"Ci rallegriamo per la vostra ingenuità, non invidiamo la vostra follia" Tucidide, ma si potrebbe dire dell'Italia.
"Restiamo umani" Vittorio Arrigoni, ma potrebbe riferirsi a chiunque, sempre
"Ci rallegriamo per la vostra ingenuità, non invidiamo la vostra follia" Tucidide, ma si potrebbe dire dell'Italia.
"Restiamo umani" Vittorio Arrigoni, ma potrebbe riferirsi a chiunque, sempre
Pastorale americana è un libro ingombrante, nel senso che non si può non rimanere colpiti da un testo così complesso e significativo, eppure non si può neanche non notarne certi paradossali difetti.
Il libro è ridondante, prolisso, di una lunghezza, e in certi tratti pesantezza, disarmanti, tanto da stendere anche il lettore accanito: per esempio la prima sezione del romanzo si dilunga in maniera così approfondita sulle circostanze in cui l'autore è venuto a contatto con la storia che si appresta a narrare, da lasciare sconcertato il lettore.
Un senso di straniamento protratto sino all'eccessivo.
Un altro difetto del romanzo, ed è paradossale, è il dire spesso troppo poco: la psicologia di alcuni personaggi resta poco più di un abbozzo, uno stereotipo; altri personaggi, che sconvolgono la vicenda, giungono nella storia dal nulla e nel nulla spariscono, per essere ripescati all'occorrenza, ma senza che questo possa dare al lettore l'idea di una solida trama. Per carità, si tratterà pure di una scelta voluta dall'autore, ma più che la sensazione di una realtà infranta, si ha l'impressione di una voluta presa in giro.
Un peccato, perché per altri versi si tratta di un testo potente nel suo cogliere l'impotenza dell'uomo di fronte ad una realtà che si spezza, che manda in frantumi l'ordine e la coerenza costruite a tavolino dal perbenismo e da una società in difficoltà davanti allo scoppio della follia contemporanea.
La società americana ne esce devastata, l'ordine costruito sulla sua democrazia appare una falsità, ma la stessa ricerca di una realtà più vera si infrange contro lo scoglio della violenza a cui uno dei personaggi giunge a ricorrere per smascherare le menzogne inconsce degli altri. Vittima in questo romanzo è colui che accetta questa finzione, che ad essa si assoggetta e che vive per non disturbarla, per non fare male agli altri, passeggiando nella vita con la leggerezza di una farfalla. Il canto del cigno dell'America degli anni cinquanta scoppia nel fragore delle bombe del 1968.
Ma il fragore della follia di Merry si perde nell'eccessivo perbenismo dello Svedese, talmente eccessivo da essere poco credibile, o nella madre, Dawn, figura misera, imbrigliata nelle maschere della miss., della madre incapace, della moglie infedele. Persino i colpi di scena finali, la scoperta dei tradimenti dei due coniugi e la scoperta del nascondiglio di Merry, ormai pluriomicida, non riescono a dare un vero perché a questo romanzo. E forse è questo l'unica interpretazione possibile: una serie di vicende apparentemente collegate dalla sconvolgente azione terroristica di Merry, ma la cui razionalità si scopre nulla in confronto al disordine imperante. Senza però che questo disordine sia infine se non dichiarato e manifesto; rimane il retrogusto amaro di un romanzo che avrebbe potuto essere altro ma che finisce per sfracellarsi nei giudizi morali del suo autore.
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Un movimento democratico discute al suo interno e non accetta aprioristicamente la visione del suo leader.
Un movimento democratico rende pubblico il suo statuto ai suoi iscritti e ai suoi simpatizzanti.
Un movimento democratico non millanta di non aver preso rimborsi pubblici quando in realtà non li ha presi semplicemente perché non gli spettavano non avendo organi elettivi.
Un movimento democratico prende le distanze dalla violenza, perché violenza è sinonimo di forza, e la forza bruta, delle maggioranze come delle minoranze, non ha nulla a che fare con la democrazia, né quella rappresentativa né quella diretta.
