domenica 29 settembre 2024

La scrittrice nel buio, Marco Malvestio

 

La scrittrice nel buio di Marco Malvestio è un romanzo che comincia, sin dalle prime pagine, introducendo il rapporto tra il protagonista, nonché narratore in prima persona, e l’amico Federico, che richiama alla mente alcune delle dinamiche relazionali narrate da Pier Vittorio Tondelli. La tensione emotiva tra i due amici si sviluppa con naturalezza, in un gioco sottile di vicinanza e distanza, richiamando le atmosfere malinconiche e a tratti sospese dei racconti tondelliani, dove le relazioni maschili oscillano costantemente tra complicità e incomunicabilità. Malvestio cattura questa fragilità nei rapporti umani, riuscendo a trasmettere la sensazione che tra il protagonista e Federico ci sia sempre qualcosa di non detto, una specie di filo sottile che li lega, ma che al contempo li tiene distanti.

Tuttavia, il personaggio che risulta meno riuscito è quello, centrale per lo svolgersi della vicenda, di Maria Zanca, la scrttrice nel buio del titolo. La donna, che compare nella vicenda attraverso lo studio filologico del carteggio di due intellettuali italiani del secondo dopoguerra, Ferretti e Carraro, muove la storia causando la scomparsa del suo scopritore, protettore e amante, Ferretti, a punto, giornalista e intellettuale di grande ego e scarso valore. Presentata come una figura enigmatica, la caratterizzazione di Maria manca di profondità e alla fine del romanzo rimane quasi un’ombra, un enigma irrisolto che non riesce a dare corpo alla sua stessa presenza. Sebbene sia tratteggiata come un personaggio centrale, di Maria sappiamo poco e quel poco non è sufficiente a rendere giustizia al suo ruolo nella trama. Alla fine, il lettore non riesce a comprendere realmente chi sia, quali siano le sue motivazioni o il suo passato, lasciando una sensazione di incompiutezza. La donna si muove come un mistero irrisolto attraverso la meschinità dei rapporti di amicizia di Ferretti e di quelli lavorativi ed intellettuali di Federico.

Se da un lato Malvestio dimostra una buona padronanza nel delineare i rapporti tra i personaggi maschili, dall’altro la costruzione di Maria sembra rimanere sospesa, come se l’autore non avesse voluto o potuto approfondire davvero questa figura femminile. Eppure, è proprio questa mancanza di chiarezza a rappresentare il punto debole del romanzo, che altrimenti si distingue per un linguaggio limpido e una narrazione che sa toccare le corde giuste dell’introspezione psicologica. A dirla tutta, è come se Malvestio, più che non potere, decida di non volere approfondire Maria, lasciandola nell forma di un archetipo, quello della donna misteriosa e fatale, la strega che percorre le pagine della letteratura dal personaggio di Medea fino ad oggi.

La scrittrice nel buio è, in conclusione, un’opera che si muove tra la nostalgia e il mistero, ma che lascia irrisolte troppe domande, soprattutto quando si tratta di delineare i contorni di quel buio in cui Maria sembra essere avvolta.

domenica 8 settembre 2024

Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio, Katherine Rundell


Il saggio "Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio", scritto nel 2020 da Katherine Rundell e pubblicato in Italia da Rizzoli, si presenta come un'appassionata difesa della letteratura per ragazzi, affrontando i pregiudizi e gli snobismi che circondano questo genere. Rundell sostiene che la lettura di libri per ragazzi non è riservata ai giovani, ma può offrire esperienze significative anche agli adulti, e per questo invita a considerare la letteratura per ragazzi come uno scrigno di meraviglie da esplorare con occhi maturi.

La lettura del saggio è piacevole, la scrittura di Rundell scorrevole. Tuttavia, una critica che facilmente può emergere dalla lettura dell'opera è che le argomentazioni presentate da Rundell tendono a essere tautologiche: fondamentalmente ci sentiamo ripetere che leggere letteratura per ragazzi può essere bello/utile perché può essere bello/utile leggere letteratura per ragazzi. Le  ragioni di Rundell per leggere libri per ragazzi, sebbene presentate con passione, si applicano in generale in modo simile alla letteratura editorialmente rivolta agli adulti. Ad esempio si sottolinea che i libri per ragazzi possono riattivare la nostra immaginazione e riportarci a una dimensione di meraviglia, un concetto che è valido anche per opere classiche e contemporanee di alta letteratura. La tesi principale del saggio, che leggere questi libri è un modo per non rinunciare alla gioia e alla creatività, potrebbe essere estesa a qualsiasi forma di letteratura di valore.

Se quindi le argomentazioni a difesa della letteratura per bambini o del filone young adult non sono di per sé particolarmente significative, libro rimane valido per la sua ricostruzione della genesi della letteratura per ragazzi e per il significato che questo filone ha assunto nel contesto contemporaneo. Rundell riesce a mettere in luce come la letteratura per ragazzi non debba ipso facto essere considerata inferiore, ma piuttosto come un'importante espressione culturale che affronta temi complessi e profondi. La sua analisi storica e il richiamo alla necessità di una lettura aperta e senza pregiudizi sono aspetti che arricchiscono il dibattito sulla letteratura e il suo valore intrinseco.

