venerdì 25 gennaio 2013

Tablet, piccolo mondo antico e non ci sono più le mezze stagioni

In riferimento all'articolo I vizi della rivoluzione digitale a scuola, pubblico qui qualche pensiero sparso, frutto, peraltro, anche di discussioni molto proficue avvenute con altri colleghi.



Onestamente ho l'impressione che quanto espresso nell'articolo non sia un'opinione maturata dopo la conoscenza degli strumenti, ma del contrario, di un tentativo di dimostrare che quegli strumenti non servano "a prescindere". Ci si accorge di ciò già quando, all'inizio dell'articolo, si parla di giocattoli, e se vogliamo rimanere alla retorica, stile e lessico utilizzato schiacciano tutte le argomentazioni, si tenta di mettere sin da principio in cattiva luce, quasi si tratti di incompetenti, poveri bischeri o peggio, meschini ragionieri di multinazionali, coloro che sostengono la digitalizzazione. Il tutto si tiene su di un tono da "noi gente superiore non ci facciamo costringere da questi poveri stolti". Insomma, un astuto abuso di retorica, sottintesi e mezze verità, allo scopo di dire e non dire, accusare ritirando la mano. Almeno se si vuole accusare di qualcosa, lo si faccia nel merito ( si veda per esempio ). 
Detto questo, sono d'accordo che lo strumento debba servire per decostruire la realtà, non per fare e farsi propaganda o per essere alla moda. Su di un punto però l'autore sbaglia: sostenere che i ragazzi siano già esperti nelle nuove teconlogie. Il fatto che i giovani utilizzino le nuove tecnologie in maniera istintiva non li rende esperti, anzi. Ragion per cui dovrebbe essere la scuola ad insegnare un uso critico dello strumento "rete", della sua retorica, delle sue trappole "culturali" così come dei suoi meriti. 
Ma andiamo oltre, parliamo un poco dei dati, così da capire se e come le nuove tecnologie fanno male alla scuola. Per farlo però dobbiamo parlare di dati, dati oggettivi, quelli che a scuola fanno tanta paura. Intanto vediamo come le LIM, dove sono state utilizzate, hanno cambiato il modo di insegnare e con quali risultati. Dall'indagine condotta da Pearson (link) emerge come in realtà lo strumento LIM abbia migliorato l'interazione fra docenti e studenti con risultati mediamente più alti rispetto ai coetanei. 
E riguardo le competenze disciplinari? Riguardo alle competenze su matematica e lingua, possiamo provare a ragionare su quanto emerge dai dati INVALSI e OCSE-PISA. Bene, a dirla tutta, i risultati più alti si ottengono in quelle regioni che più hanno investito in una didattica della ricerca (informatizzazione compresa), che le regioni del Meridione che più hanno investito nella scuola, digitalizzazione compresa, hanno migliorato i loro risultati e che, dato ancora più importante, i dati sulle competenze sono mediamente migliorati da quando sono iniziate le rilevazioni. Se aggiungiamo che nel frattempo abbiamo anche avuto un incremento del numero di emigrati che frequentano le nostre scuole, scopriamo che il dato è ancora più significativo.
Vogliamo aggiungere ancora qualche elemento? Il sentire comune è che le nuove generazioni leggano meno e parlino peggio. Sicuri? Eppure i dati statistici, quelli oggettivi che tanto vengono tenuti nascosti, questi dati ci dicono che i giovani italiani di oggi hanno mediamente letto molto di più dei loro coetanei di venti e trent'anni fa. Con buona pace di chi rimpiange un'epoca d'oro della cultura e della scuola in Italia, quella di Gentile, forse, quella che dalla cultura escludeva i più per valorizzare chi veniva dai ceti privilegiati.
In ultimo, c'è poi un dato che noto sempre più spesso. Chi attacca l'uso della rete e delle tecnologie informatiche nell'istruzione omette sempre di citare il fondamento democratico di un accesso alle informazioni libero e aperto a tutti. Forse perché spesso chi è colto si considera colto di per sé, dimenticando che la sua cultura è dipesa da circostanze storiche, condizioni specifiche dell'istruzione e possibilità economiche della famiglia. Dare ai ragazzi gli strumenti cognitivi per accedere alla conoscenza e elaborarla in maniera critica credo sia qualcosa di profondamente meritevole, forse la cosa più importante e da difendere con le unghie e con i denti.

giovedì 24 gennaio 2013

Repetita iuvant

Un giorno, quando frequentavo lettere all'università, una mia insegnante disse che non era importante sapere, ma sapere dove mettere le mani. Non ho mai preso sul serio quell'insegnante, sia per il doppio senso non voluto, sia perché lei, dove mettere le mani, non lo sapeva. Eppure oggi mi rendo conto che è una delle cose più sensate che abbia mai sentito.