Un movimento democratico non richiama una Piazzale Loreto 2.0 per chi non la pensa allo stesso modo, non definisce dei coglioni o gente che si fa prendere per il culo chi legittimamente non la vede alla stessa maniera.
Un movimento democratico non dileggia gli organi elettivi altrui per scegliere i leader o rappresentanti di altri movimenti, soprattutto se poi non è capace di realizzarne di propri in maniera credibile.
Un movimento democratico non vanta come vittoria il successo di un candidato sindaco, salito al potere grazie ad una promessa che si sapeva già non realizzabile e che, infatti, non è stata realizzata.
Un movimento democratico non pretende di avere la verità in tasca, ma ragiona e discute con le ragioni altrui, pur possedendo le proprie.
Un movimento democratico non stila liste di proscrizione di giornalisti, di politici, di intellettuali, di funzionari pubblici.
Un movimento democratico non tollera sui propri canali di informazione la violenza verbale, le minacce di morte verso chi non condivide le sue opinioni o chi critica il movimento.
Un movimento democratico soprattutto, non si rifiuta di governare per aspettare di rimanere da solo sulle macerie di uno stato, né pretende per governare, pur non essendo maggioranza nel paese, di essere l'unica forza politica al governo.
Un movimento democratico non è nulla di tutto ciò, e chi vuole capire capisca, compresi coloro che più volte su questo blog mi hanno condannato a morte in nome di chissà quali tribunali popolari o mi hanno ingiuriato.
Tanto per essere chiaro e spiegare cosa penso di tutta questa questione tipicamente italiana, metto il link ad un altro blog che in maniera molto ben articolata dà delucidazioni su alcune boiate dette sui media.
Eccovi quindi il link.
Per inciso, la questione Stamina mostra anche qualcos'altro, ovvero quanto sia facile manipolare l'opinione pubblica in questo paese , conducendola ben lontana da un ragionamento logico.
Non è costituzionale la legge elettorale, bene. Non lo sono i finanziamenti ai partiti dati con un altro nome, OK, ma poi i grillini mi spiegheranno se sono meglio i finanziamenti o la necessita di mettersi al soldo di uno sponsor come fa il blog di Grillo con Casaleggio o la politica dei ricchi alla Berlusconi. Ma va bene, rimaniamo all'interno di fatti condivisibili.
Però mi spieghi Grillo dove sta la legalità nel suo additare i giornalisti critici, dove sta la legalità nell'occupazione del tetto di Montecitorio, dove sta la legalità nel continuare a minacciare il blocco del parlamento contro parlamentari che solo Grillo sostiene decaduti, mentre la stessa Corte Costituzionale li invita a legiferare per sostituire la leghe elettorale, quella sì, cassata. Grillo ci spieghi come potrebbero legiferare per la stessa Corte se fossero decaduti dal loro mandato. Ma se, come credo, non potrà spiegare le sue posizioni sui giornalisti e sulla decadenza del Parlamento, impari a tacere, perché nella sua arroganza sta trascinando folle sempre più assetate di sangue, pronte a seguire il primo macellaio che gliene farà sentire l'odore. Ma come insegnava Aristofane, c'è sempre un salsicciaio più scemo e spietato pronto a pendere il tuo posto da qualunquista.
Deck.in è una potente web app che consente la realizzazione di splendide presentazioni animate grazie ai mezzi concessi dal flash player, richiesto per la riproduzione delle nostre creazioni, come nel caso di Prezi. Il sito richiede una registrazione gratuita, ma con questo tipo di piano non potremo tenere online più di tre presentazioni. Vari i piani tariffari, e l'obiettivo dei realizzatori è una futura integrazione nelle applicazioni di google per l'educazione. Del sito esistono anche le applicazioni per iOS e Android.
The Pitt, ideata da R. Scott Gemmill, è una serie TV messa in onda su HBO e prodotta da Warner Bros, con protagonista Noah Wyle....