domenica 31 ottobre 2010

CBM RULEZ!: Misterbianco come Terzigno

CBM RULEZ!: Misterbianco come Terzigno: "Ecco una foto di Misterbianco tra 2 anni. Ringrazio il mitico Joseph per la segnalazione di questo articolo de ilfattoquotidiano.it, dal si..."

martedì 26 ottobre 2010

Terzigno in queste ore stanno perquisendo le case dei manifestanti!!!!

Terzigno in queste ore stanno perquisendo le case dei manifestanti!!!!

«Sara C. , studentessa di Boscoreale, ci informa che a Terzigno in queste ore stanno perquisendo le case dei manifestanti e stanno imponendo lo stato di fermo che impedisce loro di partecipare ai cortei e ai presidi.Terzigno chiede aiuto, tutta l'talia ha il dovere di rispondere! (G.S.)notizia raccolta da Walai ( Radiolina) diffondete»


Appello di Roberta Lemma: «che la gente non si fermi! vogliono intimorirci e fermarci... Oggi hanno perquisito a casa d un mio amico che ha sempre manifestato pacificamente! Perquisito solo perché uscito in una registrazione! Hanno messo anke un fermo in modo da non poter più partecipare ai cortei e al presidio sulla rotonda! SONO DEGLI SPORCHI! NON BISOGNA FERMARSI! AIUTATECI»


lunedì 25 ottobre 2010

Marchionne parla dell'Italia, ma dimentica qualcosina (e con lui Capezzone)


Ogni tanto senti parlare i potenti, e nel tuo piccolo, t'incazzi. Perché va bene tutto, è sacrosanto pensare che l'Italia vada riformata, profondamente. Ma poi, chi ha il culetto parato, dovrebbe smettere di pensare che la flessibilità del lavoro debba per forza coincidere con la perdita dei diritti sociali, che la flessibilità debba coincidere con una precarizzazione estrema del lavoro.
Sfido Marchionne, i tanti rappresentanti del mondo industriale, a farsi un anno, un anno solo, da co co pro, da operai, da precari della scuola. Sfido i potenti italiani a confrontarsi sui problemi veri, invece di perdere tempo per trovare un modo per non fare processare Berlusconi. Perché quando si parla di flessibilità bisognerebbe tornare, forse, a ciò che Biagi intendeva per vera flessibilità, anziché cavalcare quella riforma del lavoro solo quando bisogna osteggiare la sinistra.
Perché flessibilità vuol dire processo d'istruzione permanente, capacità di formare anche nella maturità nuove e competenti figure professionali, rendere sempre più specifiche, all'interno di un progetto d'istruzione ben definito, le figure lavorative, consentendo tuttavia la reinvenzione del lavoratore nel momento della necessità.

Flessibilità vuol dire premiare chi fa ricerca all'interno delle università, non umiliarlo. Flessibilità vuol dire incentivare l'istruzione, non declassarla a mero strumento politico, lì dove costruire un polo scolastico è funzionale solamente all'esposizione dei simboli di partito o di simboli religiosi.
Insomma, riformare l'istruzione vuol dire premiarla, non dedicarsi alla distruzione di quanto di buono ancora esisteva in un sistema scolastico che, quanto meno, si barcamenava sulla base della buona volontà dei suoi principali strumenti, ovvero quegli insegnanti che ora, sistematicamente, si cerca di colpire e umiliare, sulla base di un becero presupposto: l'insegnante è di sinistra, e come tale va punito. Formare vuol dire imparare a ragionare, imparare ad avere uno spirito critico che consenta, all'occorrenza, di modificare e reinventare se stessi. Ogni governo che voglia colpire questo presupposto è, che lo voglia o no, liberticida e tirannico. Un governo che accetta nel suo seno proposte come quelle delle classi ghetto per gli stranieri o i disabili, ogni governo che volutamente colpisca e anestetizzi lo studio delle materie scientifiche e di quelle umanistiche, è un governo tirannico. E questo non è inneggare alla violenza, come si vuole fare credere, è semplicemente mettere sul piatto della bilancia i fatti e non le belle parole. Con buona pacce di quanti, uomini, uominicchi e quaquaraqua, come molti dei portavoce e cambia bandiera nel presente governo.
Riformare il mondo del lavoro non vuol dire ridurre il peso dei sindacati nelle trattative e ridurre, soprattutto, il potere d'acquisto dei lavoratori, costringendoli così ad umilianti accordi alla "prendere o lasciare" per poter racimolare quel tanto che basta per arrivare alla fine del mese.
Riformare il mondo del lavoro vuol dire prevedere una politica industriale e di azienda, non millantarla per un intero mandato o per la durata del proprio incarico da direttore d'azienda, o di ministro, ad interim o no, senza poi mai dedicarsi davvero a ciò per cui si ha preso una poltrona. Dove sono le riformepromesse? dov'è il cambiamento annunciato? Brucia forse nei roghi della spazzatura di Terzigno e di Napoli, oppure è sommerso dai crolli dell'Aquila. Perché le macerie italiane stanno ancora tutte lì, sommate con le nuove, mentre c'è ancora chi parla di lodi, impedimenti, ville e casupole.
E quando ce ne accorgeremo, o sarà lì che scatterà la vera violenza, Dio non voglia, oppure, forse ancor peggio, sarà troppo tardi per il paese.

domenica 24 ottobre 2010

Prima vennero...



