lunedì 13 settembre 2010

La scuola italiana: il migliore dei mondi possibili?

La scuola italiana: il migliore dei mondi possibili?: "

Gelmini


Oggi è una “giornata storica” per il Ministro dell’Istruzione: è il giorno in cui, con l’avvio dell’anno scolastico, parte anche quella che la Gelmini definisce la “riforma attesa da decenni”, una riforma che, tra le altre cose, ridisegna la struttura della scuola superiore, “all’insegna della chiarezza e della modernità”, impone il rispetto del tetto del 30 per cento di alunni stranieri per classe (al fine di evitare la formazione di “classi ghetto”) e stabilisce che il superamento di 50 giorni di assenze in un anno comporterà l’automatica bocciatura dello studente.


Ai tanti precari che, in queste ore, protestano furiosamente contro gli ennesimi tagli disposti dal Governo, la Gelmini risponde con promesse che odorano di campagna elettorale: entro il 2018 ne dovrebbero essere assorbiti 220 mila (dati che, peraltro, contrastano con quelli forniti da qualche pubblicazione dello stesso Ministero dell’Istruzione).


In realtà, quello della scuola in Italia non è certo il migliore dei mondi possibili. In base al rapporto Ocse 2010 sullo stato dell’Istruzione nel mondo, presentato a Parigi lo scorso 7 settembre, tra i 33 paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, l’Italia si colloca al penultimo posto per spesa nell’istruzione pubblica (subito sopra la Slovacchia). Se la media Ocse di investimenti nel settore è del 13 per cento della spesa complessiva, il nostro Paese impiega soltanto il 9 per cento delle risorse disponibili.




A ciò si aggiunga che il mondo della scuola, in Italia, subisce una delle più sfacciate campagne di disinformazione che la storia repubblicana del nostro Paese ricordi: solo qualche giorno fa il Ministro Brunetta affermava, ad esempio, che negli altri paesi europei gli insegnanti guadagnano di più perchè lavorano di più (il che non è affatto vero: si guardi alla Germania, dove, a parità di ore di lavoro, un docente di scuola secondaria superiore dopo quindici anni di insegnamento guadagna 45.000 euro lordi all’anno, a fronte dei 27.500 euro lordi annui di un collega italiano nelle stesse condizioni) e che molti precari sono persone incapaci, che non hanno vinto un concorso in quindici anni, asserzione piuttosto azzardata, che non tiene conto del fatto che l’ultimo concorso nel mondo della scuola è stato bandito undici anni fa!


Anche la necessità dei tagli viene giustificata sulla base di argomenti che non tengono in minimo conto alcuni dati incontrovertibili: così, ad esempio, la progressiva riduzione delle cattedre comporta la creazione di classi “fuorilegge”, che superano il tetto massimo di 25 alunni stabilito per legge. La creazione di classi di 30 o di 35 studenti, spesso accalcati all’interno di strutture fatiscenti e inadeguate, viola un considerevole numero di norme sulla sicurezza. E il dato è stato più volte denunciato dal Codacons.


A fronte di un quadro del genere, non sembra avere lunga vita un paese che preferisce mantenere un numero spaventoso di enti pubblici superflui (prime fra tutte le Province) e destinare le proprie risorse per le cospicue indennità di consiglieri, assessori, presidenti e burocrati di tutti i tipi, piuttosto che all’istruzione e alla formazione delle generazioni future.


Foto | Flickr.it



La scuola italiana: il migliore dei mondi possibili? é stato pubblicato su polisblog alle 12:30 di lunedì 13 settembre 2010.







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Scrivete 100 volte sulla lavagna "La Padania esiste": la scuola pubblico - leghista di Adro

Scrivete 100 volte sulla lavagna "La Padania esiste": la scuola pubblico - leghista di Adro: "


Una scuola pubblica intitolata ad un esponente leghista e piena di simboli e di riferimenti alla mitologica storia della Nazione Padana. Esiste davvero e si trova a Adro, Comune nella provincia di Brescia.


La discutibile quanto abusiva iniziativa (mancherebbero infatti tutta una serie di permessi per poter intitolare una scuola a Miglio) è il frutto della vulcanica fantasia del sindaco leghista del piccolo paese, già divenuto celebre per altre proposte costruttive come quella di non passare il vitto agli scolari i cui genitori non erano in regola coi pagamenti della mensa.