In conclusione, "Perché dovresti leggere libri per ragazzi anche se sei vecchio e saggio" è un'opera che manca di argomentazioni innovative, ma offre una riflessione importante sulla lettura e sul valore della letteratura per ragazzi, invitando a considerare la lettura come un'esperienza continua e non limitata dall'età.

mercoledì 4 settembre 2024

City, Alessandro Baricco



 City, di Alessandro Baricco, uscito nel 1999 è forse uno dei più importanti romanzi pubblicati dall'autore nella prima fase della sua carriera. L'opera racconta diverse storie che procedono in parallelo tra di loro. La prima storia è quella di Gould, piccolo genio, bambino che frequenta l'università, destinato secondo i professori al nobel ma prigioniero di un'infanzia mai vissuta, dell'assenza della famiglia, il padre generale e la madre ricoverata in una casa di cura per malattie psichiatriche; Gould si circonda di amici immaginari e si chiude in bagno per immaginare nella sua mente l'ascesa e la caduta di un genio della boxe, Larry Gorman. Con Gould finirà per vivere Shatsy, donna enigmatica e fatale, anche lei misteriosa e concentrata sul suo mondo in cui sta scrivendo un western incentrato sulle vicende delle sorelle e dei fratelli Dolphin e della cittadina nata attorno alle loro azioni.
Gould finirà per scappare dal suo destino senza lasciare tracce, mentre Shatsy andrà a lavorare nella casa di cura della madre di Gould, a cui racconterà la conclusione della storia della famiglia Dolphin; nondimeno la governante morirà infine coinvolta in uno scandalo dovuto, probabilmente, alla sua stessa femminilità, mentre Gould andrà a lavorare come addetto alle pulizie dei bagni di un supermercato, dove finalmente concluderà la storia di Larry Gorman.

City è un intreccio di storie, di personaggi, di stili e di piani letterari: da questo il titolo dell'opera, che richiama l'intrecciarsi delle strade e dei vicoli di una non meglio nominata città. Ogni personaggio ha quindi una storia, e di ogni personaggio questa storia viene raccontata almeno in parte, alternando stili, dal realistico, al surreale, passando per tecniche narrative come il flusso di coscienza, il citazionismo o la scrittura per il cinema. Si osserva anche l'intento metanarrativo dell'autore, grazie ai personaggi che si fanno a loro volta costruttori di storie, e metariflessivo, ad esempio con il professore di Gould, Mondrian Kilroy, che si produce in un saggio (del quale viene riportato il testo), sull'impossibilità dell'onestà intellettuale, o con il professor Bandini che riflette sulla vita e la ricerca della fama accademica. La narrazione quindi assume diverse strade e diversi canali, e infatti il lancio del romanzo venne accompagnato da un sito che ne espandeva riflessioni e contenuti, e venne seguito da letture pubbliche e cd; dal romanzo poi è stato tratto uno spin-off, con il film Lezione Ventuno, sul professore Kilroy.

City ha ancora la forza sperimentale del primo Baricco, sperimentazione che si realizza nell'originalità dell'intreccio, nella forza stilistica, nella consistenza strutturale, nella riflessione metanarrativa. Uno degli utlimi esempi significativi dell'influenza postmoderna sulla narrativa italiana contemporanea.

Grazie ragazzi, Riccardo Milani


Grazie ragazzi, di Riccardo Milani, è un film uscito nei cinema italiani nel 2023. Il film, che ha per protagonista Antonio Albanese nel ruolo di Antonio, attore teatrale in crisi, finito a doppiare film porno, che viene coinvolto in un progetto carcerario, un laboratorio teatrale per dei detenuti. Antonio finisce così per legarsi al suo gruppo di detenuti, tanto che il suo laboratorio viene esteso nella sua durata e finisce per mettere in scena Aspettando Godot di Beckett. La rappresentazione ha un successo clamoroso, portando il gruppo in giro per l'Italia finché, arrivati all'ultima messa in scena, al teatro Argentina di Roma, i carcerati tentano una fuga improvvisata, destinata al fallimento, lasciando da solo Antonio a recitare il monologo finale dell'opera.

Il film è il rifacimento di un film francese del 2020, Un triompphe di Emmanuel Courcol. La trama si concentra sulle forme diverse che per i personaggi assume l'attesa del riscatto: per Antonio il tentativo, che si realizza per sbaglio, di tornare sul palco scenico, e molto più concretamente di rivedere la propria figlia: per gli attori carcerati l'attesa della fine della detenzione, il ritorno alla normalità, alla vita, fallito, solo momentaneamente assaporato durante le messe in scena ma sempre destinato a concludersi malamente con i rientri in carcere e le perquisizioni prima di rientrare in cella.

Per questo per i detenuti diventa particolarmente significativa la rappresentazione di Aspettando Godot, con l'attesa infinita e destinata al fallimento del personaggio che dà il titolo all'opera, e nel frattempo la scoperta della desolazione e dell'umanità che accompagna i personaggi.

Il film dà il meglio di sé nell'interpretazione di Antonio Albanese, desolato, disilluso ma empatico e, soprattutto, capace di vedere nei detenuti che ha davanti delle persone, di andare oltre le colpe per cui sono in carcere e cercare per loro un attimo di sollievo e realizzazione nel teatro, momento per essere altro da sé e piena realizzazione di se stessi

The Pitt, R. Scott Gemmill

The Pitt, ideata da R. Scott Gemmill, è una serie TV messa in onda su HBO e prodotta da Warner Bros, con protagonista Noah Wyle....