Prima vennero per i socialisti, e io non alzai la voce | perché non ero un socialista. || Quindi vennero per i sindacalisti, e io non alzai la voce | perché non ero un sindacalista || Quindi vennero per gli ebrei, e io non alzai la voce | perché non ero un ebreo. || Quindi vennero per me, e non vi era rimasto più nessuno | che potesse alzare la voce per me.

L'idea della Lega a Udine «Classi separate per disabili»

L'idea della Lega a Udine «Classi separate per disabili»: "Fontanini, presidente della Provincia: «Ora non c'è integrazione. Gli insegnanti di sostegno fanno più assistenza che appoggio durante le lezioni»"

Tv, la destra dilaga tra tg e talk show Cota batte tutti nel salotto di Vespa

Tv, la destra dilaga tra tg e talk show Cota batte tutti nel salotto di Vespa: "

IL RAPPORTO
Tv, la destra dilaga tra tg e talk show Cota batte tutti nel salotto di Vespa
I dati Osservatorio di Pavia-Vigilanza e Isimm-Agcom. Solo a Berlusconi più del 10% del tempo totale in Rai.  A Unomattina record di presenze al portavoce del premier. Di Pietro 'preferito' al Pd
di ALBERTO D´ARGENIO

(09:47 24/10/2010)



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lunedì 18 ottobre 2010

Io nel 1984 ci sono nata

Io nel 1984 ci sono nata: "
Ma questo non ha importanza. 

Sto leggendo il libro di Orwell e ad ogni riga mi chiedo come ho fatto a non leggerlo prima. 

Credo che dovrebbero rendere obbligatoria la lettura di questo libro ad ogni singolo cittadino del mondo. Potrebbero farne un podcast, dedicarci un canale in tv in cui mandarlo in loop, metterlo in download su www.1984.com, che ne so, qualcuno dovrebbe inventarsi qualcosa. 

È assolutamente necessario che ognuno di noi si renda conto che lo scenario descritto in quel libro non è pura fantasia. Dovrebbe essere un monito. Come un monito dovrebbero essere la seconda guerra mondiale e l’olocausto. “Ehi people, guardate un po’ di cosa è capace l’essere umano, abbiatene coscienza. Non fatevi pigliare per il culo. Cercate di interessarvi a quello che accade oltre il vostro naso, e non solo alle corna che la vicina di casa mette ripetutamente al marito. Accendete quel cervello. Non ve l’hanno dato per far quadrare l’indice di massa corporea”.

Oh, sia chiaro che comprendo anche me in questo incitare all’uso dell’intelligenza, e che non sto accusando nessuno.

Ma è scientificamente dimostrato che l’essere umano non è in grado di analizzare i propri errori, ricordarsene e non commetterli mai più. È scientificamente dimostrato che non siamo nemmeno in grado di imparare dalla Storia. Figuriamoci se siamo in grado di imparare dalla letteratura… 

Ok, non ho sicuramente detto niente di nuovo, ma dovevo dirlo. Io continuo con la lettura. Vi lascio una perla. 

In un certo senso, era proprio alle persone incapaci di comprenderla che il Partito riusciva a imporre con maggiore facilità la propria visione del mondo. Era possibile fare in modo che accettassero le più flagranti violazioni del principio di realtà perché non avevano coscienza alcuna dell’enormità di quanto veniva loro richiesto. D’altra parte, non nutrivano per gli eventi pubblici neanche quell’interesse minimo per capire che cosa stava succedendo. L’incapacità di comprendere salvaguardava la loro integrità mentale. Ingoiavano tutto, senza batter ciglio, e ciò che ingoiavano non le faceva soffrire perché non lasciava traccia alcuna, allo stesso modo in cui un chicco di grano passa indigerito attraverso il corpo di un uccello.
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domenica 17 ottobre 2010

Le teste pensanti

Le teste pensanti: "Sto per andare, per infilarmi in un centro commerciale ed annullare la mia coscienza nel gorgo della vanità collettiva. Ed è in questi casi che mi rendo conto di come le teste pensanti abbiano in Ital..."

