, su cui, credo, ci sia molto da dire. Perciò, cominciamo.


Partiamo da quanto di infondato si dice dal punto di vista dei programmi e dell'organizzazione scolastica. Intanto, il patto di corresponsabilità è, a punto, un patto, che già da parecchi anni si fa firmare nelle scuole. in pratica è un patto che viene stabilito tra scuola e famiglia, le regole, i diritti e i doveri condivisi. Se un genitore non firmasse il patto di coresponsabilità, che è fondato sul POF (o in futuro il POTF) della scuola, ovvero il Piano dell'Offerta Formativa della scuola scelta, in linea molto teorica l'alunno/a non dovrebbe essere accettato a scuola. E questo ha un senso: se scegli di mandare tuo figlio presso la scuola X dovrebbe essere perché hai letto il POF, che è pubblico e scaricabile dai siti delle scuole o richiedibile a scuola. Se non ti va bene il POF, non iscrivi lì tuo figlio.
Per quanto riguarda la questione Gender. Intanto, va precisato che non esiste alcun documento pubblico che parli in alcun modo di teoria gender. La legge 107/2015, la cosiddetta Buonascuola, criticabile per tantissime altre questioni, istituzionalizza una cosa che già si fa a scuola, anche se forse troppo poco, ovvero la lotta contro ogni discriminazione, sessuale, religiosa, etnica, politica. Si sancisce che ogni scuola nel proprio POF debba inserire delle attività di lotta e prevenzione contro le discriminazioni.
Sulle pratiche legate alla lotta contro le discriminazioni a scuola molto si è detto, e spesso a sproposito; per esempio si è parlato di maestre che insegnano agli alunni a masturbarsi o che confondono i generi sessuali dei bambini. In realtà già da anni nelle scuole si praticano giochi di ruolo, ovvero il "mi metto nei panni di" per vedere che cosa cambia cambiando prospettiva. La pratica nasce dagli studi di psicologia, era in origine adoperata come terapia, sia individuale che di gruppo, per curare diverse patologie evitando l'uso dei farmaci. Strada facendo tuttavia i giochi di ruolo sono diventati anche pratica didattica e vera e propria attività ludica, essendone riconosciuta l'utilità per lo sviluppo pratico di un'intelligenza critica. Per quanto riguarda la masturbazione infantile, studiata già da Freud, è un comportamento che si riscontra normalmente anche fra i bambini come fenomeno di autoesplorazione, nulla comunque di cui preoccuparsi, anche se ovviamente ne va monitorata l'intensità.

Infine, sulla teoria gender o del gender, va detto che non esiste alcuno studio scientifico che contempli questa teoria. In realtà l'uso di questa definizione è abbastanza approssimativo, facendo riferimento ai numerosi "studi di genere", comparsi dagli anni '60 fino ad oggi, soprattutto in ambito sociologico, antropologico, psicologico e artistico-letterario. Questi studi volevano approfondire una domanda fondamentale, ovvero se esistevano differenze di comportamento legate alla biologia o alla cultura dell'uomo e della donna, e come queste differenze si sono evolute.
Oggi antropologi e psicologi sono abbastanza concordi nel definire due concetti diversi, ovvero sesso biologico, per sua stessa natura legato ai geni di cui siamo espressione, e genere sessuale, ovvero il come ci autorappresentiamo e pensiamo come uomo, donna o qualsiasi altra variante. Il genere sessuale, a differenza del sesso biologico, è quindi definito più da componenti culturali e sociali, è variabile: una donna può rappresentarsi e pensarsi femminile, per esempio, in maniera molto diversa a seconda della cultura in cui è calata. Scopo degli studi di genere è quindi capire il limite tra le differenze tra i sessi, sia da un punto di vista biologico che da un punto di vista culturale
Quando si parla di teoria gender, che non esiste in scienza né in alcun documento o programma scolastico, invece si fa riferimento ad una presunta volontà occulta di confondere gli alunni, con il fine di diffondere l'omosessualità. Questa teoria in realtà nasce sulle riviste Tempi e Avvenire, legate al Cristianesimo, avendo poi largo seguito tra le organizzazioni omofobe, i partiti e i movimenti politici di estrema destra, i siti specializzati nella distorsione delle notizie e il conseguimento di guadagni dai click sulle pagine. Tale teoria non ha alcun riscontro reale nel dibattito scientifico. La stessa definizione di teoria gender o del gender gioca sulla confusione terminologica della mancata traduzione della parola gender, termine inglese, che, a punto, vuol dire "genere".