In foto, particolare delle Terme dell'indirizzo, a Catania.

martedì 22 gennaio 2013

Didattica digitale: Sigil



Sigil è un programma open source che consente la realizzazione di epub, il formato per il libro digitale che si sta imponendo come standard a livello internazionale. Il programma richiede una certa pratica con la programmazione, dato che le singole parti dell'epub verranno realizzate in codice html. L'applicazione non è ancora molto comoda, ma è di fatto l'unica applicazione che permetta la realizzazione di buoni testi senza dover spendere molto denaro. Da notare come con il codice html e un po' di pratica si possano realizzare testi digitali corredati di apparati multimediali come foto e video, fruibili anche dai moderni tablet.

Didattica digitale: Calibre



Calibre è un ricchissimo programma che ci consente l'archiviazione dei nostri libri digitali, suddivisi per titolo, autore, genere, valutazione o formato. Inoltre il programma permette la conversione da un formato all'altro dei diversi libri, purché non protetti da DRM, e la'ccesso ai principali negozi online per l'acquisto di testi digitali. Il programma inoltre è munito di un comodo lettore di epub che rende fruibile anche questo formato sempre più diffuso sui nostri pc o portatili.

Didattica digitale: Audacity



Audacity è un completo programma per l'editing audio che permette di registrare ed elaborare tracce audio, modificandole e apportando ritocchi tramite filtri. Il programma ovviamente è molto ricco di opzioni, possiede un equalizzatore e gli strumenti che possono essere utili per rendere più chiara la nostra traccia audio. Concluso il lavoro potremo decidere in che formato andremo ad esportare la nostra traccia, scegliendo dall'apposito menù a tendina fra le diverse opzioni fra le quali, se si cerca un giusto compromesso fra qualità e compressione, non possono mancare i formati mp3 o quelli aperti come theora. L'applicazione può risultare molto utile ad esempio se in classe si prova la realizzazione di podcast o di webradio

Didattica digitale: Lucidchart



Lucidhart è una comoda web app che può essere adoperata da Windows, Mac e Linux, che permette in maniera molto intuitiva di realizzare mappe concettuali e schemi, strumenti utilissimi nella didattica di ogni giorno. L'applicazione, con un campo centrale per il grafico e dei pannelli laterali che graficamente ci mostrano i diversi strumenti che possiamo adoperare, risulta di facile utilizzo, interfacciandosi tra l'altro con Google Drive, permettendo quindi di condividere facilmente i grafici che andremo a creare con un gruppo ristretto di collaboratori, come per esempio potrebbe essere una classe.

Didattica digitale: Google Drive



Google Drive (insieme alla suite office integrata Google Docs) è lo strumento di archiviazione e condivisione dei file fornito da Google. L'azienda fornisce ad ogni utente uno spazio d'archiviazione di 5 giga, consentendo inoltre l'elaborazione e la lavorazione dei file in cloud tramite la suite office. Il tutto risulta molto funzionale in classe per la condivisione e la realizzazione di materiali condivisi tra docenti e alunni, per la realizzazione di lavori di gruppo o per la trasmissione di materiali. La condivisione dei file sarà limitata solo agli utenti abilitati oppure pubblica e aperta a tutti a seconda delle impostazioni che verranno decise dagli utenti. da notare che l'elaborazione in tempo reale da parte di più utenti di uno stesso file, per esempio un documento, può essere accompagnata per migliori risultati con l'ausilio di un servizio di chiamate in voip come Google Talk o di videoconferenza cone Google Hangout

Didattica digitale: Diogenes



Diogenes è un'applicazione che ogni latinista o grecista dovrebbe saper adoperare, permettendo di accedere alle edizioni critiche di ogni opera greca o latina contenuta nel Thesaurus Linguae Grecae et Latinae, in pratica il più ricco corpus di opere in edizione critica che si possa trovare. L'applicazione si può scaricare dal sito dedicato (link) ed è multipiattaforma. Attraverso il programma potremo cercare l'opera che più ci interessa tramite la ricerca per lemma, per autore o per titolo. Le opere potranno poi essere stampate in tutta comodità. Inoltre cliccando sulle parole che ci interessano avremo accesso ad una versione digitale del dizionario Liddell-Scott-Jones.
Per chi volesse provare delle versioni ridotte del Thesaurus, ecco delle versioni web app del TLG e del TLL.