sabato 16 ottobre 2010

Emmaus, il romanzo di Baricco


Mentre finisco di leggere Emmaus di Baricco, diverse sensazioni, contrastanti, si accavallano. Indubbiamente si tratta di un libro piacevole, scritto bene; di uno stile ricco nella sua falsa semplicità, nella maniera a cui ci ha abituato l'autore.
C'è qualcosa di molto più inquieto in questo romanzo, qualcosa che disperde la struttura calibrata dell'opera nelle profondità del dubbio.
La nota musicalità della sintassi di Baricco accompagna questa volta il lettore in un viaggio tra un'adolescenza mistica e alla ricerca di un senso, un'età adulta che quel senso l'ha smarrito, e l'eterno vivere e morire di personaggi che potrebbero avere 16 anni così come potrebbero essere delle figure mitiche ed esemplari.
Il sesso spesso fa da filo conduttore in questo viaggio verso una rivelazione perduta, nella scoperta dei baratri della depressione e dell'incomprensione, sempre tramite il tocco leggero dell'occhio inesperto di chi si affaccia alla vita.
Una prova di maturità, non priva però di un certo manierismo di chi, in fondo, sa che del suo modo di scrivere ha fatto una fortuna e ora non sa o non vuole realmente liberarsene. E non basta per questo aver smesso gli accenni alla musica classica e al jazz in favore della musica sacra e del rock

domenica 10 ottobre 2010

Novità di Ubuntu 10.10 “Maverik Meerkat”

Novità di Ubuntu 10.10 “Maverik Meerkat”: "

Articolo originale: 'Novità di Ubuntu 10.10 “Maverik Meerkat”', su pollycoke :)

La nuova versione di Ubuntu è stata appena pubblicata1, in un simpatico cortocircuito chiamato 10.102, con il nome in codice di Maverick Meerkat, che è anche la nuova mascotte che prende il posto della Lince della vecchia versione.

Inizia dunque ufficialmente la simpatica e abituale caccia all’avvistamento del mirror e dei torrent più veloci per scaricare con slancio ormonale (post di GNAM e commento di Marco Persinger). Nel frattempo può essere utile pregustare alcune delle novità più interessanti della nuova distribuzione.

Ovviamente c’è l’usuale colossale aggiornamento di tutto il software di sistema incluso con la distribuzione e derivante direttamente da mamma Debian, ma i tocchi aggiuntivi di Canonical anche questa volta sono quelli che fanno la differenza, vi mostro quelli che ho trovato più pornografici.

→ Continua: "Novità di Ubuntu 10.10 “Maverik Meerkat”'



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La bicicletta fucsia

La bicicletta fucsia: "-Allora, Carlo, lui è Massimo, mio cugino: come ti dicevo, si ferma un annetto dalle nostre parti per un master. Massimo, questo è il mio amico Carlo.

-Piacere.

-Piacere mio.

-Bene, ora che vi siete presentati vado a fare il lavoro da femminuccia dentro, ché siamo in ritardo con la pasta fredda: voi fate amicizia e vedete di preparare la brace, gli ospiti arrivano tra un'ora.

-Tranquilla, Irene, me ne occupo io del tuo bel cuginetto!

-...e trattamelo bene, mi raccomando.

-Ci mancherebbe altro...



-Oh, guarda che prima scherzavo, eh?

-Scusa?

-No, dico, la battuta del 'bel cuginetto', non vorrei che tu avessi pensato... ecco che avessi pensato male, insomma...

-Ah, la battuta... Be', in effetti quasi mi preoccupavo...

-Ahahah no, no, tranquillo...

-Sai com'è, coi tempi che corrono...

-Eh, ti capisco, ci sono in giro certi cetrioli...

-Ahahah sì, sì, purtroppo...

-Non che io abbia niente contro i gay, eh?

-Ah, nemmeno io, ci mancherebbe...

-Ma sai com'è, insomma, c'è un'aria di... non so come dire...

-Ostentazione?

-Ecco, sì, ostentazione. Addirittura esibizionismo, a volte...

-Vero. E dire che...

-Che?

-Be', dai, non per voler essere retrogrado, però insomma, pare come se quelli normali fossero diventati loro ormai...

-Ah, guarda, con me sfondi una porta aperta.

-Non so, magari io vengo dalla provincia, voi in una grande città come questa sarete abituati...

-Abituati dire proprio di no. Costretti a far finta di niente, purtroppo, quello sì. Sai com'è, il quieto vivere...

-Brutta bestia, scusami, il quieto vivere. Cioè, va bene essere tolleranti, ma ci dovrebbe essere pure un limite...

-E a me lo dici? Guarda, io non sono un razzista, anzi tutt'altro. Cioè, a me non mi frega se sei gay, o nero, o islamico o hai la bicicletta fucsia, basta che non mi rompi i coglioni a me e andiamo d'accordo...