La nuova pregevole iniziativa introduce un bel precedente nel sistema scolastico italiano o meglio in quello della Padania. Non è da escludere che anche i programmi e i libri di testo vengano adattati alla visione leghista della storia, cancellando ogni riferimento a Garibaldi e Mazzini ed introducendo ampi capitoli sulla fanta storia della Padania e di Alberto da Giussano.





Scrivete 100 volte sulla lavagna 'La Padania esiste': la scuola pubblico - leghista di Adro é stato pubblicato su polisblog alle 13:44 di lunedì 13 settembre 2010.







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giovedì 9 settembre 2010

La scuola italiana secondo il Ministro Brunetta: piena di insegnanti assenteisti e incapaci

La scuola italiana secondo il Ministro Brunetta: piena di insegnanti assenteisti e incapaci: "

Brunetta


Da Frascati, durante la “Summer School 2010″, organizzata dalla fondazione Magna Charta, il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta, con la sua solita franchezza, è entrato nel merito del dibattito sul precariato nel mondo della scuola. Almeno tre le dichiarazioni degne di nota.


La prima: “Il sistema [scolastico] costa tanto e rende poco. Non è neanche vero che gli insegnanti sono pagati poco, perchè in altri paesi guadagnano di più perchè lavorano di più”. E’ davvero così? No. Prendiamo l’esempio della Germania: come ha scritto su MicroMega dello scorso luglio Mila Spicola, se lo stipendio medio di un professore di scuola secondaria superiore in Italia dopo quindici anni di insegnamento è di 27.500 euro lordi annui, quello di un collega tedesco, nelle stesse condizioni, è di 45.000 euro all’anno.


E in paesi come l’Inghilterra e la Spagna la situazione non è tanto diversa da quella della Germania. Tornando a quest’ultima, le ore di lavoro di un insegnante tedesco sono praticamente le stesse di quelle di un italiano (anzi, a ben vedere, un po’ di meno): rileva ancora la Spicola che “gli insegnanti tedeschi hanno una media di 22 ore di lezione frontale alla settimana contro le 18 degli insegnanti del nostro paese, ma bisogna tenere conto del fatto che le ore di lezione in Germania sono solo di 45 minuti”.




Pertanto, se guardiamo al tempo effettivo di lavoro, i docenti italiani sostengono 18 ore di 60 minuti settimanali contro le 16,3333 ore di 60 minuti dei colleghi tedeschi.


Seconda dichiarazione di Brunetta degna d’attenzione: “Non c’è meritocrazia - afferma il Ministro -, altissimo è il livello di assenteismo degli insegnanti che implica legioni di supplenti”. Superfluo rilevare che le assenze per malattia o per altri giustificati motivi che un insegnante può permettersi sono quelle (e soltanto quelle) consentite dalla normativa vigente in materia. Se si verificano abusi e irregolarità, il problema sta nell’inefficienza dei controlli (e dei controllori).


La terza ed ultima affermazione è, in realtà, una singolare domanda: il Ministro si chiede perchè “nessun giornalista si sia preoccupato di vedere chi cavolo è il supplente che non ha vinto uno straccio di concorso per 15 anni. Forse farebbe meglio a cambiare mestiere”. Ebbene, Brunetta dovrebbe sapere che l’ultimo concorso ordinario nel mondo della scuola è stato bandito nel 1999: più di dieci anni fa! Tutti coloro che si sono laureati dopo di allora (anche a pieni voti) non hanno avuto altra scelta che andare ad ingrossare l’esercito dei precari. Difficile vincere concorsi, quando questi non vengono banditi…


Foto | Flickr.it



La scuola italiana secondo il Ministro Brunetta: piena di insegnanti assenteisti e incapaci é stato pubblicato su polisblog alle 08:00 di giovedì 09 settembre 2010.




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Precari, non siete 200 mila, non siete neppure precari e siete fannulloni. Parola di Brunetta

Precari, non siete 200 mila, non siete neppure precari e siete fannulloni. Parola di Brunetta: "
dp - Brunetta avrà avuto un pizzico di invidia nei confronti della Gelmini, perchè il ministro dell'istruzione è riuscita in una impresa nella quale il ministro della funzione pubblica ha fallito: un godereccio licenziamento di massa dalla pubblica amministrazione.