Detto tutto ciò, se è legittimo discutere su temi come l'omosessualità e i diritti delle coppie omosessuali, l'adozione per le coppie omosessuali o pratiche come quella dell'utero in affitto, tutte questioni su cui sono ragionevoli opinioni anche molto diverse tra di loro, non è invece lecito adoperare come strumento per il dibattito l'invenzione o la distorsione delle notizie, né la mistificazione delle conclusioni a cui la scienza, sempre in maniera provvisoria, è giunta nel corso degli ultimi decenni. Tali pratiche giungono da gruppi che con la ricerca scientifica non hanno nulla a che spartire, che adoperano la distorsione dei fatti come strumento propagandistico. In taluni casi spingendo verso pratiche che sono chiaramente discriminatorie e omofobiche, e come tali vanno denunciate.

domenica 16 agosto 2015

Tristano muore, Antonio Tabucchi

immagine: Feltrinelli editore

Tristano vuole raccontare una storia, prima di morire, al suo "scrittore". È, o dovrebbe essere, la storia della sua vita. Ma della storia di Tristano, eroe partigiano, non compaiono che frammenti, dello stesso Tristano non conosciamo che pochi cenni biografici; persino il suo interlocutore p una figura evanescente: scrittore non ha un nome, non ha una sua vita, una sua parola.
Tabucchi accompagna il lettore attraverso il soliloquio di Tristano, nel continuo inseguirsi di scene di cui a poco a poco vengono approfonditi i dettagli: è nei dettagli, infatti, che Tristano trova l'importanza della sua storia, non nella storia in sé. Così mentre la cancrena gli rosicchia a poco a poco una gamba e la vita, le ore si accavallano, senza un ordine. Lo scorrere stesso delle giornate perde la sua oggettività e segue la semplice percezione del vecchio e malato, sempre più debilitato e incosciente, fino alla sua morte. Alle ore che si dipanano si accostano le apparizioni di diverse figure, in primis la Frau, sempre accanto a Tristano, pronta ad alleviarne le sofferenze con la sua presenza austera e le sue poesie in tedesco, o Rosmunda, americana piombata nella vita di Tristano, pronta a sconvolgerla senza mai entrarci davvero; il capitano, coprotagonista involontario (e vittima) dell'atto che porterà Tristano all'essere un eroe; Daphne, infine, l'amore greco di Tristano, la donna che lo conduce, per pochi attimi e in una passione che è solo platonica, in altri mondi e tempi, nel mito della classicità, lui che invece vive nel mondo di Hemingway e deve assistere, impotente, alla nascita della contemporaneità e della sua crisi di senso.
Tristano muore è opera postmoderna, combinatoria, sferzante verso il mondo e i suoi non sensi, alta. Tristano muore, sottotitolato una vita, non racconta una vita, perché la vita non si può raccontare, si può solo vivere; perché il paradosso non è, nell'Universo, la morte, il non esserci; il paradosso è l'esserci, e nulla meglio delle parole, che mentre ci sono già non ci sono più, può rappresentare questo non senso.
Con questo turbinio di immagini, il mescolarsi di sogno e realtà, di percezione e oggettività, di senso e non senso, Tabucchi riavvicina il suo lettore alla Letteratura con la L maiuscola, pretendendo da questi attenzione, anche solo per scoprire che il suo tempo non va sprecato.

lunedì 3 agosto 2015

La real trazzera e il M5S





Breve premessa: in questo post si discuterà del valore simbolico e politico dell'opera finanziata dal M5S. Non si discuterà dell'onestà di chi l'ha voluta, o dell'utilità immediata dell'opera. Il discorso è astratto e di lungo periodo. Chi non fosse interessato, giri al largo. Ma si ricordi anche che per anni abbiamo lanciato allarmi sulla simbolicità e sul cambiamento culturale che una certa politica dagli anni '90 stava realizzando nel paese: piangere oggi per i danni della odierna politica carismatica dopo aver sbeffeggiato chi lanciava moniti, ragionando sui fatti, sembra quanto meno il pianto di un coccodrillo smemorato. Quindi, se avete voglia di leggere un ragionamento sui fatti, bene, altrimenti, non lamentatevi poi quando scoprirete che la forma è sostanza.

Sulla real trazzera convertita in strada d'emergenza grazie ai soldi donati dal M5S tanto si è detto, anche a sproposito, e non ho problemi ad ammettere che rispetto al mio primo intervento sull'argomento, avvenuto su Facebook. La strada della discordia è una trazzera allocata tra Catalvuturo e Tremonzelli, adibita a funzioni agricole e pedagogico/scientifiche, riconvertita a strada d'emergenza con i 300.000 Euro donati dal M5S e mobilitati da comitati locali. Questa trazzera dovrebbe permettere di risparmiare tra i 30 e i 50 minuti di tempo per spostarsi dalla Sicilia occidentale a quella orientale, e viceversa. È bene subito dire che la strada ha ricevuto in tempi record tutti i permessi, ma che verrà tenuta sotto controllo nei prossimi giorni, proprio perché originariamente nata per altra funzione, Infatti la strada non può sopportare un peso eccessivo, per larghi tratti il traffico sarà alternato, sarà impedito il transito ai mezzi pesanti e ai motorini, che non potrebbero sopportare l'eccessiva pendenza, circa il 27%.