lunedì 21 gennaio 2013

Wikipedia come modello di studio democratico

In questi giorni, complice lo studio per il concorso a cattedra, mi sto trovando a ricorrere con sempre maggiore sicurezza al mondo di Wikipedia come fonte per il mio studio. Sia chiaro, sono consapevole dei limiti di Wikipedia, e ciò che c'è di buono in questo progetto è che questi limiti sono apertamente dichiarati, in modo che chiunque ne possa prendere coscienza. Ma questi limiti non escludono che il lavoro fatto possa anche essere eccellente. Capita così di poter leggere dei testi che hanno comunque una loro validità scientifica, una buona accuratezza, sfiorando in alcuni casi la completezza di testi universitari.

Così si giunge ad una riflessione. Senza dover per forza incensare la rete come se si trattasse della pancea per tutti i mail del mondo, va riconosciuto che questo strumento, grazie al lavoro di fondazioni ed enti come Wikimedia, ha comunque ampliato la possibilità di accesso alla cultura per molte persone che fino a qualche decennio addietro ne sarebbero state escluse. Pensate per esempio a quanta gente rimane esclusa dagli studi universitari perché troppo costosi, persone che possono avere accesso a testi e lezioni universitarie in maniera gratuita da portali come Wikiversity o tramite strumenti come iTunes U. Un accesso alla cultura che è potenzialmente a costo zero e, nel caso dei Wiki, totalmente aperto e democratico.

Il digital divide è un rischio non solo perché demarca le differenze di ricchezza fra stati sviluppati e stati in via di sviluppo, ma anche perché rischia di tagliare fuori dalla democratizzazione del sapere, ciò che della rete forse fa più paura (e ciò spiega perché la censura in rete è tanto forte in molti paesi o perché alcuni paesi sono così restii ad investire sulla rete, preferendo media più controllabili, come la televisione).

Chi denigra le fonti in rete spesso le accusa di essere poco trasparenti e poco curate. Ma ne siamo così sicuri? Vogliamo fare il confronto con molti testi universitari in commercio? Quante volte in questi testi le fonti da cui si è andati realmente a copiare non vengono citate? In quanti casi il pubblico, l'utenza, ha la possibilità di controllare i criteri, editoriali e non, con cui la casa editrice ha proceduto nella scelta dei curatori, degli editor e dei testi prodotti? Siamo poi così sicuri che l'editoria culturale così come la conosciamo sia realmente più affidabile di un sistema in cui tutto è verificabile e smentibile da parte di tutti? Certo, il rischio di mettere nello stesso cialdone le competenze del docente universitario con quelle del Nerd mitomane sono alte, è verissimo. Ma è la democrazia, anche nella cultura. E come diceva Churchill, farà schifo, ma è il meglio che abbiamo inventato fino ad ora.

 

Didattica digitale: biodigitalhuman

Biodigitalhuman è una web app, applicazione accessibile quindi senza bisogno di installare alcunché, che permette la navigazione modulare attraverso il corpo umano. Attraverso ma serie di pannelli potremo gestire zoom, angolazione, campi di ricerca, stabilire se osservare gli organi e gli apparati del corpo umano nella loro interezza o selezionarne solo alcuni, navigare attraverso di essi. Inoltre, attraverso un ricco database, l'applicazione ci consente di conoscere, solo in inglese, alle caratteristiche dei singoli organi o degli apparti, il loro funzionamento e alle più diffuse malattie ad essi legate

Didattica digitale: realizzare questionari con QuestBase

QuestBase è un portale che può risultare molto utile agli insegnanti, ma anche a chi voglia realizzare questionari e sondaggi immediatamente fruibili in rete. Se per realizzare sondaggi possiamo utilizzare anche Google Moduli, QuestBase si rivela invece la soluzione ideale per questionari a risposta chiusa e per le prove strutturate, permettendo di selezionare l'ordine delle domande, casuale o prestabilito, il feedback per ogni domanda, con la comparsa o meno della risposta corretta, fino alla valutazione istantanea della verifica, con voto, percentuale di risposte corrette ed esito finale. Inoltre il tool online permette anche di spedire il link direttamente alle persone coinvolte nella verifica, o di stampare il documento per renderlo fruibile in formato cartaceo. Veramente una web app ben realizzata.