-Eheheh bel paragone, la bicicletta fucsia...

-Come?

-No, dico, un bel paragone. Una cosa che non c'entra niente ma aiuta a chiarire il concetto, no?

-Be', che non c'entri niente non direi...

-Come, scusa?

-La bicicletta fucsia, dici?

-Eh...

-Insomma, non è proprio un esempio, a dire il vero...

-Cioè, tu parlavi proprio di quelli che hanno la bicicletta fucsia in particolare?

-Eh sì, dai. Dalle nostre parti stanno diventando un problema serio...

-Le biciclette fucsia?

-Certo che sì. Per carità, niente da dire, ci mancherebbe. Però, su, andarsene in giro davanti a tutti in quel modo...

-Ma quale modo, abbi pazienza...

-Come sarebbe, quale modo? Con la bicicletta fucsia... Tu quante ne vedi, scusa, di biciclette fucsia in giro?

-Non saprei...

-Poche, lasciatelo dire. Pochissime. Insomma, diciamocelo, mica è una cosa normale...

-Be', dai, chi può dire che una cosa è normale o non lo è, in fondo? Cioè, voglio dire, non è che se uno ha una bicicletta fucsia vuol dire che sia un delinquente...

-Ah, quello no, per carità. Però è strano, no? Cioè, è un tipo eccentrico, uno che chissà cosa nasconde...

-Ma...

-E poi, guarda, ultimamente hanno perso ogni vergogna: pedalano con quelle loro bici fucsia perfino davanti alle scuole, non hanno rispetto manco dei bambini...

-Perché, che succede ai bambini se vedono uno con la bicicletta fucsia?

-Ah niente, per carità. Ma chissà, magari potrebbero esserne influenzati. Deviati, direi. E magari da grandi volere una bicicletta fucsia anche loro...

-Be', non è mica un dramma.

-Questo lo dici tu. Però se da che mondo è mondo le bici le fanno verdi, rosse, blu e bianche, e non fucsia, voglio dire un motivo ci sarà pure, no?

-Sì, sì, non discuto. Ma insomma, se a uno piace la bicicletta di un colore saranno pure affari suoi, no?

-Certo. Però se ti piace un colore, come dire, strano, allora tienila in garage 'sta bicicletta, non stare lì a mostrarla, ad esibirla a tutti come se fosse un vanto, perché non è mica un vanto eh?

-No, no...

-Che poi ogni tanto ne prendono uno, di questi con la bicicletta fucsia, e gli danno una bella ripassata...

-Cioè, lo picchiano?

-Embe', sì dai, d'altronde son ragazzi...

-Ah, no! Giustificare uno che picchia un altro solo perché ha la bici fucsia mi pare un'eresia, scusa se te lo dico...

-Ma no, figurati, chi li giustifica... Però, a ben guardare, in questi casi c'è anche la provocazione da tener presente... Cioè, tu passi davanti a un altro con la bici fucsia e quello, dico, potrebbe sentirsi offeso, no? Cioè, potrebbe anche urtare la sua sensibilità, fargli senso...

-Mah, non so, forse dovrei pensarci...

-Eh, bravo, pensaci. Pensiamoci. Magari discutiamone, pure. Facciamo qualche tavola rotonda. Che ne so, un progetto di legge. E intanto questi con le bici fucsia avanzano, escono allo scoperto come se niente fosse, a forza di essere giustificati da quelli come te...

-Ma io...

-Eh, ma io ma io. Ma io un cazzo, scusami. Poi non ci lamentiamo se tra qualche anno tutte le biciclette normali saranno sparite, scomparse...

-Per colpa di quelle fucsia?

-Si capisce! Ne tolleri una, ne tolleri un'altra, e in men che non si dica diventeranno tutte così, le biciclette, e quelle tradizionali non le vorrà più nessuno...

-Ma scusa, se a te piace la bicicletta mettiamo rossa, no, allora in che modo uno che ce l'ha fucsia dovrebbe impedirti di comprarla? Cioè, voglio dire...

-Senti, Carlo, tu mi sei simpatico e sei pure il cugino della mia migliore amica, quindi voglio chiederti una cosa.

-Certo, chiedi pure...

-Tu hai una bici fucsia?

-Be', io...

-Su, coraggio, dimmi la verità, mica ti mordo...

-In effetti, sì...

-Ecco, la sincerità prima di tutto. Dai retta, lo dico per te, lasciala a casa, e compratene un'altra.

-Ma...

-Niente ma. Ripeto, lo dico per il tuo bene.

-...

-Essere tolleranti è un conto, ma credimi, da queste parti la gente non ne può più.



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The Pitt, R. Scott Gemmill

The Pitt, ideata da R. Scott Gemmill, è una serie TV messa in onda su HBO e prodotta da Warner Bros, con protagonista Noah Wyle....