Chiarita la questione permessi, occorre passare all'analisi politica dei fatti. E qui sta il punto. Quale punto? La conflittualità tra il M5S movimento e il M5S partito.
Ora, storicamente la democrazia moderna ha visto una separazione tra partiti, che danno rappresentanza politica, e associazioni, imprese e sindacati, che "fanno cose". La distinzione non è di poco conto: permette di cercare di evitare conflitti d'interesse e voto di scambio. Si pensi alla conflittualità latente tra il Silvio Berlusconi politico e il Silvio Berlusconi proprietario d'azienda, o, a sinistra, il rischio di voto di scambio quando i partiti hanno avuto collusioni troppo strette con le cooperative.
Nel momento in cui il M5S non riesce a distinguere la funzione di partito da quella di movimento, cadono queste barriere. il M5S che "fa cose", con tutta l'onestà possibile si pone comunque a rischio di conflitto d'interessi o di voto di scambio. Del resto, che differenza concettuale c'è tra il M5S che finanzia una bretella in Sicilia e Lombardo che distribuisce arance davanti al seggio a Catania? Entrambi stanno realizzando qualcosa che nell'immediato è utile a chi riceve il dono, e deve indurre il ricevente a ricordarsi del donatore arrivati alle elezioni.
Inoltre, non di poco conto, la questione denaro. I soldi adoperati dal M5S non sono soldi privati, sono soldi pubblici che erano elargiti con altra funzione; certo è meritorio che il M5S voglia tagliare i propri compensi, ma adoperare soldi pubblici per funzioni che non sono quelle per cui quel denaro è elargito è di per sé un malcostume tutto italiano.
Infine, la questione più importante: il M5S che fa cose si sostituisce allo stato, avendo avuto tra l'altro la possibilità di "fare cose" all'interno delle istituzioni, a livello regionale in Sicilia come a livello nazionale. Anche in questo caso,  la confusione tra le funzioni di un partito e le funzioni di uno stato è storicamente deleterea, rimanda a ben peggiori esempi di stati in cui l'istituzione si è confusa con il singolo partito e il pensiero unico, anche in quei casi, di chi si reputava, unico, onesto e giusto. E il cielo e la ragione non vogliano che la storia si ripeta.


Edit.

Provo a chiarire il concetto su cui, probabilmente, non mi sono espresso abbastanza chiaramente e diffusamente. Non intendo nel mio post parlare di voto di scambio illegale, reato perseguito a livello di codice penale, ma del cosiddetto voto di scambio legale, frutto di clientelismo. Di fatti ho fatto un paragone: Lombardo che regala arance, pagate con i propri denari, prima del voto. Ma di esempi se ne potrebbero fare altri, per esempio l'imprenditore di turno che, guarda caso, prima delle elezioni rafforza il piano d'assunzioni delle sue aziende per ingraziarsi il territorio. In questo ambito è praticamente impossibile riscontrare reato. Cosa diversa quando si parla di voto di scambio inteso come reato penale, il voto in cambio di una promessa di lavoro, di elargizioni di denaro a privati, o con l'intermediazione delle mafie.
Detto questo, continuo a non trovare differenze tra Lombardo, l'imprenditore e il M5S. Il problema è che qui non si tratta di magnati che fanno beneficenza, ma di persone che, legittimamente, sono candidate a delle elezioni e che da quell'atto trarranno, che lo vogliano o no, un vantaggio elettorale. Seconda questione, come ribadito da Francesca Grillo, parliamo di una forza politica che lo stesso atto, con conseguenze sicuramente più importanti, avrebbe potuto realizzarlo rimanendo nell'alveo del normale svolgimento della vita politica, ovvero rimanendo nella maggioranza di governo e partecipando al governo della regione. Qui invece una forza politica decide di sostituirsi allo stato.
Conosco già l'obiezione, già mi è stata rivolta da Simona Guglielmino in una discussione privata: sono i maccheroni che riempiono la pancia. Bene, verissimo, ma lo torno a dire, la forma è sostanza. Quando venticinque anni fa alcuni intellettuali avvisavano sui rischi che il berlusconismo portava con sé, sono stati dileggiati, perché i "maccaruni allinchiunu a panza" e Berlusconi prometteva di alleggerire le tasse, a costo di massacrare la democrazia. Berlusconi è sparito, ma i principi che ha portato con sé no, e proprio oggi avete un Parlamento che vota l'ennesima delega al Governo sulla riforma dell'amministrazione pubblica. Il Parlamento italiano è ormai esautorato da ogni funzione reale, appannagio di un sistema carismatico figlio del berlusconismo: perché la forma è sostanza. Ora, se volete che passi il principio dell'equivalenza tra partito e stato, o che dove lo stato non fa un controstato sia legittimo, buon per voi. Per me non funziona.