giovedì 17 gennaio 2013

Le domande che farei: Silvio Berlusconi




- Negli ultimi vent'anni lei ha governato il maggior numero di anni, e ogni volta è stato al governo con maggioranze che avrebbero dovuto permettere di riformare lo stato, addirittura di rivoltarlo come un calzino. Ogni volta ha dato la colpa per i suoi fallimenti ai suoi alleati: prendiamo per vera la sua analisi. Non è sintomo di incapacità politica anche il non sapersi scegliere gli alleati e non è sintomo di un fallimento politico e gestionale avere governato così a lungo senza avere realmente concluso nulla?

- Il suo più fedele alleato è stato e rimane La Lega Nord, partito che già in più casi ci è costato delle condanne a livello europeo per campagne xenofobe e omofobe. Con La Lega governate da quasi vent'anni in molte regioni del nord, ed il nord dell'Italia oggi soffre il declino del nostro paese anche, se non di più, del centro e del meridione. Ricapitolando avete governato il sistema paese e le regioni più produttive, e il sistema oggi sta crollando. Le sembra logicamente plausibile che la colpa sia solamente degli alleati infidi (che tra l'altro, nel caso dell'UDC, non ci sono più da un po') o magari, forse, diciamolo se vuole anche sottovoce, lei e la classe dirigente che sta insieme a lei non siete poi quei geni incompresi che lei crede?

- Nel 2011 (a Servizio Pubblico, errando, lei ha detto nel 2009, retrodatando il fatto ad un momento in cui la crisi non era così evidente, mentre nel 2011 già il suo stesso ministro dell'economia Giulio Tremonti ne parlava da un bel pezzo) lei dichiarò che la crisi non esisteva, che i ristoranti erano pieni e non si trovavano biglietti aerei. Mai pensato che ciò accadesse perché i ristoranti fallivano e si spartivano una clientela minore in un ancor più ristretto numero di locali? Mai notato che le compagnie, soprattutto le low cost, così come l'Alitalia, soffrivano tanto la crisi da morire, tagliare i posti di lavoro o rischiare di finire in mani straniere?

- Riguardo all'Alitalia, cosa ci dice della sua manovra disastrosa che ha portato ad avere, oggi, ua compagnia che vale un quinto rispetto alla stessa compagnia che avremmo potuto vendere ad Air France anni fa?

- Riguardo alla gestione della politca industriale italiana. Molti l'accusano semplicemente di avere ignorato il problema, di non aver fatto nulla nei confronti dei grandi gruppi industriali che sono stati liberi di chiudere, vendere, ridurre i diritti. Come gustifica ad esempio il fatto che sotto i suoi governi non è stato fatto nulla contro la gestione scellerata dell'ILVA di Taranto? O pensa che tale problema sia sorto come un fungo dopo le piogge durante il breve governo Monti?

- Come giustfica lo strapotere contrattuale di Marchionne nei confronti dei lavoratori italiani? Come giustifica l'assenza di ogni difesa dell'italianità della FIAT, l'assenza di ogni tipo di sostegno alle fabbriche e all'indotto FIAT che ha sofferto le politiche di Marchionne e l'assenza di un piano industriale, come invece era stato richiesto da Obama ai vertici FIAT? Cosa potrebbe lei dire agli operai di Termini Imerese, fabbrica mai riconvertita e ora chiusa in Sicilia nel silenzio e nell'indifferenza del suo governo?

- La Lega Nord chiede e pretende, in virtù del vostro accordo elettorale, che il 75% delle tasse rimanga alla regione Lombardia? Questa proposta vale solo per la regione Lombardia, che a questo punto goderebbe di una sorta di statuto speciale? O è una proposta valida per tutto il territorio italiano? Se è valida solo per la regione Lombardia, è consapevole che per ottenere tale beneficio la regione dovrebbe divenire a statuto speciale con riforma costituzionale, e che promettere semplicemente questo nella campagna elettorale regionale senza spiegare questo passaggio agli elettori, è un inganno?