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Precari scuola presidiano Montecitorio La protesta cresce in tutta ... - Il Messaggero

Precari scuola presidiano Montecitorio La protesta cresce in tutta ... - Il Messaggero: "

Reggio TV

Precari scuola presidiano Montecitorio La protesta cresce in tutta ...
Il Messaggero
ROMA (8 settembre) - Ci sono docenti di ruolo solidali, precari e studenti universitari alla manifestazione «In difesa della scuola pubblica» in piazza Montecitorio, indetta in coincidenza con la ripresa dei lavori parlamentari. ...
La protesta dei precari della scuola arriva a MontecitorioIl Sole 24 Ore
Contestato Raffaele Bonanni a Torino ma anche Dario Franceschini a ...La Stampa
Scuola, precari oggi a Montecitorio contro riforma GelminiReuters Italia
Tutto Scuola -Agenzia di Stampa Asca -ANSA Valle d'Aosta
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martedì 7 settembre 2010

Codacons chiede dimissioni Gelmini, "sono atto dovuto". "E' il peggiore ministro dell'Istruzione mai avuto in Italia"

Codacons chiede dimissioni Gelmini, "sono atto dovuto". "E' il peggiore ministro dell'Istruzione mai avuto in Italia": "

Apcom - Il Codacons chiede le dimissioni del ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini definendo "gravissime le ultime azioni del ministro, così gravi che sommmate al disastro che ha combinato con la scuola italiana e che continua ad appoggiare come un disco rotto nonostante l'evidente fallimento, la rendono assolutamente non idonea al ruolo che riveste".


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venerdì 3 settembre 2010

Hawking: "Non fu Dio a creare l'universo"

Hawking: "Non fu Dio a creare l'universo": "

IL CASO
Hawking: 'Non fu Dio a creare l'universo'
La teoria nel nuovo libro dello scienziato: 'Il Big Bang deriva solo dalle leggi della fisica'. Molte reazioni dei teologi, dopo questo annuncio, alla vigilia della visita del Papa dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI

(08:00 03/09/2010)



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"Calpestati 14 anni di sacrifici per loro siamo solo dei numeri"

"Calpestati 14 anni di sacrifici per loro siamo solo dei numeri": "
Il racconto'Calpestati 14 anni di sacrifici per loro siamo solo dei numeri'
Caterina, in ospedale dopo otto giorni di sciopero della fame: 'Pur di lavorare ho accettato di lasciare mio marito e tre bambini e di andare a Brescia. Ora tutto viene cancellato' di MARIA NOVELLA DE LUCA

(09:41 03/09/2010)