Sono arrivati i Gessetti Rotti



Se bazzicate il mondo della scuola forse ne avrete già sentito parlare, altrimenti il nome Gessetti Rotti potrà non dirvi nulla. Chi sono i Gessetti Rotti, di cui con molto piacere faccio parte? Come dice il sito gessettirotti.it,
"Gessetti Rotti nasce dalla fusione di due esperienze importanti: il coordinamento degli insegnanti su Facebook e il gruppo di docenti che scrive di scuola sul quotidiano Metro. Persone di scuola che, per la prima volta nella storia d'Italia, scrivono di Scuola e Formazione su un giornale nazionale.

Gessetti Rotti riesce a coordinare decine di migliaia di persone grazie al lavoro dei fondatori, che da sei mesi si impegnano per una scuola bella ed efficace.


Il 2015 vede protagonisti gli insegnanti e la nuova riforma. In questa stagione le forze sindacali si dimostrano troppo poco reattive nel condurre una controffensiva veloce e adeguata, che dovrebbe contemplare nuove strategie basate anche sull'uso del web e dei social network. E' grazie alla presenza nel posto giusto e al momento giusto che Gessetti Rotti inizia a proporre una serie di iniziative che raggiungono risultati apprezzabili. Per esempio, la petizione che arriva a quasi 90.000 firme e che è finalizzata a chiedere al Presidente Mattarella di non promulgare il testo della riforma ritenuto da molti incostituzionale. Il lavoro di analisi e proposte di Gessetti Rotti ha permesso di avere una certa visibilità e di portare in Italia la voce degli insegnanti senza i filtri delle varie testate. I nostri docenti sono spesso invitati ad intervenire in trasmissioni sulle reti televisive e sulle radio nazionali. Malgrado l'intero percorso della riforma scolastica sia stato costellato da una serie di atteggiamenti antidemocratici che hanno portato i vari politici ad evitare ogni forma di confronto pubblico, Gessetti Rotti è riuscita a guadagnarsi uno spazio importante nel dibattito pubblico sulla scuola. Il giorno in cui è stata votata alla Camera la Buona Scuola, un noto esponente di Gessetti Rotti è stato invitato a discutere con la Ministra Giannini su Skytg24.

Gessetti Rotti intende perseguire obiettivi importanti, occuparsi di Scuola e Formazione in modo originale. Il consiglio direttivo è formato da professionisti della scuola, ognuno dei quali è specialista in un determinato settore. E' per mezzo dell'eterogeneità di competenze e saperi che si costruisce un'Associazione capace di imporsi sul panorama nazionale. E' grazie ad una moltitudine di interventi e prese di posizione che l'Associazione riesce a rappresentare un punto di riferimento.

Entrare in Gessetti Rotti significa partecipare a una grande comunità; una comunità che vuole rappresentare i docenti delusi da una politica che ha negato e continua a negare il valore costituzionale dei lavoratori della scuola, donne e uomini di cultura che dovrebbero essere le risorse principali per la formazione dei giovani, la riduzione delle diseguaglianze, la crescita sociale ed economica del nostro Paese.

Questo spirito fa di Gessetti Rotti non l'Associazione di Tizio o di Caio. In qualunque sede interveniamo, appare evidente la professionalità dei soci che, senza dover accantonare le proprie idee e il proprio vissuto, agiscono sempre in nome e nell'interesse dell'Associazione che rappresentano."
Gessetti Rotti è un'associazione a tutto tondo, che intende quindi essere una comunità di discussione e proposta per un rinnovamento vero del mondo della scuola, mettendo al centro di questo rinnovamento la cultura, l'esigenza di non essere la scuola di un partito piuttosto che di un altro, la difesa del diritto allo studio e del diritto al lavoro. Se come me nutrite un interesse profondo per la proposta culturale del nostro paese, che non può non partire dalla scuola statale, potete aderire ai Gessetti Rotti seguendo questo link

The Pitt, R. Scott Gemmill

The Pitt, ideata da R. Scott Gemmill, è una serie TV messa in onda su HBO e prodotta da Warner Bros, con protagonista Noah Wyle....