- Lei continua a sostenere che il problema dello spread non esiste e che prima del suo governo nessuno ne sapeva niente. Forse perché prima del suo governo lo spread era sotto controllo. Non pensa che la sua ignoranza su di un problema possa anche essere un problema per il paese?

- Lei sostiene che il debito pubblico italiano proviene dalla prima repubblica. Dati alla mano però più della metà del debito pubblico italiano è stato invece accumulato durante la seconda repubblica, periodo in cui lei ha governato durante il maggior numero di anni, salvo un leggero arretramento del debito durante il governo Prodi. È consapevole di mentire agli Italiani o non sa leggere i numeri?

- Anche ammettendo che lei avesse ragione, e sappiamo che non è così, sul debito. Perché dovremmo credere che le politiche che lei non ha saputo attuare in passato, questa volta invece verranno realizzate?

- Lei soffre di una certa avversione verso i professori, forse perché sono coloro che l'hanno battuta politicamente (Prodi) o scalzata dal governo (Monti). Ce l'ha tanto con la categoria che, durante i suoi governi, l'Italia ha visto ben due rifome della scuola pubblica e dell'università, (2004 con la Moratti e poi 2009 con la Gelmini) e una serie di tagli lineari che hanno fatto scendere nelle classifiche internazionali il livello della nostra istruzione pubblica. È solo colpa dei professori comunisti, o magari avrebbe dovuto scegliere meglio i suoi collaboratori?

- L'articolo 33 della Costituzione italiana dice a chiare lettere che qualsiasi privato può decidere di aprire delle scuole sul nostro territorio, equipollenti alla scuola pubblica, ma senza oneri per lo stato. Come giustifica la crescita costante dei finanziamenti alla scuola privata in Italia, che contraddice la Costituzione?

- Il Ministero Gelmini è stato talmente fallimentare che, cosa poco nota, sulla gestione delle graduatorie e dell'arruolamento degli insegnanti, è stato commissariato e il Ministro per quasi metà della sua legislatura non ha avuto più voce in capitolo. Questo è avvenuto perché la riforma della Gelmini al riguardo è risultata incostituzionale, uno dei tanti casi in cui le vostre leggi sono state poi cassate, nel caso specifico causando l'onere per lo stato di risarcimenti milionari nei confronti dei docenti vessati dalla vostra legge. È sempre e solo colpa della Consulta comunista, o magari qualche volta lei e i vostri collaboratori avete errato nel redigere delle norme che evidentemente andavano a ledere i diritti dei lavoratori?

- Sull'IMU lei sostiene oggi che vada abolita: restiamo ai dati storici. Lei ha abolito l'ICI, per accorgersi poi che il gettito fiscale per i comuni era così crollato, tanto da avere lei dovuto approvare l'IMU durante il suo governo, lei sostiene solo sulle seconde case. Si rende comunque conto che l'esistenza, oggi, dell'IMU, deriva da una sua scelta fallimentare precedente? Pensa ancora di poterla abolire? Non impara nulla dai suoi errori?

- Lei sostiene che l'economia italiana è molto più florida di quello che si pensa perché non viene considerata l'economia sommersa (su cui però, le ricordo, non c'è gettito fiscale). Lei sa che quando vengono studiati i dati economici viene previsto anche quanto vale l'economia sommersa, che è quindi già presente in quei dati che danno la nostra economia in declino?

- Sul fisco, lei continua a sostenere che un Italiano è giustificabile se si sente di non dover pagare le tasse perché troppo alte  e che viviamo in un regime di polizia fiscale? Lei sa che questo principio che lei giustifica si chiama in psicologia principio di disimpegno morale e, tra le altre cose, è quello su cui nel piccolo si fonda il bullismo e in una visione più grande è anche alla base delle cosche mafiose?

- Riguardo all'esenzione dall'IMU per gli edifici di proprietà della Chiesa Cattolica, cosa ci dice? È d'accordo? Come giustificherebbe questa posizione in confronto all'operaio che, disgraziato, deve pagare l'IMU sulla prima casa e su qualsiasi altro bene immobile possegga?

- A proposito di mafia. L'Italia ancora attende una sua smentita alle dichiarazioni fatte su Mangano, il boss, suo stalliere, che lei definì un galantuomo. Lei ha smentito praticamente qualsiasi cosa ha detto nella sua vita, potrebbe smentire anche questa.