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giovedì 2 settembre 2010

Il precariato nella scuola pubblica italiana


E anche quest'anno mi ritrovo a piedi, almeno per il momento. Vuoi per un sistema che non favorisce il lavoro e le competenze giovanili, vuoi per indubbi miei errori nella scelta delle graduatorie e delle città in cui lavorare.
Però il momento peggiore non è il famoso "C - day" le comunemente dette convocazioni (a cui non presenzierò per preservare la mia salute mentale). Il momento peggiore giunge in realtà quando si ascoltano e leggono le parole di una Ministra(nte) che ormai ha preso l'abitudine di mescolare ovvietà e becere falsità. Urge così, per le mie misere possibilità, fare chiarezza. Innanzitutto la Ministra dice giustamente che il problema del precariato non l'ha creato lei, bensì anni di malcostume e di abuso della scuola come ammortizzatore sociale. La Ministra in questo dice il vero; a premesse giuste segue quindi un pensiero illogico: non ho creato io il problema, quindi lo ignoro. E così la ministra non si degna di spiegare cosa ha intenzione di fare di 200000 precari che vivacchiano di spezzoni e supplenze brevi e a cui, dopo aver tagliato un posto di lavoro (produttivo), garantisce un sussidio mantenendoli improduttivi. La Ministra dovrebbe anche spiegare perché continua ad opporsi alle proposte di prepensionamento degli insegnanti più anziani, essendo la scuola italiana quella con la più alta età media in Europa; prepensionamento che permetterebbe di inserire in ruolo i docenti, opportunamente formati negli ultimi dieci anni, tramite corsi di formazione studiati ad hoc per garantire la maggior professionalità possibile per il corpo docenti. E perché la Ministra non inserisce in ruolo quei colleghi che da anni lavorano sulla stessa cattedra per essere licenziati ogni Agosto riassunti ad ogni Settembre, malgrado condanne del parlamento europeo e dei tribunali? Perché la Ministra, fautrice di ordine e morale, non ottempera alle sentenze che la vedono condannata all'inserimento a pettine, secondo le basilari regole del diritto al lavoro, di tutti quegli insegnanti che ha condannato a masticare amaro mentre colleghi con meno titoli ma con il patentino di una, spesso, non sempre, non è il caso di generalizzare, nordica nascita, prendono supplenze al posto loro?
La Ministra sostiene che il corpo docenti italiano è il più numeroso in Europa: omette però di dire che in Europa non sono previsti insegnanti di religione (anomalia tutta Italiana, casta di intoccabili lontana dai tagli e addirittura gratificata da un aumento salariale); omette pure di dire, la Ministra, che nel resto d'Europa gli insegnanti di sostegno non vengono computati fra gli insegnanti. Dovrebbe anche spiegare perché la Ministra taglia i fondi per la scuola pubblica lasciando invariati i finanziamenti alla scuola privata, definita anzi meritoria perché portatrice di risparmi allo stato (ma lo stato non dovrebbe garantire l'istruzione a tutti? Forse mi sbaglio, del resto la cancellazione dell'ora di Educazione Civica non mi permette più di rivedere frequentemente la Costituzione - un dubbio, si voglia magari dimenticare che la costituzione esiste?
Perché in classe il crocifisso non deve mancare la ma costituzione può sparire? Bah...)
La Ministra, dopo aver definito incompetenti (e abbiamo già visto come non sia vero, o meglio, come sia la Ministra a non permettere l'immissione in ruolo dei docenti dotati di specifiche competenze) ed eccessivamente numerosi (anche questo dato falso, prova ne sono le classi eccessivamente numerose e in violazione di ogni norma di sicurezza, comparse già l'anno scorso) gli insegnanti italiani, li definisce pure fannulloni e poco dediti al lavoro. Il confronto viene ad esempio fatto con gli insegnanti tedeschi, dediti a ben 22 ore di lavoro settimanali a fronte delle italiche 18. Peccato che le teutoniche 22 ore di lavoro siano ore lavorative di 45 minuti, a fronte delle canoniche ore da 60 minuti per gli italiani. Risultato? 18 a 17 per gli italiani, a fronte di circa 1000 euro in più di stipendio per i colleghi tedeschi.
La Ministra infine, in nome della Santa alleanza con la Lega Nord, non perde occasione per dichiarare l'innata superiorità degli insegnanti nordici nei confronti dei colleghi meridionali, rei pure di farsi pagare gli spostamenti dal sud al nord (come letto in dichiarazioni e manifesti dell'attuale partito di governo guidato dal Ministro della Repubblica Italiana Umberto Bossi). Tolto il fatto che nessun professore meridionale si è mai visto rimborsare un centesimo dalla scuola per i suoi spostamenti (figuriamoci, già va bene quando la scuola paga regolarmente gli stipendi), gradirei sapere come farebbero le scuole delle città del nord a sopravvivere senza gli insegnanti meridionali che, armati esclusivamente di passione e di tanta pazienza nei confronti dell'incompetenza di chi li amministra, reggono le sorti di molte classi?
In balia di interessi di partito, di preconcetti anti meridionalisti e spesso xenofobi (vogliamo ricordare la proposta delle classi ghetto?) e di una personalissima incompetenza nel settore da parte di chi l'amministra, condita pure dalle più squallide connivenze con gli interessi di una becera cultura pseudo cattolica terrorizzata dal confronto con le nuove realtà, la scuola pubblica brancola nel buio, priva di prospettive e fondi, dedita all'improvvisazione (una disciplina dell'ultimo anno dei licei insegnata in lingua? E la Ministra quando mai ha istituito dei corsi di formazione per permettere agli insegnanti di realizzare questo ardito progetto?) e alla millanteria (più ore di matematica inglese e lingue? Ma se da quadri orari sono calate del 30%?). Finché il giocattolo non si sfascerà del tutto, e allora non saranno i precari a piangere la morte della scuola, ma saranno generazioni di studenti a lamentare la fine del loro diritto all'istruzione in favore di chi vuole formarli come robot, pronti ad assumere un posto da succubi nella società senza più avere le capacità critiche per interpretare quanto di falso e di vero i media e la propaganda politica propineranno loro.

The Pitt, R. Scott Gemmill

The Pitt, ideata da R. Scott Gemmill, è una serie TV messa in onda su HBO e prodotta da Warner Bros, con protagonista Noah Wyle....