- A Servizio Pubblico ha smentito di avere mai detto che secondo lei Ruby era nipote di Mubarak . C'è un voto parlamentare che la contraddice, in cui si sostiene che la procura di Milano non poteva agire contro di lei perché lei agì nella convinzione che Ruby fosse la nipote del dittatore egiziano. Cosa ci dice?

- Lei ha appoggiato il governo Monti, votando tutte le sue leggi. Oggi esprime il suo totale dissenso da quelle leggi? Ha mai pensato di poter essere bipolare?

- Lei spesso sbandiera il suo amore per la famiglia. Tanto che se ne è fatta più di una. Ha mai pensato che la sua condotta morale non rientri nello spettro della religione cattolica?

- Lei continua a sostenere di essere sempre uscito pulito dai suoi processi: togliendo il fatto che su di lei pende una condanna di primo grado, non si sente di dover anche dire che prescrizione non vuol dire innocenza ma, invece, che il processo si è concluso in un nulla di fatto?

- Lei condanna l'uso delle intercettazioni, ma non si fa problemi a vederle pubblicate nei giornali che le sono vicini. Come si giustifica?


venerdì 11 gennaio 2013

Berlusconi, Santoro, Travaglio, Servizio Pubblico



Giorno 10-01-2013, più o meno una data storica per la televisione italiana, serata in cui alla fine Berlusconi, Santoro e Travaglio si sono scontrati. E diciamocelo senza girarci: Berlusconi ha vinto.
Ha vinto sia per suoi meriti che per demeriti altrui: perché non si gioca con il diavolo seguendo le sue regole, e non si dà a Berlusconi l'arma del ridicolo, lo strumento del sarcasmo, utensili che padroneggia meglio di chiunque altro in televisione.
Così Santoro e Travaglio, forse imbrigliati in regole non dette allo spettatore se non in maniera sibillina, non riescono ad incalzare realmente l'ex Presidente del Consiglio. Tanto che le peggiori cadute di questi sono quelle in cui pecca di narcisismo o della sua più logora retorica, quando attacca il comunismo, ideologia invidiosa e criminale, quando sbeffeggia l'ex moglie o quando, sconfitto Travaglio probabilmente contravvenendo gli accordi pattuiti, lo vuole umiliare e tornando al suo trono lo spolvera e ripulisce con il fazzoletto come se prima ci fosse stato un appestato; non per niente solo in quel momento a Travaglio è venuta in mente la battuta più mordace della serata, l'unica che forse ha realmente infastidito Berlusconi fra le sue.
Ma Santoro e Travaglio hanno fallito perché troppo sicuri, l'hanno buttata in battuta quando invece Berlusconi andava incalzato sui fatti, con i dati. Come han tentato invece la Costamagna e la Innocenzi, uniche nella serata a mettere realmente in difficolta Berlusconi, costringendolo a smentirsi e a smentire sue precedenti dichiarazioni, mettendone in luce i limiti.
A cosa è servito il video della Merkel? Lo si voleva mettere in ridicolo? Era ovvio che avrebbe inventato una panzana indimostrabile e non smentibile. 
Perché scegliere di non incalzarlo sui suoi mille cambi di idea su Monti? Perché non incalzarlo ancora sulla crisi che Tremonti vedeva e lui no? Perché non insistere sull'IMU?
La partita è stata persa perché contro Berlusconi si gioca con la sobrietà, con i dati, non con lo spirito. Non batti nell'ironia un barzellettiere, per quanto squallido e scadente.

Una nota, al margine: in Italia solo i professori hanno sconfitto e scalzato Silvio Berlusconi, ed è per questo che li odia.

mercoledì 9 gennaio 2013

La questione morale e la Lombardia

Sono un Siciliano. Non ne faccio un vanto: è successo, sono nato in Sicilia, lì sono cresciuto, dalla Sicilia sono dovuto scappare per poter lavorare. In Lombardia, in Piemonte, ora di nuovo in Lombardia. Partendo da questo dato, scrivo questo blog.
L'essere Siciliano è in me qualcosa di endemico ormai, culturalmente almeno. Ciò non toglie che io riconosca alla Lombardia di avermi accolto, di avermi dato la possibilità di realizzarmi (nei limiti di questo paese) nel mio mestiere e di darmi di che vivere. Indubbiamente questa regione è, per molti versi, più sviluppata rispetto a quella in cui sono nato, già solo perché permette ai suoi figli di vivere e lavorare in essa, senza dover andare via in cerca di un futuro.
Proprio perché per anni, da quando sono nato sono cresciuto con questo mito, la Lombardia è stata vantata in tutta Italia come la regione in cui più alto è il tasso di moralità, tanto da definire Milano la capitale economica e morale di questo paese, proprio per queste ragioni, e perché di malapolitica, mio malgrado, ne so qualcosa, mi trovo oggi a scrivere questo blog e a prendere una posizione netta sulla politica regionale di questa terra. Terra per me adottiva, in cui non ho neanche diritto di voto, per cui probabilmente sono la persona meno indicata, ma almeno lancio un sasso nello stagno, sperando che qualcuno abbia da riflettere.

La Lombardia viene da un lungo regno del suo governatore, il pidiellino Formigoni, che ha governato per circa vent'anni assieme alla Lega Nord. SI badi bene, se la Lombardia è progredita in questi vent'anni, se è riuscita ad essere ancora il motore di questo paese, lo ha fatto malgrado la sua classe di governo che, come emerge dalle indagini e dai processi tutt'ora in corso, si è via via andata corrompendo, tanto da lasciarsi andare a forme di corruzione diffusa, di malgoverno, persino di connivenza con le cosche mafiose provenienti dal meridione e non solo.
In tutto questo, questa regione si avvicina alle elezioni della nuova giunta regionale, con il rischio evidente che la popolazione possa riproporre la stessa classe dirigente.
Certo, siamo in un paese garantista, quindi tutti gli inquisiti saranno colpevoli solo dopo le sentenze dell'ultimo grado di giudizio. Ma la questione politica non è questa: questa giunta, nella sua gran parte, ha anche solo lasciato trasparire l'immagine di una classe dirigente corrotta e corruttibile. Tanto basta per infondere un senso di insicurezza o peggio, per far passare l'idea che in fondo certi atteggiamenti sono leciti.
Stando così le cose, sarebbe giusto per la regione Lombardia votare nuovamente una maggioranza di centrodestra guidata dal candidato della Lega Nord Maroni? La Lega, così come il PDL, non era forse coinvolta negli scandali giudiziari e di malcostume che hanno portato alle dimissioni del governatore Formigoni? Sarebbe questo il rinnovamento della classe dirigente lombarda?
Io vengo dalla Sicilia, e la Sicilia per anni è stata accusata di immobilismo per aver trascinato al potere personaggi di dubbia credibilità provenienti da ambienti spesso fin troppo vicini alla mafia. Questo non vuol dire per forza che personaggi come Cuffaro o Lombardo fossero mafiosi, e lo stesso discorso vale per alcuni personaggi che sono stati vicini al precedente governo nazionale dell'On. Silvio Berlusconi. Ma l'aver voluto scegliere fra uomini comunque additabili di vicinanze ha per anni dato spazio alle più gravi illazioni, nonché al malcostume diffuso e a connivenze locali e localistiche con le cosche mafiose, se non al più gretto clientelismo. Eppur qualcosa si è mosso, se persino la Sicilia ha tentato di darsi una nuova classe dirigente portando al potere l'ex sindaco di Gela, Crocetta. Non tutto è andato bene e non tutto è concluso, ancora c'è molto da fare, e io stesso in passato sono stato molto critico nei confronti di Crocetta (si legga qui e qui). Va però dato atto al popolo siciliano di un tentativo di cambiamento.
Se a Febbraio il popolo della Lombardia si comporterà diversamente, se riproporrà come sua classe dirigente quella stessa classe dirigente che da vent'anni lo prende in giro, lo dileggia, propone ricette economiche e sociali risibili per il solo gusto di compiacere la pancia di questa terra, nel frattempo godendo a sue spese del potere e degli onori della politica, se farà questo, la Lombardia e la sua Milano non potranno più fregiarsi dell'essere la capitale morale di questo paese, saranno come tutti gli altri, semplicemente una regione come tante in un mare di nulla.

martedì 1 gennaio 2013

Dialogo medio di capodanno

Partita a Taboo, parola da indovinare, la fionda

- L'arma da lancio che usavi da bambino.
- Il giavellotto!
- E dove cacchio vivevi da piccolo, a Sparta!?

The Pitt, R. Scott Gemmill

The Pitt, ideata da R. Scott Gemmill, è una serie TV messa in onda su HBO e prodotta da Warner Bros, con protagonista Noah Wyle....